ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Calamandrei di Firenze (FI) - 2B

SMS Rifredi, 141 anni di solidarietà Cultura e sport a braccetto

Nel cuore del quartiere, una storia di fratellanza e partecipazione democratica che dura ancora oggi

Rifredi, primi anni Ottanta dell’Ottocento. Il quartiere è agricolo, ma cominciano a sorgervi molte fabbriche; il proprietario di una di esse dona un suo terreno agli operai, che raccolgono i mattoni di scarto delle fornaci di Rifredi e nel tempo libero iniziano a costruire, su quel pezzo di terra, un edificio. L’immobile sarà terminato nel 1883 ed è così, con un dono e un lavoro volontario, svolto collettivamente, che nasce la SMS di Rifredi. Questa storia ci è stata raccontata da Osvaldo Miraglia, architetto specializzato in storia dell’urbanistica. A lui abbiamo chiesto di spiegarci quale fosse lo scopo di questa costruzione e quali attività vi si svolgevano. Con la SMS, ci spiega Osvaldo, gli operai hanno voluto creare un’organizzazione che desse un aiuto materiale alle famiglie di quanti di loro morivano sul lavoro: lo Stato, infatti, non garantiva alcun risarcimento nemmeno a quelle che restavano prive di reddito. Da qui deriva il nome: Società di Mutuo (cioè reciproco) Soccorso (ossia aiuto). Ma la SMS non si limitava a questo: si organizzavano balli, musica e spettacoli teatrali per il divertimento dei lavoratori nel tempo libero e nei locali dell’edificio si insegnava a leggere e a scrivere ai figli degli operai (lo Stato non assicurava loro il diritto allo studio). La Società offriva dunque sostegno materiale, divertimento, socializzazione, cultura agli abitanti del quartiere. Il tutto era affidato a volontari che dedicavano il proprio tempo libero alla SMS: nessuno era e fu mai stipendiato.

«Finché – continua Miraglia – ci fu l’avvento del fascismo. I fascisti presero di mira la SMS: nel 1921 incendiarono il teatro e, nel 1930, si impossessarono dell’edificio con l’inganno, trasformandolo in Casa del Fascio. Al quartiere fu tolto un punto di riferimento molto amato, che i Rifredini non dimenticarono mai: non appena ebbero la notizia della Liberazione, corsero in mas-sa proprio alla SMS». Ma, dopo la guerra, per la Società arrivò un’altra difficoltà: nel 1955 una legge stabilì che i beni che erano stati posseduti dal partito fascista diventassero proprietà dello Stato. E così tutti i soci, molti dei quali erano figli di coloro che avevano costruito la SMS con le proprie mani, dovettero accendere un mutuo e ricomprare l’edificio. In questa occasione, nove soci della Società offrirono a garanzia la propria casa: un gesto che dimostra la fratellanza ideale che li legava. La SMS, da allora, ha continuato la sua attività a servizio del quartiere e della città, fino ad oggi.

 

Abbiamo incontrato Giovanna Malgeri, prima donna ad essere stata presidente della SMS Rifredi.

Quali difficoltà ha incontrato nel suo mandato? «Il momento più difficile è stato il lockdown del 2020: la SMS è stata chiusa per 18 mesi. Un vero disastro sociale ma anche economico: la SMS in quei mesi non aveva più nessun introito, ma doveva sostenere spese fisse. E dopo il lockdown, tanti avevano perso l’abitudine di ritrovarsi insieme agli altri».

Quali attività si svolgono oggi alla SMS? «Aiuta la crescita culturale, ricreativa, sociale delle persone: il sostegno materiale non viene più offerto dagli anni Sessanta. Qui si svolgono presentazioni di libri, convegni, dibattiti, corsi di ballo, di scacchi, di teatro.

Organizziamo corsi di italiano per stranieri e di ginnastica dolce per anziani. Ma qui si può anche giocare a carte, a biliardo e a tombola. Le attività sono gratuite e gestite da volontari».

Qual è stato un momento emozionante del suo mandato? «Nel dicembre 2011, in seguito all’omicidio di Samb Modou e Diop Mor, qui in piazza Dalmazia per mano di un uomo in preda a follia razzista, la SMS costituì il punto di partenza di un imponente corteo contro il razzismo».

 

Ecco gli studenti della 2 B Scuola Secondaria di Primo Grado «Calamandrei» Firenze: Maher Abdel, Leonardo Barlesi, Lorenzo Bertini, Anna Bondi, Alessandro Buccioni, Maria Elena Conte, Alessia Debonis, Jennifer Duggento, Federico Fanciullacci, Daria Feraru, Chiara Magherini, Arianna Minisci, Lucia Pastore, Diego Petrosino, Andrea Saldana, Klea Shmidra, Salvatore Trapani, Alice Tronconi, Giovanni Zanini.

Docente tutor: Laura Venturini. Dirigente: professoressa Lucia di Giovanni.

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