L’opera lirica, dono per i bimbi La nostra indagine sui banchi
Cosa pensano i più piccoli delle sinfonie classiche? Il 71% le conosce grazie alle lezioni in classe
Vi siete mai chiesti se i bambini conoscono l’opera lirica? Avete mai pensato se siano in «grado» di comprenderla e se servano competenze specifiche per ascoltare un’opera lirica? Noi sì e abbiamo deciso di intervistare più di cento bambini tra i sette e i tredici anni per indagare e capire che posto occupa questa tipologia d’arte tra i nostri coetanei. Tra gennaio e febbraio, a scuola, abbiamo lavorato sulle opere di Puccini e abbiamo scoperto un mondo nuovo: l’opera lirica che per i nostri nonni era quella che per noi è la musica «pop». Per sentirla infatti non era necessario recarsi a teatro, ma veniva trasmessa quotidianamente alla radio ed era ascoltata da tutti.
Tante sono le sinfonie che ancora oggi vengono utilizzate per pubblicità o per alcuni film; ci siamo così resi conto che senza saperlo anche noi conoscevamo alcune melodie tra le più note nella lirica. Pertanto ci siamo chiesti se sia davvero così poco conosciuta dai ragazzi.
Abbiamo posto 10 domande a bambini come noi per poter saperne di più che si sono dimostrati felici di aiutarci, anche se alcuni non hanno voluto partecipare dopo aver scoperto il tema; probabilmente pensavano di non poter rispondere in maniera adeguata. Il dato più evidente è che il 92% dei bambini sceglie la musica pop e solo l’8% preferisce la musica lirica. Il 71% degli intervistati riferisce di conoscere l’opera lirica invece il 29% non sa cosa sia. Un altro dato significativo che abbiamo raccolto è che l’87% dei bambini sa dove si trova il teatro più importante della propria città sebbene molti non ci siano mai stati. Ci ha colpito molto che il 23% dei bambini non conosca neppure un compositore e quelli che dicono di conoscerli ne hanno sentito parlare prevalentemente a scuola. Infatti, proprio grazie alle attività scolastiche, quasi la metà dei bambini conosce almeno un titolo di un’opera lirica. Ci siamo confrontati su questi dati e la conclusione a cui siamo giunti è che pur riconoscendo il valore culturale della musica, ai bambini vengono proposte poche occasioni per conoscere quest’arte.
La scuola ci ha permesso, quest’anno, di conoscere l’opera lirica e noi siamo stati ipnotizzati dalla sua bellezza; pensiamo che tutti i bambini saprebbero accoglierla se gli adulti vicini a loro sapessero proporgliela. Quindi genitori, nonni, zii e tutti perché non portate a teatro i vostri bambini: siamo piccoli ma curiosi di conoscere.
Al giorno d’oggi spesso si commette l’errore di pensare che solo le persone più acculturate ed esperte di musica possano apprezzare il teatro, invece fino a qualche decennio fa era luogo frequentato da tutti i cittadini. Ci andavano anche i più poveri proprio alla ricerca di momenti di gioia. Nel 1867 a Pisa fu fondato il Teatro Verdi, quello più famoso della città, da alcuni nobili pisani e da allora tante persone andarono a teatro e si appassionarono. Molte le opere proposte, la gente attendeva con ansia le rappresentazioni in particolare il pubblico del loggione che, nonostante fosse costituito da persone poco benestanti mettevano via il denaro necessario per il biglietto.
Proprio loro diventarono i veri intenditori dell’opera lirica. Tante erano le occasioni dove il loggione si esprimeva, anche in modo forte sulle opere e sui cantanti. Dal loggione infatti si alzavano calorosi applausi ma altrettante turbolente manifestazioni di disapprovazione quando l’opera non piaceva; qualcuno narra che un giorno venne lanciato addirittura un gatto dal loggione! Ad esempio quando venne rappresentata per la prima volta la Bohème a Pisa, il pubblico della così detta piccionaia, non fu soddisfatto perché questa storia ricordava la loro miseria mentre a teatro volevano sognare. Queste e altre descrizioni sono raccolte in alcune poesie scritte in vernacolo da alcuni poeti anonimi che con grande ilarità narravano la vita del popolo, la gioia di essere a teatro insieme e come le classi sociali più alte e il disprezzo per vedere in scena personaggi che vivono in povertà e miseria.
Questa pagina del Campionato di giornalismo organizzato da La Nazione di Pisa è stata realizzata dalla classe V B dell’istituto paritario Santa Caterina di Pisa. Bognanni Asia, Buonocore Leonardo, Burdese Leonardo Umberto, Capparelli Antonio, Del Seppia Cesare, Donati Jacopo, Esposito Emma, Gesualdi Daniele, Hu Silvio, Nannicini Francesco, Nannicini Virginia, Painter Nicolò John, Perini Giada, Pierotti Stella, Stefanini Gaia, Tropeo Giulio e Vannocci Bence Francesco.
Docenti: Sibilla Lucia, Corti Lorenzo, Krasniqi Naemi e Bernardi Cecilia.