La lezione di Flavio Catalano ’L’uomo è nato per stare a terra’
Migranti e mare, salvare non è un dovere ma una missione. L’esperienza di Life Support Emergency
Migranti: una parola ormai comune, ma quanto ne sappiamo davvero? Lo abbiamo chiesto a Flavio Catalano ex ufficiale della Marina Militare, da due anni a bordo della nave Life Support della ONG Emergency. 22 missioni alle spalle per salvare i migranti in pericolo. Lui, del mare, conosce bellezza e insidie: «l’uomo è nato per stare per terra» ci dice. Al suo fianco, Mariam, sua compagna di vita: dalle sue parole affiorano timori, ma anche supporto e condivisione.
Catalano, ci racconta la sua prima missione? «Ho iniziato circa due anni e mezzo fa, sei mesi dopo l’acquisto della nave da parte di Emergency. Il soccorso in mare non era lo scopo principale di Emergency, nata per offrire cure mediche gratuite e di qualità alle vittime della guerra, ma aver attivato questo progetto ci ha portato all’essenza del nostro lavoro: aiutare chi ha bisogno.
Ricordo l’emozione della mia prima missione: nel cuore della notte, in alto mare, ho visto un barcone con persone che si sbracciavano sotto la luce della nave».
Cosa la fa alzare la mattina con la voglia di salvare vite? «Il fatto che ci siano vite da salvare. Dopo la pensione, volevo fare qualcosa di più vero. In un mondo ideale, nessuno dovrebbe essere costretto a fuggire. È ingiusto che chi vuole lavorare o studiare all’estero non possa farlo legalmente e in sicurezza».
Che rischi ci sono? «Capita spesso che i libici intercettino i migranti per riportarli indietro. A volte, si avvicinano minacciosamente alla nostra nave, una volta hanno sparato in acqua. Il mare mosso può causare incidenti; una volta, durante un recupero, un nostro gommone si è danneggiato».
Da dove vengono i migranti? Ci sono molti minorenni? «Ultimamente ci sono siriani, bengalesi, sudanesi, somali, eritrei e qualche egiziano. Alcuni, come i sudanesi, subiscono discriminazioni e restano bloccati in Libia. Tutti sperano in un futuro migliore, con la Germania come meta più ambita; i francofoni si dirigono in Francia; chi parla inglese preferisce l’Inghilterra per la presenza di connazionali. Circa il 10% di ogni barca è composto da minori non accompagnati, oltre a famiglie con bambini. La principale paura è essere riportati in Libia, dove molti hanno già subito prigionia e torture dopo aver tentato la traversata senza successo».
Qualcosa che l’è rimasto nel cuore? «Ricordo un ragazzo, salvato a 14 anni che ora ne ha 17 e ha un futuro promettente nel calcio. Mi colpiscono sempre i bambini: non capiscono la gravità della loro situazione e portano a bordo gioia e speranza».
L’Italia è un paese coinvolto nelle dinamiche migratorie europee e mondiali. Secondo il report Istat 22/23, negli ultimi due anni gli arrivi in Italia sono aumentati del 30%. Per la provenienza, nel biennio 2021/2023 sono triplicati gli arrivi dall’Ucraina (32,9% nel 2023), seguiti da Albania, Romania e Marocco. Dalla panoramica sugli ingressi non autorizzati di richiedenti asilo e migranti economici del 30° rapporto sulle migrazioni di Fondazione Ismu, si apprende che nel 2024 gli sbarchi sono diminuiti rispetto al biennio precedente, ma restano alti: 58.504 al 15 novembre 2024. Nel primo trimestre del 2025 gli sbarchi sono già più numerosi rispetto a quelli dello stesso periodo del 2024. Restano drammatici, poi, i dati sulle morti nel Mediterraneo.
Anche la scuola italiana è una realtà sempre più multietnica.
Gli alunni con background migratorio sono più di 900mila, di cui il 64,5% nati in Italia ma non hanno la cittadinanza italiana.
La scuola favorisce il dialogo interculturale e tiene conto delle esigenze di tutti gli alunni, nessuno escluso? Le statistiche mostrano che ci sono ancora troppe disparità tra i tassi di scolarizzazione di alunni con cittadinanza italiana ed estera. Lo stesso può dirsi per l’abbandono scolastico ed è preoccupante che molti minori non accompagnati non siano coinvolti in nessuna attività educativa. Sebbene i dati Invalsi mostrino un miglioramento nei risultati delle prove di alunni di contesti migratori, il divario nel 2024 è ancora alto.
La redazione delle classi 1A e 2A plesso di Vezzano Capoluogo, istituto comprensivo Margherita Hack-Fabrizio De André di Vezzano e Santo Stefano: Alessandro Baroncelli, Benedetta Bartoletti, Maria Sole Bartoletti, Nicolò Bechelli, Antoine Benacci Lamotte, Ludovica Francesca Biscardi, Mattia Bononi, Gregorio Cervia, Mattia Dantino, Beatrice Di Martino, Abdel Illah El Kadiri, Jessica Evangelisti, Leonardo Farace, Leonardo Fina, Carla Analiss Germosen Restituyo, Alessandro Gianelloni, Alessandro Giuliani, Sofia Mia Guastini, Brandon Kola, Cristal Mariani, Letizia Muolo, Matilda Ginevra Papa, Emma Paumgardhen, Ettore Quintavalla, Mattia Ravani, Riccardo Ricciardi, Cristian Rossini, Paul Stephane Sambou, Francesco Maria Simeone, Prince George Ukomadu, Chiara Verdile, Federico Vita, Angel Zanetti Micheal. Docenti tutor Elena Del Becaro e Caterina Fregosi. Dirigente Simonetta Bettinotti.