ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Ser Lapo Mazzei di Prato (PO) - 1C

Smartphone e sicurezza in rete Una guida per evitare trappole

Sondaggio degli studenti sull’uso del cellulare per svago, in famiglia o per ragioni di studio Un decalogo di buone pratiche per non fare brutti incontri sul web e tutelare la privacy

Viviamo in un mondo sempre più connesso, dove lo smartphone è diventato il nostro compagno quotidiano. In Italia, già tra i 3 e i 5 anni, l’80% dei bambini sa usare lo smartphone dei genitori, e la maggior parte degli adolescenti passa dalle 3 alle 6 ore al giorno davanti allo schermo.

Gli smartphone sono strumenti potenti, che ci permettono di comunicare, imparare, giocare, ascoltare musica e anche studiare. Tuttavia, se usati troppo o nel modo sbagliato, possono causare dei problemi. Abbiamo deciso di esplorare il tema della sicurezza in rete, partendo da una domanda: cosa facciamo più spesso online? Da un sondaggio in classe emerge che alcuni usano lo smartphone con regole precise: chi solo il pomeriggio e la sera lo spegne per non disturbare il sonno, chi imposta una sveglia per ricordarsi di staccare. Qualcuno ha un’app che permette ai genitori di controllare il tempo trascorso su internet. C’è chi ascolta musica su YouTube, segue youtuber o utilizza siti per creare progetti come Canva e Google Book Creator. Alcuni sono consapevoli che le aziende informatiche raccolgono informazioni sulle nostre attività online. C’è chi gioca a Roblox e ha scoperto che il fratello ha conosciuto amici tramite il gioco e spera di fare lo stesso.

Qualcuno usa internet per cercare informazioni per la scuola, tutorial per la famiglia, quiz e video assegnati dai professori. Alcuni di noi usano WhatsApp solo per comunicare con amici, educatori e familiari, evitando i social come Facebook, Twitter e Instagram perché i genitori non lo permettono e per noi va bene così.

Sappiamo davvero come proteggerci dai pericoli? Internet è divertente, ma ci sono delle trappole di cui dobbiamo essere consapevoli: video e messaggi che ci fanno stare male perché non tutto quello che vediamo online è adatto alla nostra età. Se qualcosa ci mette a disagio, meglio parlarne con un adulto; parlare con sconosciuti: sembra una cosa da grandi, ma tanti ragazzi vengono contattati da persone che non conoscono. Meglio non rispondere e bloccare chi ci sembra strano! Condividere troppo: foto, video e informazioni personali possono essere salvati da chiunque. Mai dare il nostro indirizzo, la scuola o il numero di telefono a chi non conosciamo! Molti adolescenti utilizzano TikTok, Instagram o Snapchat, ma in realtà non potremmo! L’età minima per iscriversi è 13 anni (o anche 16 per alcune app).

Consigli della 1C per stare al sicuro: 1) Metti sempre il profilo privato su tutte le app; 2) Non accettare richieste da persone che non conosci; 3) Pensa prima di postare! Una foto può essere salvata da chiunque.

Se qualcosa ti fa stare male, parlane con un adulto.

 

Le fake news: come riconoscerle? Venerdì scorso è girata una notizia riguardo all’esondazione del Bilancino.

In tanti hanno letto e condiviso questa informazione, ma era vera? Era stata diffusa senza verificare le fonti, creando allarme tra le persone. E’ quindi sia importante imparare a riconoscerle. Perché diffondono fake news? Abbiamo individuato alcune ragioni: per attirare attenzione.

Alcuni siti pubblicano notizie false solo per ottenere più clic e guadagnare soldi. Per creare paura o confusione: a volte le fake news vengono diffuse per manipolare le persone o influenzare le loro opinioni.

Per scherzo: alcuni inventano storie assurde solo per divertimento, ma non tutti capiscono che si tratta di uno scherzo. Abbiamo stilato alcuni consigli per difenderci.

Controlla la fonte: La notizia arriva da un sito affidabile o da una pagina sconosciuta? Meglio verificare su siti ufficiali o giornali seri. Guarda la data: alcune fake news sono vecchie e vengono ripubblicate come se fossero nuove. Confronta con altre fonti: se una notizia è vera, la troverai anche su altri siti affidabili. Fai attenzione ai titoli esagerati: se un titolo sembra incredibile o troppo allarmante, potrebbe essere falso! Verifica le immagini: le foto possono essere modificate o prese da altri eventi. Puoi fare una ricerca inversa su Google per controllarle. Non condividere senza verificare.

 

Questa pagina è stata realizzata dagli studenti e della 1C della scuola secondaria di primo grado Ser Lapo Mazzei del comprensivo «Marco Polo» di Prato.

Studenti-cronisti: Bibi Safa Merva, Carhuaricra Sangama Luis Daniel, Croce Alexander, D’Agostino Lea, Dascal Vladimir, Enobakhare Rose, Gamboa Julio Jesus, Hashar Abdul, Hu Alessandro, Hu Giulia, Huang Chenkang, Irede Melody, Jiang Jiaxuan Alessio, Lambrate Amir, Magallanes Cardenas Alexander, Nwanguma Alex, Pattume Ruggero, Patwary Hafsa, Reyes Martinez Davide, Wang Junxi Erik, Zheng Erika, Zhou Enrico Gli studenti hanno realizzato anche l’immagine e la foto a corredo dei testi.

Insegnanti-tutor che hanno coordinato il lavoro degli studenti: Caterina Ingelido e Lucia Fazio. La dirigente scolastica è la professoressa Giuliana Pirone.

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