ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Jenco di Viareggio (LU) - 3C

Sicurezza negli ambienti di lavoro La preoccupazione dei ragazzi

Secondo i dati Inail muoiono tre persone al giorno in Italia: una piaga ancora troppo sottovalutata

Abbiamo scelto questo argomento per far conoscere alle persone ciò che succede nei luoghi di lavoro. In Italia, infatti, secondo i dati registrati dall’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) muoiono circa tre persone al giorno. Scrivendo questo articolo, ci siamo resi conto di come i loro nomi scorrano sui giornali senza lasciare traccia nella nostra memoria, segno di quanto poco si parli di questo problema. Sebbene il numero di morti sul lavoro sia diminuito rispetto agli anni ’60-’70 del Novecento, dagli anni 2000 è rimasto costante e ancora troppo alto. La Costituzione Italiana, approvata nel 1948, si basa sul lavoro, proprio il primo articolo dice che: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Noi giovani siamo toccati da questa tematica, poiché in questo modo possiamo scoprire cosa accade nei luoghi di lavoro dei nostri parenti e tra qualche anno tutto ciò riguarderà anche noi. Ad esempio già dal terzo anno di scuole superiori, è previsto un progetto di PCTO, Percorsi per le Competenze Trasversali dell’Orientamento, ovvero 90 ore annuali di alternanza scuola lavoro, durante le quali però non mancano incidenti.

Dal 2017 ad oggi ci sono stati 18 incidenti mortali e quasi 300mila infortuni, più o meno gravi, come riporta OrizzonteScuola.

Il ministro Valditara ha dichiarato che l’alternanza scuola lavoro va rivista e il Governo ha deciso di donare somme di denaro alle fami-glie che hanno subito perdite, nonostante questo non riporti indietro i loro figli. In Toscana il settore più colpito tra lavoratori adulti è quello delle attività manifatturiere. Qui di seguito, elencheremo qualcuno tra gli episodi avvenuti vicino a noi nell’ultimo anno. Un incidente recente, avvenuto il 17 febbraio 2025 a Viareggio (Lucca), ha visto un operaio ferito a causa del cedimento di una piattaforma sulla quale stava lavorando. È stato soccorso dai vigili del fuoco. Il 9 dicembre 2024, a Calenzano (Firenze), in un deposito di carburanti presso un sito dell’Eni, si è verificata una grave esplosione che ha provocato la morte di cinque persone e 26 feriti. I morti erano operai a guida di autocisterne.

Esistono varie associazioni nel territorio di Viareggio che si occupano di diffondere informazioni sui casi di infortunio o morte sul lavoro tra cui il “Comitato Matteo Valenti”, che prende il nome del ventitreenne morto ustionato nell’azienda in cui lavorava come apprendista e “Il mondo che vorrei”, nata dopo la strage di Viareggio. Anche nella nostra città avvengono incidenti, nonostante spesso non ne siamo a conoscenza.

Per questo è importante che anche noi giovani trattiamo l’argomento, è necessario che tutti abbiano una visione dell’attualità per poter pensare e costruire un futuro senza rischi sul lavoro.

 

Abbiamo intervistato Paolo Puccinelli, sindacalista Cgil e Stephano Tesi, ex direttore e consulente Cna sul tema della sicurezza.

Quali sono i principali rischi? Puccinelli: «La mancanza del rispetto delle norme, spesso per velocizzare il lavoro».

Tesi: «Il settore più a rischio è quello delle costruzioni. Gli uomini anziani sono i più esposti».

Come viene garantita la formazione dei dipendenti? Puccinelli: «Viene fatta in modo burocratico senza avere una ricaduta reale». Tesi: «E’ regolata dal testo unico sulla sicurezza, ma mancano cultura e sensibilità, sia da parte delle aziende che dei lavoratori».

Come vengono gestiti gli incidenti? Puccinelli: «Se lieve vengono mandati all’ospedale, se è grave interviene la magistratura».

Tesi: «Vengono chiamate l’ambulanza e le forze dell’ordine e si cerca di capire le responsabilità».

Ci sono controlli periodici per verificare il rispetto delle norme? Puccinelli: «Negli ultimi anni i tagli al personale che effettua i controlli hanno portato a una sottovalutazione della sicurezza».

Tesi: «Il datore di lavoro è responsabile. Gli enti che se ne dovrebbero occupare non sono ben coordinati e questo limita l’efficacia delle verifiche».

Quali miglioramenti potrebbero essere fatti? Puccinelli: «Più controlli, più interventi della Asl, una maggiore regolamentazione degli appalti. Le aziende recidive non vengono punite».

Tesi: «Creare una cultura della sicurezza, far sì che venga considerata».

 

Gli alunni-giornalisti della classe 3C della scuola Jenco: Marco Bechelli, Edoardo Bellini, Mirko Benedetti, Leonardo Bertozzi, Anna Boccia, Ambra Silva Bonuccelli, Guido Cima, Maria Chiara Cinquini, Francesco Fruzzetti, Rahela Gagiu, Fabio Galli, Viola Giorgetti, Asia Grossi, Matilde Guidi, Francesco Valentin Ifrim, Rebecca Lazzarini, Luisa Morello, Cristian Andrei Negrea, Mario Pagnucci, Eva Pardini, Giorgia Rajnovic, Diego Sannino, Lorenzo Speca, Sofia Tamagnini, Stella Vivaldi.

Professoressa: Susanna Paoletti.

Dirigente Scolastica: Barbara Caterini. 

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