“Artea“, valorizzare il territorio Per amare bisogna conoscere
Intervista a Pantalla e Giulietti: ideatrici dell'associazione, che promuove eventi e organizza mostre
Artea? Prima di questa attività non sapevamo cosa fosse e ci ha entusiasmato così tanto che abbiamo voluto saperne di più.
Quando vi siete conosciute e come è nata l’idea di questa associazione? «Nel 1991 ci siamo conosciute per fare insieme un Corso di Operatore Museale; dopo anni di lavoro nei musei del territorio, nel 1996 abbiamo deciso di creare Artea».
Che cosa significa il nome e come è nata l’idea della bambina girovaga del logo? «Artea è l’acronimo di “ARte TErritorio e Ambiente”, mentre la bambina è stata disegnata da Fabiana ed è l’emblema del nostro scopo: fare in modo che i bambini entrino nei musei, si divertano e quindi… ci tornino!».
Quale l’iniziativa a cui tenete di più? «Sicuramente un grande evento è stato il Centenario di Burri nel 2015, soprattutto perché abbiamo organizzato anche un corso di formazione per insegnanti che ha avuto moltissime adesioni».
Qual è il luogo o il museo che vi ha più colpito? «A livello artistico il MAXXI a Roma, mentre a livello emotivo Renicci, un campo di prigionia fascista vicino ad Anghiari».
Com’è nata l’idea della mostra su Blub? «La scuola di Riosecco, che poi ci ha coinvolto nell’iniziativa, si è ispirata alla sua arte per realizzare dei lavori sull’acqua da mandare a un concorso scolastico; li abbiamo inviati anche a lui che ha apprezzato tantissimo e così abbiamo provato a proporgli una mostra nella nostra città. Blub ha accettato subito senza chiedere nessun compenso».
Blub è uno street artist anonimo, nessuno sa chi sia: voi avete intuito qualcosa sulla sua identità? «No, ci siamo relazionate solo con i suoi manager; sicuramente lui sarà venuto a vedere la mostra, magari gli abbiamo anche parlato, ma tutto resta avvolto nel mistero, e forse anche questo aumenta il fascino della sua arte!».
Prima di incontrarvi, abbiamo riflettuto sull’importanza dell’arte e dell’ambiente e sul fatto che vadano rispettati; abbiamo visto anche i video di alcuni eco-attivisti che imbrattano quadri e sculture, voi che cosa ne pensate? «Sicuramente sono azioni di protesta, provocazioni, ma generalmente le opere non vengono rovinate: la Gioconda, per esempio, di recente colpita con la zuppa, è coperta da un vetro. Sono forme esagerate; in realtà anche noi utilizziamo delle azioni “disobbedienti”: sono le nostre “Guerrilla Art”, durante le quali attacchiamo post it di dissenso su monumenti in degrado della nostra città!».
Con quale insegnamento ci salutate? «Per amare bisogna conoscere: questo vale per le persone, ma anche per le meraviglie del nostro territorio e della nostra città».
Di lui si sa solo che è un “artista di strada” fiorentino e che la sua idea è nata anche per ricordare l’alluvione di Firenze nel 1966, quando l’Arno straripò sommergendo tutta la città, opere d’arte comprese! Blub ha rappresentato personaggi prestigiosi del passato e del presente come la Venere di Botticelli, Dalì o Albus Silente immersi nell’acqua, con maschere da sub; ha scelto soprattutto superfici metalliche, magari anche un po’ arrugginite, gli sportelli del gas e dell’elettricità e le mura delle città. Le sue opere diventano un simbolo di resistenza ai momenti di crisi, quando bisogna galleggiare e non arrendersi. Dopo aver visitato la sua mostra, abbiamo provato a emularlo. Abbiamo fatto delle foto dei nostri volti con le maschere da sub, poi, con l’app “Bozzetto a matita”, le abbiamo trasformate in disegni. La professoressa di Arte le ha stampate e, infine, noi le abbiamo colorate con i pastelli acquerellabili.
Oggi decorano la nostra aula e ci ricordano ogni giorno questa meravigliosa esperienza! La street art sarebbe illegale, ma di certo quella di Blub non è vandalismo, è un ornamento per la città, la abbellisce e magari spinge qualcuno ad alzare gli occhi dal cellulare! Resta il mistero e quindi approfittiamo per fare un appello: caro o cara Blub, se ci stessi leggendo, ti invitiamo da noi per vedere i nostri piccoli capolavori…non ti preoccupare, non sveleremo a nessuno la tua identità!
Classe I F. Ecco i nomi degli studenti cronisti: Gabriele Bigi, Andrea Caselli, Damiano Colonni, Brendon Ferrari, Letizia Gnaspini, Beatrice Lazzari, Giacomo Mandrelli, Olivia Mencarelli, Josè Mercati, Francesco Moretti, Anastasia Moscatelli, Gabriele Muratori, Giulia Nutrica, Veronica Ortugno, Elena Pauselli, Sofia Peli, Tommaso Pellegrini, Giacomo Poderini, Filippo Maria Rubechi, Emanuele Selvi, Davide Serra, Mia Severini, Matilde Tanci, Francesco Lorenzo Tarazona, Giacomo Valori. Le docenti che hanno coordinato il lavoro degli alunni sono le professoresse Valeria Maciocia e Ilaria Scarabottini; il dirigente scolastico è il professor Filippo Pettinari.