L’impegno contro tutte le mafie «Il nostro 21 marzo in piazza»
Gli studenti hanno dato vita a una sfilata pacifica e colorata per le vie del centro storico
Il 21 marzo per il nostro Istituto è da sempre una data a cui dedicare uno spazio speciale, collaboriamo con l’associazione Libera, di Don Luigi Ciotti e quest’anno abbiamo deciso di fare una manifestazione nel centro di Camaiore, per testimoniare da che parte stare. Non è sempre facile scegliere e schierarsi dalla parte giusta, ma sicuramente abbiamo, con l’aiuto dei nostri professori, capito il senso e l’importanza di un’azione “da grandi”, come una manifestazione, per farci vedere fuori dalle nostre scuole, tutti uniti per un unico obiettivo.
Non è necessario iniziare con parole a volte lontane dal nostro” mondo”, si può cominciare ad avere comportamenti rispettosi, esprimerci con parole gentili, risolvere liti e conflitti parlando e trovando punti di incontro, non di scontro.
Si può fare, si deve fare.
Ha avuto un senso quindi la nostra uscita, più di 500 studenti in centro tra gli sguardi incuriositi di commercianti e adulti? Risposta affermativa, anzi è stato bello che qualche genitore abbia voluto unirsi a noi e portare lo striscione dell’Istituto! La mattinata, anche se non ci ha regalato il sole, ci ha dato l’opportunità di un’esperienza che ha unito un lavoro di studio con un’azione concreta. Noi studenti più grandi, abbiamo preso per mano i “colleghi” della scuola dell’infanzia, con i loro palloncini e camminato per le vie del centro, scortati dalla polizia municipale! I piccoli avevano i palloncini con un numero scritto sopra: 1101, che è il totale ad oggi delle vittime innocenti di mafie; gli alunni di primaria e media avevano dei cartelloni con le foto e le storie di alcune delle numerosissime vittime. In particolare ci siamo soffermati sui nomi delle vittime donne e bambini.
Abbiamo approfondito le storie di Rita Atria, Annalisa Durante, Rossella Casini, Giuseppe Di Matteo e tanti altri.
La Memoria, il ricordo, è importante, ma non dobbiamo solo ricorda-re, il passo successivo e fare qualcosa, è l’impegno, il rispetto delle regole per una società più giusta.
Alcuni di noi hanno evidenziato che spesso prevalgono gli interessi personali su quelli della comunità e quando si tratta di denunciare, a volte si ha paura. Leggere queste storie di coraggio, responsabilità e forza ci ha fatto riflettere, più siamo soli nei comportamenti “virtuosi”, più la mafia e in generale chi non rispetta le regole, avrà campo libero. “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia, svanirà come un incubo”. (Paolo Borsellino).
Volevamo cominciare con una serie di domande, ma è stato sufficiente invitare lo psicologo Emanuele Palagi a una riflessione sul “nostro” 21 marzo, sulle parole legalità, omertà e un generico invito a raccontarci la sua esperienza con il mondo degli adolescenti e si è aperto un mondo.
«La vostra generazione – ha detto – non è sbagliata e non credete a chi cerca di convincervi che lo sia: ogni generazione ha delle criticità».
Perché a volte abbiamo comportamenti “omertosi”? Anche a scuola, è difficile prendere posizione.
«Alla vostra età inizia uno sdoganamento dalla famiglia per diventare adulti, è lecito un disagio, avete sfide da affrontare. Per voi il gruppo ha una enorme importanza e parlando di bullismo, sia il bullo, sia la vittima, sono entrambi vittime. Certo con caratteristiche diverse, ma riflettete, è il gruppo che può fare la differenza, che può spezzare una catena o, legittimare sofferenze spesso con finali drammatici. A sostegno di ciò, c’è una sentenza, dove il giudice ha ritenuto colpevole non solo chi materialmente ha compiuto l’atto a danno di un ragazzo, ma anche chi non ha agito per fermarlo. La responsabilità è anche di chi può fare e non fa».
La nostra riflessione sull’intervista? Vogliamo fare sapere agli adulti e ai giovani, che ci siamo sentiti capiti. Qualcuno di noi ha detto che è già cambiato qualcosa “dentro”, che sente più forza, coraggio e una compagna ha detto che da grande farà la psicologa. Se stavolta toccasse a noi dare un voto, sarebbe un dieci.
La redazione: Battistoni Paris, Battistoni Viola, Benedetti Alessandro, Benedetti Angelica, Brudaglio Francesco, Cecchi Gabriele Dazzi Lavinia, Faina Margherita, Falorni Nicola, Francesconi Alessio, Francesconi Ginevra, Giannecchini Alessio, Hakim Bilal, Jarmouni Nadia, Lari Giulia, Marchetti Alessandro, Moriconi Lorenzo, Nakach Karim, Pasquinucci Yelena, Robinson Ryan, Romanini Jonathan Silvio, Rutigliano Christian, Trotta Ambra.
Tutor: professoressa Viviana Viola.
Dirigente scolastico: professor Germano Cipolletta.