I social: opportunità o pericolo? Imparare a usarli nel modo giusto
I social network fanno parte della nostra vita, ma sappiamo davvero come usarli bene?
I social sono applicazioni nate per far comunicare le persone, ma nel tempo si sono evoluti fino a diventare strumenti che usiamo ogni giorno. Le piattaforme più conosciute sono TikTok, Instagram, YouTube, Facebook e Telegram; tra tante notizie curiose, particolari, legate a nostri interessi o che ci permettono di restare in contatto con i nostri amici o seguire le gesta dei nostri idoli musicali o artistici, spesso circolano anche fake news, cioè notizie false che possono trarre in inganno chi le legge.
Sono scritte appositamente per sembrare vere oppure modificano la realtà per convincerci di qualcosa. Bisogna dunque stare attenti.
Se usati troppo, poi, i social possono creare dipendenza e far perdere tempo prezioso, portando alcuni ragazzi a trascurare lo studio e altre attività importanti. Esistono dei veri e propri disturbi legati all’uso eccessivo del digitale, tra cui l’ansia e l’insonnia, solo per citarne alcuni.
Per questo motivo, sarebbe utile che la scuola insegnasse a riconoscere le notizie vere da quelle false e a navigare in rete in modo sicuro e intelligente. Sapere distinguere tra informazioni affidabili e bugie è fondamentale per evitare di cadere in trappole o diffondere notizie sbagliate.
Il cellulare può essere molto utile se usato con intelligenza: permette di fare ricerche per la scuola, approfondire argomenti e imparare cose nuove. Tuttavia, non bisogna esagerare, soprattutto da piccoli, perché trascorrere troppo tempo online può far trascurare attività più importanti per la crescita personale.
I social possono essere paragonati a batteri: alcuni sono innocui o addirittura utili, altri possono fare male se non si fa attenzione. Sarebbe bello che le scuole, insieme alla didattica tradizionale, aiutassero i ragazzi a usarli nel modo giusto, in maniera costruttiva e non distruttiva; internet, se usato con consapevolezza, può diventare uno strumento prezioso di apprendimento e ispirazione, ma non deve sostituire la nostra creatività e umanità.
Un altro problema dei social è il cyberbullismo, cioè quando qualcuno usa internet per insultare, prendere in giro o minacciare gli altri. Questo può far soffrire chi lo subisce e avere conseguenze gravi. È importante trattare tutti con rispetto anche online, senza ferire nessuno. Se si è vittime di cyberbullismo o si vede un compagno in difficoltà, bisogna parlarne subito con un adulto di fiducia. Andare verso il futuro con nuove tecnologie è affascinante, ma cosa accadrebbe se un giorno l’intelligenza artificiale si ribellasse?
Di recente abbiamo intervistato i nostri nonni per scoprire com’era la vita prima dei social. Oggi i social servono per comunicare, condividere e informarsi, ma molti preferiscono ancora parlare faccia a faccia. I nonni ci hanno raccontato che, ai loro tempi, si vivevano esperienze all’aperto con gli amici e si trascorrevano momenti veri, senza messaggi istantanei. Prima dei social si scrivevano lettere, si usava il telefono fisso o ci si incontrava di persona. Abbiamo chiesto loro: A cosa servono i social? «A scambiarsi informazioni e notizie».
Com’era la vita prima? «Meno informata, più semplice e partecipata».
Ti sarebbero piaciuti i social da piccolo? Alcuni avrebbero voluto restare in contatto con i cari, altri no.
Come comunicavi con amici e parenti? «Con le cabine telefoniche e ricordando i numeri a memoria».
I nonni ci hanno spiegato che ogni lettera era speciale e ogni telefonata un evento importante. Anche se i social aiutano a informarsi, nulla può sostituire una vera conversazione. Le loro storie ci hanno fatto capire che, sebbene la tecnologia ci tenga connessi, parlare di persona e condividere momenti reali resta fondamentale. Questa intervista ci ha fatto riflettere: conoscere il passato aiuta ad apprezzare le vecchie abitudini.
Ecco tutti i nomi dei membri della redazione della V elementare della Scuola San Lorenzo Le Rose di Impruneta che hanno realizzato gli articoli pubblicati in questa pagina. Si tratta in particolare di: Abbarchini Aurora, Baroncelli Atena, Gambassi Teo, Gravili Leonardo, Lelli Mattia, Lorini Cosimo, Nocentini Maria Vittoria, Panichi Angelo, Pargoli Giulia Giovanna, Parri Martino Sole, Penzo Giovanni.
Il dirigente scolastico dell’istituto è la professoressa Clara Birello. Il docente tutor è invece Maria Sara Cellai.