ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Bettini di Arezzo (AR) - 5A

Viaggio nel mondo della musica Da un osso forato all’elettronica

Fin dalla notte dei tempi accompagna l’uomo nella sua evoluzione: ecco cosa abbiamo scoperto

Fin dalla notte dei tempi, la musica ha accompagnato l’uomo nella sua evoluzione. Le prime testimonianze risalgono alla preistoria, con l’uomo di Neanderthal che fu capace di costruire flauti utilizzando ossa di animali. Lo stesso uomo imitava, attraverso il proprio fischio, il verso degli animali e si accorse che battendo le mani poteva riprodurre il ritmo del proprio cuore.

Con la nascita delle prime civiltà, la musica passò da un uso pratico a una funzione più spirituale. I Sumeri, ad esempio, credevano che la musica fosse legata a Marduk, il dio che, secondo la loro mitologia, aveva portato a compimento il passaggio dal Caos al Cosmo, divenendo così il dio Ordinatore. Anche gli antichi Egizi attribuivano l’origine della musica agli dèi, ai quali associavano specifici strumenti musicali per accompagnare i diversi culti religiosi. I Greci, invece, ritenevano che i suoni avessero un’origine celestiale, generata dal movimento armonico dei pianeti. Intorno all’anno Mille, il monaco aretino Guido d’Arezzo ideò la moderna notazione musicale; tuttavia, la nota «Do», a differenza di oggi, veniva chiamata «Ut».

Da questo momento in poi, la musica divenne sempre più popolare, mentre gli strumenti musicali si moltiplicarono e si fecero via via più complessi. A nostro avviso, gli anni d’oro della musica iniziarono nel Settecento, quando grandi compositori come Bach, Beethoven, Chopin e molti altri crearono opere immortali, che ancora oggi costituiscono la base dello studio musicale. Anche il ruolo della musica, nel corso dei secoli, è cambiato.

Oggi, ad esempio, viene usata anche come terapia, grazie alla comprensione dei suoi benefici. La musica ha un effetto energizzante, ci aiuta a ritrovare la forza, aumenta il nostro benessere, ci connette al nostro io interiore, fa riaffiorare ricordi dimenticati, stimola la concentrazione e la meditazione, accende la curiosità e la creatività, oltre a suscitare numerose emozioni. Pur mutando i gusti e preferenze, la musica continua a essere uno degli elementi principali che accompagna la quotidianità di ciascuno. Se un tempo si ascoltava soprattutto musica classica, oggi si prediligono generi come pop, rock, hip-hop e trap.

La nostra città, pur non ospitando un Conservatorio, è comunque universalmente riconosciuta come «città della musica». Ogni anno ospita importanti eventi: il Concorso Polifonico internazionale Città di Arezzo, che richiama cori da tutto il mondo; Arezzo Wave, festival dedicato alle band emergenti e capace di attrarre un pubblico di tutte le età; il Men/Go Music Fest, che negli ultimi anni si è imposto al pubblico tra gli eventi principali del cartellone estivo, diventando uno degli appuntamenti più attesi.

 

L’arte musicale è varia e ricca di curiosità. Alcune di esse risultano davvero affascinanti. Ad esempio, la canzone più breve mai registrata è You Suffer dei Napalm Death, con una durata di appena 1 minuto 316 secondi.

Al contrario, la canzone più lunga è Apparente libertà di Giancarlo Ferrari, che dura ben 76 minuti e 47 secondi. La prima canzone mai registrata risale al 1860 e fu incisa in Francia con il titolo Au Clair de la Lune. La canzone più rilassante, invece, èWeightless, composta dal trio Marconi Union. Esiste anche una canzone considerata la peggiore di tutti i tempi: (You’re) Having My Baby, scritta da Paul Anka nel 1974. Tra le melodie più celebri troviamo Happy Birthday to You. La sua versione originale risale al 1893, quando fu composta dalle sorelle Mildred Jane Hill e Patty Smith Hill, tutte e due insegnanti d’asilo a Louisville, Kentucky. Il brano voleva essere un saluto per gli alunni all’ingresso in classe e aveva inizialmente il titolo Good Morning to All. Infine, esiste persino una «canzone del silenzio: 4’ 33’’»; del compositore sperimentale statunitense John Cage. Scritta nel 1952 per ogni strumento musicale, prevede che l’esecutore non suoni per tutta la durata del brano, che si articola in tre movimenti: il primo di 30 secondi, poi 2 minuti e 23 secondi, infine 1 minuto e 40 secondi. Il totale di 4 minuti e 33 secondi dà il titolo all’opera.

Cage voleva far emergere i suoni dell’ambiente circostante durante l’esecuzione.

Banelli Alessia Bartoli Maurizio Bejan Larisa Cannoni Greta Capacci Sara Conti Rebecca Del Pianta Clara Galimberti Asia Gallo David Innocenti Ezzarouali Lorenzo, Liberato Arianna Mosca Adele Paoli Camilla Paoli Melissa Popa Martina Shaheen Azaan Shehu Altea Abu Sufian Trisolini Giorgio Voineag Andrei Tutor: Antonella Di Tommaso Docenti: Claudia Artiaco, Lucia Miele, Beatrice Guccini Rossella Esposito 

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