ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Duca D'Aosta di Cascina (PI) - 3A

Niente guida se hai bevuto Il nuovo codice della strada

È giusto sanzionare senza tener conto del contesto in cui le sostanze sono assunte?

Il recente aggiornamento del Codice della Strada italiano ha generato un acceso dibattito, specialmente in seguito alla sentenza dellaCortediCassazionen.2020/2025 che ha sottolineato l’importanza di dimostrare come le sostanze stupefacenti influenzano realmente la guida. Le nuove norme stabiliscono che la semplice positività a un test antidroga sia sufficiente per sanzionare il conducente, eliminando la necessità di dimostrare l’effettiva compromissione delle capacità di guida. Questa disposizione ha sollevato preoccupazioni, poiché non considera il contesto in cui le sostanze sono state assunte, incluse quelle contenute in farmaci di uso comune.

Dai dati in possesso delle forze dell’ordine risulta che su un totale di 56.075 incidenti con lesioni osservati in 4.787 casi almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti era in stato di ebbrezza mentre in 1.813 casi era sotto l’effetto di stupefacenti (dati del 2023). Con il nuovo codice è partita una vera crociata contro il consumo di alcool e sostanze alteranti prima di mettersi alla guida. La parola alcool deriva dall’arabo alkoél che designa la polvere finissima, impalpabile del solfuro d’antimonio od anche della galena (solfuro di piombo), che, mescolata con acqua, era usata fin dall’antichità in Oriente, soprattutto dalle donne, per tingere di nero le sopracciglia, le ciglia. In Europa i chimici estesero il vocabolo a designare anche qualsiasi specie di polvere impalpabile e questo significato generico fu applicato da Teofrasto Paracelso (1493-1541) allo spirito di vino.

In particolare, hanno suscitato accese discussioni alcuni articoli come il 186 che regola il tasso alcolemico consentito per i conducenti, con le relative sanzioni in caso di superamento del limite, il 148 che obbliga l’uso delle cinture di sicurezza per tutti i passeggeri a bordo dei veicoli, il 172 che stabilisce che l’uso del telefono cellulare durante la guida è vietato, salvo l’uso di dispositivi di vivavoce o auricolari. Abbiamo realizzato un’indagine chiedendo agli intervistati che idea avessero delle nuove norme: quasi il 23 per cento dice che andrebbe rivisto, soprattutto nella parte che non tiene conto dei farmaci assunti, mentre gli altri si sono equamente divisi tra favorevoli e non favorevoli. Si spera che le nuove norme potranno ridurre il numero di incidenti riteniamo però altrettanto importante che le leggi vengano affiancate dall’Educazione Stradale rivolta sia ai ragazzi che agli adulti!

 

Nell’antichità esistevano, come oggi, le strade con i rispettivi codici stradali. A Pompei, per esempio, le strade erano un vero capolavoro dell’epoca. Erano lastricate con blocchi di basalto e pietra, disposti in modo da formare un pavimento liscio e regolare. Questo sistema di lastricato stradale era così ben fatto che molte delle strade di Pompei sono percorribili anche oggi, dopo quasi 2000 anni. Secondo una recente ricerca dell’Università del Massachusetts, gli antichi romani che vivevano a Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. usavano il ferro fuso per riparare le strade della città. Un’altra caratteristica distintiva delle strade di Pompei sono grandi blocchi di pietra a forma ovoidale posizionati tra un marciapiede all’altro, ancora oggi visibili.

Anticamente venivano utilizzati come passaggi pedonali per permettere ai passanti di attraversare la strada nei giorni di pioggia, per proteggersi dall’acqua piovana. Nell’antica Roma ogni città fondata aveva due strade principali, il Cardo e il Decumano, da cui partivano strade più piccole. Nel 45 a.C. Giulio Cesare emanò la “Lex municipalis”, il cui testo è rimasto su alcune lastre di bronzo ritrovate.

È considerato il primo codice della strada del mondo antico.

Quali le regole? I pedoni avevano la precedenza sui marciapiedi, come accade oggi. I mezzi di trasporto più utilizzati erano i carri. Quando 2 carri si incontravano dovevano decidere chi andava prima, visto che non esistevano le precedenze!

 

Classe IIIA della scuola media “Duca d’Aosta” I.C. “F. De André“ di San Frediano a Settimo Cascina: Baronti Alessia, Biondi Raffaele, Bucchioni Elena, Carrus Anna, D’Andrea Mattia, Di Maria Andrea, Dylgjeri Vanessa, Esposito Andrea, Gabriellini Matteo, Garofalo Nicolas, Leotta Silvia, Lita Uliam, Marini Andrea, Cassandra Messicani, Meraglia Caterina, Muja Eralda, Papucci Tommaso, Raviele Vincenzo, Shiba Regita, Turi Stefano.

Dirigente: dott.ssa Paola Ercolano. Docenti tutor: Anna Maria Maurizio, Valentina Fontanelli, Luca Buoncristiani, Vito Barracco, Francesco Manetti.  

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