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Effetto serra, il pianeta ha la febbre Ma salvarlo non è impossibile

Occorre ridurre le emissioni di CO2 e adattare infrastrutture e stili di vita alla tutela dell’ambiente

Il riscaldamento globale, vale a dire l’innalzamento delle temperature, è un grande rischio ambientale a cui l’uomo è esposto, ne sentiamo parlare continuamente. La Terra, per cause naturali, ha sempre attraversato ere climatiche differenti, tuttavia, i dati prodotti da migliaia di scienziati, analizzati e sistematizzati dall’ IPCC-Gruppo intergovernativo del cambiamento climatico, concordano nel dichiarare che il global warming a cui stiamo assistendo, sia attribuibile all’uomo e alle sue attività. Il clima sta mutando in modo preoccupante.

Gli studiosi associano la responsabilità prevalentemente all’ aumento dei livelli di gas serra nell’atmosfera. Dall’avvento delle industrie le emissioni dei gas che influenzano il clima sono notevolmente aumentate, provocando sensibili effetti sulla superficie terrestre. L’effetto serra antropico, pertanto, si è aggiunto all’effetto serra naturale che, sebbene spesso dipinto come un nemico, in realtà è fondamentale per la vita sulla Terra. Grazie ai gas serra, la temperatura media del pianeta si mantiene a circa 15°C, un valore ben lontano dai -19°C che avremmo senza questo fenomeno, condizione termica incompatibile con la sopravvivenza di diversi ecosistemi.

L’attività umana sta intensificando sempre più l’effetto serra, causando un incremento esponenziale della CO2 detta comunemente anidride carbonica, un gas incolore e inodore, componente naturale dell’aria, che svolge un ruolo importante nella fotosintesi, processo attraverso il quale le piante convertono la CO2 in ossigeno.

Allo stesso tempo, però, l’anidride carbonica è un gas serra che contribuisce al surriscaldamento globale e ai cambiamenti climatici insieme con altri gas climalteranti nell’atmosfera. Ciò significa che un fenomeno come l’effetto serra naturale, che ha permesso la vita sulla Terra per miliardi di anni, si è trasformato oggi in qualcosa di potenzialmente pericoloso con rilevanti conseguenze sia per la natura che per l’uomo.

Aumentando la concentrazione di gas serra, aumenta anche la temperatura superficiale globale che, rispetto all’età preindustriale, ha subito un incremento in media di 1.1° C: sembra che il nostro Pianeta Terra abbia la «febbre».

L’attenzione va concentrata su come ridurre le emissioni di CO2 e adattare le nostre infrastrutture e stili di vita alle conseguenze del riscaldamento globale.

Se vogliamo che il Pianeta abbia un futuro, dobbiamo alzare la soglia di rispetto per l’ambiente e spingere verso un’innovazione sostenibile.

 

Valeria Roppo opera nel settore delle tecnologie legate all’idrogeno.

Cos’è l’idrogeno? «È un gas incolore e inodore, l’Elemento chimico più semplice e abbondante dell’universo.

In natura non è presente allo stato puro ma legato ad altri elementi, perciò si deve ottenere mediante processi chimici fortemente energivori. L’unico idrogeno sostenibile, prodotto con energia da fonti rinnovabili, viene denominato verde». Perché? «Perché è un combustibile pulito. Le tecnologie di produzione dell’idrogeno individuano una tavolozza di colori per classificare e rendere facilmente riconoscibile la provenienza dell’energia usata per produrre il vettore H 2 : verde, grigio e blu, giallo, nero, rosa, turchese».

Quali sono i vantaggi? «Si può ottenere da fonti rinnovabili come il sole, il vento o l’acqua, che non causano emissioni di CO 2 , stoccare in serbatoi per essere disponibile quando serve e ricavare separando la molecola dell’acqua, una risorsa rinnovabile a basso costo».

Cosa possiamo fare per contenere le emissioni di gas? «Conoscere l’inquinamento provocato dalle azioni quotidiane permette di essere più responsabili. Esiste un parametro importante da considerare: la Carbon Footprint , impronta di carbonio, una misura che esprime il totale delle emissioni di gas ad effetto serra, prodotte dallo svolgimento delle attività umane».

 

Edoardo Bianchini, Angela Buoncompagni, Carlo Buoncompagni, Andrea Campi, Riccardo Capannini, Chen Jincheng, Chen Yang, Dori Giulia, Qiu Yu Ze, Sordini Albergotti Balazs, Alexandru Turtureanu, Edoardo Vestrini, Carlotta Viti, Tommaso Angrilli, Raffaele Campione, Aurora Capozzi, Francesca Daveri Ilias, De Rosario, Filippo Domenichelli, Lorenzo Domini, Filippo Dore Sophie Florio, Andrea Iadicola, Edoardo Magi, Anna Morandi, Marisol Mugnai, Aurora Paperini Giulio Raspini, Marco Silecchia, Sara Silecchia Sebastian Stoian Aida Letizia Luciano Tagliaferri

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