Viaggio alle radici di Bibbiena Mea, storia tra leggenda e mito
La tradizione del Carnevale storico e le tracce degli antichi fortilizi: ricostruita la mappa
La nostra cittadina, Bibbiena, immersa nel cuore del Casentino, è un borgo dalle origini medievali che racchiude un patrimonio culturale che merita di essere raccontato. E noi lo abbiamo fatto con un viaggio alla scoperta della storia e delle tradizioni più antiche del nostro paese.
Un viaggio entusiasmante nel quale ci ha accompagnato e fatto da guisa il vicepresidente dell’Associazione Carnevale Storico di Bibbiena «Rievocazione della Mea», Carlo Grazzini, noi bambini di classe IV B abbiamo intrapreso un viaggio nel tempo, scoprendo le origini di Bibbiena e del suo Carnevale storico.
Carlo ci ha raccontato che Bibbiena ha origini che risalgono all’undicesimo secolo: in quel periodo, i vescovi di Arezzo fecero costruire un castello dove oggi si trova il centro storico. Nel 1289, dopo la «Battaglia di Campaldino», il castello fu assediato e devastato. Negli anni successivi, fu ricostruito sotto la guida di Guido Tarlati, vescovo di Arezzo e signore di Bibbiena. Uno dei membri più noti della famiglia Tarlati, Pier Saccone, fece costruire una delle torri della fortezza di Bibbiena, la «Torre dell’Orologio».
Pier Saccone svolse un ruolo significativo nella lotta tra Guelfi e Ghibellini, schierandosi con i Ghibellini e lavorando per consolidare il loro potere. Nel corso del quindicesimo secolo, Bibbiena subì ulteriori saccheggi e, successivamente, la città fu occupata dai Fiorentini che la distrussero.
Oggi restano poche testimonianze del periodo fortificato, come la «Porta dei Fabbri» e la «Torre dell’Orologio», che si possono ammirare passeggiando per le vie del centro.
Infine, Carlo ci ha spiegato che anche il Carnevale di Bibbiena, noto come la «Rievocazione della Mea», affonda le sue radici nel 1337, durante il dominio della Famiglia Tarlati. A quel tempo, il Carnevale era l’occasione per celebrare la fine dell’inverno e prepararsi alla Quaresima.
Invece, le origini della leggenda della «Mea» sono abbastanza recenti. Un’altra tradizione legata al Carnevale è l’accensione del «Bello Pomo», un ginepro bruciato in piazza durante i festeggiamenti.
Noi bambini abbiamo ascoltato con curiosità e attenzione la storia della potente Famiglia Tarlati e del Carnevale di Bibbiena: tutto questo ci ha permesso di conoscere e comprendere la bellezza del nostro patrimonio storico e culturale.
Grazzini, qual è l’origine del Carnevale di Bibbiena? «Ha radici che risalgono al 1337, durante il dominio della famiglia Tarlati. Il Carnevale nel Medioevo era un periodo di grandi festeggiamenti che precedeva la Quaresima».
Esistono documenti storici sulla leggenda della Mea? «Nasce dalla fantasia del maestro Tito Bartolini, che si ispirò a una novella di Emma Perodi.
Queste novelle furono pubblicate nel 1893 e riguardano storie e leggende ambientate in Casentino».
Quali sono i racconti principali legati alla Mea? «Narra di una giovane lavandaia, Bartolomea, che fu rapita dal figlio del conte Tarlati. Il rapimento scatenò una battaglia tra il rione ’Fondaccio’, guidato da Cecco, promesso sposo di Mea, e i nobili ’Piazzolini’. Mea viene salvata e riconsegnata al fidanzato».
I costumi tipici del Carnevale? «Dall’edizionemodernadel1937, gli abiti sono medievali.» E l’origine del «Bello Pomo»? «Si pensa che, in occasione del Carnevale del 4 marzo 1337, vennero fatte luminarie accendendo falò per festeggiare gli accordi di pace con Firenze».
Perché viene bruciato durante il Carnevale? «La sera, al tramonto, suonavano le campane per invitare i fedeli alla preghiera. Il suono indicava il coprifuoco: non si potevano accendere le luci e le porte della città venivano chiuse.
Quindi, era una grande occasione per il Carnevale non rispettare questa regola.
Emma Bartolini Andrei Bocanet Niccolò Cargi Khadija El Idrissi Giordano Focacci Leonardo Ghinea Nona Horhola Emma Iancu Alessandra Inverno Cristian Lazar Efrem Miron Anamaria Nasturas Margherita Nottoli Kanita Pajaziti Emanuele Pinotti Pietro Rosadini Ennio Rossi Yuvraj Singh Gioia Storri Leonardo Tomi Stefania Bruno Alessandra Mucci