ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado G. Galilei di Monzone (MS) - 2C

«Alè Monzone non fermarti mai» La storia fatta con il calcio

La scuola secondaria di primo grado "Galileo Galilei" di Monzone dell'I.C. "Moratti" Fivazzano L'intervista alla squadra che ha reso tanto lustro alla Lunigiana sui campi della provincia

Storia di una squadra alle soglie dei suoi 100 anni. Parlando di Monzone non si può fare a meno di citare innanzitutto le Apuane; tuttavia, pronunciando il suo nome, noi ragazzi abbiamo subito pensato al piccolo paese ormai composto da pochi abitanti, ma anche ai suoi tesori e ai suoi luoghi che sono per tutti noi dei punti di riferimento: il torrente Lucido, che attraversa il paese, il teatro di “Officine Tok”, il circolo “Acqua Nera”, l’edificio del cinema, ormai purtroppo abbandonato, la stazione ferroviaria, la pizzeria e il campo sportivo dove la squadra del Monzone si allena. Sì, perché è qui che ancora continua il sogno di quell’unione sportiva che sta per compiere 100 anni; per ricordare e tramandarne la storia è stato anche allestito un museo, inaugurato il 14 ottobre 2023. Noi lo abbiamo visitato, accompagnati dagli attuali Dirigenti dell’U.S. Monzone, il Presidente Andrea Sisti e il Vice Presidente Andreino Fabiani. Entrando abbiamo subito notato le numerose foto della squadra che negli anni ha visto cambiare i suoi giocatori, le magliette storiche, i nomi dei vari allenatori, i tesserini della squadra, la borsa con il suo kit di allenamento, i trofei vinti, il gagliardetto della lega in cui gioca e poi i volantini informativi, che ci hanno permesso di conoscere meglio le vicende storiche del Monzone. Quindi abbiamo rivolto ai Dirigenti alcune domande.

Come mai avete aperto un museo dedicato all’U.S. Monzone? «Il museo è stato aperto per ricordare e far conoscere la storia di questa società sportiva nata nel 1926 e che nel 2026 compirà 100 anni. È una delle poche squadre a livello provinciale nata in quegli anni».

In quale categoria gioca la squadra del Monzone? «Gioca in seconda categoria, ma nella sua storia ha anche giocato in promozione con buoni risultati».

Secondo la vostra esperienza, c’è diversità tra il calcio giocato ieri e quello di oggi? «Si, è diverso, perché allora si giocava per divertimento, per stare insieme e consolidare le amicizie; la fama, la grandezza, il guadagno sono venuti dopo. Comunque, per noi, come società e anche come squadra, è rimasto questo atteggiamento di incontro e di divertimento. La domenica, a vedere le partite, ci sono sempre tante persone che tifano per la nostra squadra, provenienti anche da paesi vicini, o tifosi avversari: da questo si può capire quanto il calcio sia veramente qualcosa che unisce e crea comunità».

Quindi qual è l’obiettivo della società del Monzone? «Il nostro obiettivo è quello di proseguire come società per tenere unito il paese, per continuare a vederci e creare insieme qualcosa di bello, soprattutto per le nuove generazioni».

Terminate la visita e l’intervista, i dirigenti dell’U.S. Monzone ci hanno portato al Bar vicino, chiamato Bar Sport, dove, come ieri, anche oggi la squadra si incontra per un aperitivo o un caffè dopo aver finito gli allenamenti o la partita della domenica.

 

Dalla lettera scritta dal maestro Aldo Biagioni per il cinquantesimo dell’U.S. Monzone, abbiamo saputo che l’Unione Sportiva nacque nel 1926 quando esistevano solo tre squadre in tutta la Lunigiana; ciò si deve al piccolo “miracolo economico” che interessò la Valle del Lucido a inizio ‘900, grazie alla ferrovia, alle terme di Equi e al marmo. Poco dopo, la crisi del 1929 portò miseria per il paese e difficoltà per la squadra: i giovani partirono in cerca di lavoro e il campo da calcio tornò ad essere un campo arato. La guerra, poi, distrusse tutto e si portò via i calciatori. Quando fu tempo di ricostruire, entusiasmo e unione permisero di mettere a frutto i pochi soldi disponibili e di cogliere l’unica speranza rimasta, i bambini: così rinacque l’U.S. Monzone, che da allora ha partecipato ai campionati della Toscana e della Liguria. Oggi gioca in Seconda Categoria Toscana e, per cogliere dall’interno lo spirito della squadra, abbiamo intervistato Giorgio Tazzara, che ha giocato nel Monzone dal 1983 al 1997 ricoprendo diversi ruoli, soprattutto quello di terzino destro. Ci ha ricordato che la squadra è nata come passatempo dei ragazzi del posto, divenendo dopo anni una squadra ben formata. A lui piaceva giocare perché con la squadra aveva un legame particolare: infatti, non era stato il primo della famiglia a farne parte.

Ricorda ancora quanto la squadra fosse unita e quanto i ragazzi amassero giocare a calcio e condividere la loro passione. Giorgio ci ha anche rivelato che molte partite si trasformavano in vere e proprie battaglie, anche contro le condizioni meteo avverse: era in quelle occasioni che la squadra cresceva diventando via via sempre più unita.

 

Ecco i nomi dei protagonisti che si sono divertiti a raccontare la storia del Monzone e delle sue gesta in campo.

Classe 2C del plesso di Monzone dell’I.C.

“Moratti”: Leonardo Bellacci, Marco Forfori, Allison Frandi, Antonio Mastrini, Barbara Tazzara, Teresa Tazzara.

La docente tutor Caterina Ambrosini, il Dirigente Scolastico Marco Battella.

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