Ignoranza: la moda del momento Che fine ha fatto la curiosità?
Riscopriamo il piacere di conoscere: è importante per formare il nostro senso critico
«Sei un ignorante!». Spesso sentiamo questa frase, ma non ci soffermiamo mai sul vero significato.
L’ignorante è colui che ha mancanza di conoscenza, che non si interessa senza un preciso motivo.
L’ignoranza è un fenomeno che c’è sempre stato. Adesso sta prendendo il sopravvento, probabilmente per l’uso eccessivo della tecnologia, la quale sottrae tempo prezioso che potremmo spendere per informarci su cosa accade intorno a noi. L’ignoranza influisce negativamente anche sulla nostra crescita: essere informati e interessati è importante per formare il nostro senso critico. Una persona preparata e curiosa può prendere decisioni consapevoli ed esprimere pareri su ciò che accade intorno a sé, nessuno ,tranne rare eccezioni, tra noi giovani conosce ciò che accade nel mondo, ma solo frivolezze. Più gli anni passano e più la curiosità sparisce per diversi fattori: il primo è l’avanzamento della tecnologia con la quale troviamo risposte immediate a qualsiasi domanda.
Per esempio, prima, se dovevamo fare una ricerca, andavamo in biblioteca a cercare informazioni sui libri, adesso invece abbiamo tutto a portata di mano, infatti basta prendere un dispositivo, digitare qualche lettera e trovare diretta-mente la risposta alla nostra domanda, così la volontà di cercare qualcosa o di approfondire un argomento svanisce totalmente. Ovviamente la colpa è anche nostra che non vogliamo trattare ’argomenti noiosi’ ma importantissimi.
Un secondo motivo è che non ci soffermiamo più sugli eventi che accadono intorno a noi, siamo più superficiali e nulla ci interessa tranne noi stessi. La superficialità è nemica della curiosità.
La curiosità crea spirito di iniziativa, voglia di fare e di cercare, mentre la superficialità rimane, come dice la parola stessa, in superficie senza approfondire l’argomento. In conclusione la curiosità è un ingrediente fondamentale della nostra vita, non è il basilico che sulla pizza si può aggiungere ma si può anche farne a meno, essa è l’impasto, le radici senza le quali non si può fare niente. Se la situazione non cambia adesso, pensiamo al futuro, ai prossimi adolescenti, che potrebbero essere ancora meno curiosi di noi e a come il mondo potrebbe diventare senza che nessuno si interessi a ciò che succede. Quindi dobbiamo tornare ad essere curiosi, a soffermarci su quello che accade fuori, per scoprire che la vita, così, avrà un sapore diverso.
Grazie ai motori di ricerca e all’intelligenza artificiale cercare informazioni è diventato più facile. Gli studenti non sono più invogliati a fare ricerche da fonti diverse, ma internet permette di avere tutto a portata di un click, rendendoci disinteressati.
Tutto è così semplice, che non siamo nemmeno invogliati a cercare. Inoltre, la quantità di siti e informazioni, porta a molte notizie false, perché creare un sito non necessita della stessa fatica che scrivere un libro approfondito e con fonti verificate. In passato i nostri genitori e nonni hanno imparato a creare nuovi modi di divertirsi, non avendo a disposizione telefoni o altri dispositivi; tutto ciò insegnò loro la curiosità e la fantasia che noi, purtroppo, stiamo perdendo.
Perciò abbiamo deciso di chiedere ai nostri nonni come fosse la vita ai loro tempi e ci hanno risposto così: «Siete meno curiosi perché avete sempre il telefono in mano e vi consuma la fantasia. Inoltre siete troppo distaccati dalle bellezze del mondo e dalla compagnia che noi umani possiamo farci a vicenda, che è fondamentale per crescere felici.
Infatti se apprezzaste di più lo stare insieme e le bellezze al di fuori dello schermo, probabilmente non dareste per scontato così tante cose e capireste quanto ha da offrire il mondo che vi circonda«. Le loro parole ci hanno fatto riflettere molto e ci hanno fatto capire quanto sia importante ogni tanto mettere da parte la tecnologia per riscoprire la bellezza della semplicità e del contatto umano.
Ecco riportati di seguito tutti i nomi degli studenti della classe III U della scuola Santa Maria degli Angeli di Firenze che hanno contribuito alla realizzazione di questa pagina. In ordine alfabetico: Andrea Bambi, Raffy Bartoli, Andrea Berni, Edoardo Bertozzi, Stephanie Boncompagni Ludovisi Rondinelli Vitelli, Elena Croci, Francesco Depau, Olga Giachetti, Sara Giunti, Viola Lenzi, Federico Meoli, Greta Olivieri, Neri Niccolò Puzzolente, Giorgia Prestopino, Rebecca Ritsos, Hongyi Wang.