ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria V. Veneto Sez. Montessori di Firenze (FI) - 4B, 5B, Redazione Giove

«Pallanuoto! Addio lacrime» Il salto fatto con due gambe

Il campione paralimpico Elio Jr. Filidei racconta la rinascita di atleta dopo l’incidente

«Sano, liberatorio, fonte di socialità». Così, in tre parole, definisce lo sport Elio Jr. Filidei, capitano della squadra di pallanuoto paralimpica Rari Nantes Florentia, per la quarta volta campione d’Italia. Prima dell’incidente alla gamba destra che ne ha provocato la disabilità, Filidei praticava molti sport, anche estremi. Come ricercatore scientifico (oggi: biologo marino) avvistava e censiva delfini dall’aereo e dalla barca, prestava soccorso in ambulanza. Un giorno l’infortunio lo ferma. Ma lui non si arrende. I suoi occhi passano presto dalle lacrime agli schizzi nell’acqua in vasca: è un salto, fatto ancora con due gambe, nonostante la paresi, gambe non più uguali, eppure quasi più forti. Sentendo i muscoli indeboliti, durante la fisioterapia, Elio arriva a recuperare pesi dagli altri pazienti per accelerare la massima prestazione possibile, e tornare a sentirsi «normale», perché di questo ha bisogno la sua testa. In una giornata di prova di vari sport, aperta a persone con disabilità, Elio scopre la grandezza di uno di quegli sport che il predominio del calcio fa definire «minori»: la pallanuoto, gioco di squadra che proprio come tale, può fare da terapia.

Incontriamo l’atleta e gli chiediamo come all’interno della squadra, inclusiva anche riguardo la parità di genere, si riescano a coniugare le diverse disabilità. «Su queste», risponde Filidei, «perfino si scherza in acqua fra compagni.

Non c’è un vero comandante, la squadra è forte quando nel momento che serve chi è nella posizione più utile serve la squadra. In acqua conta tanto la testa. Prima di entrare in vasca ci diciamo: divertiamoci!».

La Rari Nantes è tra le più antiche società sportive in Italia: se Filidei fosse ministro dello sport quali riforme farebbe? «Aiuterei gli sport cosiddetti minori che non hanno fondi per progredire. E farei campagne di informazione nelle scuole perché conoscere lo sport, anche quello per disabili, può tradursi nel volerlo praticare. Molte persone con disabilità non sanno che si può fare sport. E a volte dopo un incidente ci si scoraggia o ci si vergogna, e nemmeno si prova a farlo». Sabato 22 marzo saremo a incoraggiare gli atleti in vasca e a divertirci anche noi come loro, ma non in acqua: sugli spalti della Piscina di Bellariva. Filidei ringrazia, ma ci invita praticarlo, lo sport, oltre a fare il tifo: «Fa bene», dice, «per lo sviluppo del corpo e della mente. E lo si può fare anche solo perché piace, senza lo stress di dover dimostrare di essere bravi.

 

Che sorpresa! Agli alunni della Primaria Vittorio Veneto piace più il nuoto che il calcio. Lo sceglie infatti il 17,4% dei compagni, da noi intervistati per capire quale, fra loro, sia lo sport più praticato. Seguono, col 12,9% il basket e la danza, mentre il calcio è «solo» quarto con l’11,2% dei praticanti. Con percentuali inferiori seguono ginnastica, judo, tennis, pallavolo, karate e atletica. Dal sondaggio emerge che il 6,3% dei presenti non pratica alcuno sport. Il risultato è comunque positivo: il nuoto fa bene a muscoli e cervello, al corpo e alla mente. Poco praticata invece la pallanuoto: consigliata a partire dagli 8-9 anni, dunque un po’ precoce nella scuola primaria. Ed è un peccato: si tratta infatti di un gioco di squadra che aiuta la socializzazione, e insieme la crescita osteoarticolare delle ossa e lo sviluppo armonico del corpo. Agli intervistati, non spiacerebbe poterla sperimentare nelle ore di scuola, con un corso, e scoprire il divertimento di stare in acqua insieme ai compagni.

Per quanto riguarda la pallanuoto paralimpica, ancora poco seguita dai media, in molti Paesi non ha una squadra di alto livello, e ad oggi non è disciplina presente alle Paralimpiadi. L’Italia e la Finp (la Federazione di Nuoto Paralimpico) sono dunque tra i pionieri nel volerla espandere in tutto il mondo.

 

Ecco le alunne e gli alunni della «Redazione Giove» a classi miste della 4 B e 5 B della Scuola Primaria Vittorio Veneto sezione Montessori di Firenze.

Si tratta in particolare di Ambra Andini, Bruno Augello, Giacomo Azzaroli, Livia Bartolini Salimbeni, Orso Bechi, Vieri Belli, Niccolò Campana Bertacchi, Nathan Canonico, Frida Colacillo, Marco De Prosperis, Mina Fregonas Giacomo Gennaro, Axel Gurrieri, Amelia Mariani Caloffi, Cosimo Orioli, Emma Piani, Ariana Rodriguez, Alice Romanelli, Matilde Roselli, Agnese Scarti Docenti Tutor Mina De Luca e Daniela Piantini Dirigente Scolastico Francesco Spadafora.  

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