Pietre d’inciampo e Shoah Il dovere della memoria
La ricerca storica e l’impegno a ricordare affinché il passato non torni più
Le pietre d’inciampo sono un progetto dell’artista tedesco Gunter Demnig. Nel 1992 egli posa la prima pietra a Colonia per ricordare il luogo in cui furono arrestati e poi deportati alcuni ebrei; su questo sanpietrino di ottone, che viene incastonato nel selciato, Demnig incide il nome delle vittime, il luogo e l’anno di nascita, e infine la data della morte e il nome del campo di concentramento in cui esse si sono spente. Il suo progetto ha nel tempo coinvolto comuni, regioni, scuole e istituzioni varie in tutta Europa, tanto che oggi le Stolpersteine (questo il nome originale in tedesco) sono più di 7.100. La cerimonia a cui abbiamo partecipato noi, alunni e alunne della classe 2D della scuola media Masaccio, è stata resa possibile dal lavoro di una discendente della vittima, Aldo Campagnano. Alice Chiesi è la bisnipote di Aldo. Vive e lavora in Francia, ma è stata molto disponibile e ci è venuta a trovare in classe.
Nel suo caso, si è arrivati alla pietra d’inciampo perché questa studiosa si è trasformata in ricercatrice e, con grande dedizione, ha ricostruito la storia del suo parente; ha poi contattato l’associazione dell’artista e il Comune di Firenze per la posa. Quando Alice era ancora alle elementari, sentì per la prima volta parlare della Shoah e ne fu molto colpita. Scoprì poi che nella sua famiglia c’era stato un antenato ebreo catturato dai fascisti durante la guerra; ma subito l’argomento venne troncato per non ferire i sentimenti della nonna, ancora addolorata per la scomparsa dell’amato zio. Solo una volta finiti gli studi, Alice ha deciso di riprendere in mano l’argomento e si è messa a ricostruire la storia del prozio. Per portare avanti la sua ricerca si è servita sia di archivi online, come il prezioso CDEC, la fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea; sia degli archivi dei campi di concentramento. Aldo Campagnano risulta scomparso nel campo di Gleiwitz, conosciuto anche come Auschwitz IV, dove fu registrato col numero che gli avevano tatuato sul braccio: 174481. Il fatto che il suo tatuaggio sia simile a quello di Primo Levi, 174517, fa credere ad Alice che i due uomini potrebbero essere arrivati insieme nel terribile campo.
Cosa abbia poi causato la morte di Aldo non è sicuro, ma dalla data dell’arresto, il 3 febbraio del 1944, egli riuscì a sopravvivere meno di un anno, fino al 31 dicembre del 1944. Auschwitz fu liberata 27 giorni dopo la sua morte.
Il 18 gennaio 2024 abbiamo partecipato alla posa d’inciampo in viale dei Mille, di fronte all’Oviesse, che ricorda il luogo dell’arresto di Aldo Campagnano. Presenti le assessore Alessandra Nardini e Maria Federica Giuliani, la presidente del comitato ‘Pietre d’inciampo’ Donata Bianchi, il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink, rappresentanti dell’ANED e il nostro dirigente, Mauro Emanuele Piras. Il progetto delle pietre d’inciampo è descritto sul sito del Comune come un monumento diffuso (coinvolge più di 2.000 città in Europa) e partecipato. Questo lo fa rientrare nella definizione di Public History perché noi, grazie al prezioso contributo di Alice Chiesi, abbiamo lavorato su una storia personale che ci ha permesso di comprendere la Storia raccontata nei libri.
La ricerca di Alice ci ha permesso di capire che essere ebreo durante la II guerra mondiale poteva avere significati diversi. Le sorelle di Aldo si erano sposate e convertite al cattolicesimo e questo le ha salvate dalla deportazione. Alice sottolinea un altro aspetto importante: non sono stati i nazisti ad arrestarlo, ma i fascisti italiani che, con l’inganno, lo hanno costretto a uscire allo scoperto. La sua amata sorella ha ricevuto un biglietto in cui lui le chiedeva di portargli abiti e cibo alle Murate, ma l’ultimo incontro tra i due non ebbe mai luogo. Fino al 2024 questa storia era conosciuta da poche persone. Oggi, grazie ad Alice Chiesi, fa parte del patrimonio storico della città di Firenze.
Ecco i nomi dei protagonisti: Abrigo Joelliane, Balde Yankou, Barrera Michele, Borgogni Francesca, Bossini Bianca, Brogi Lorenzo, Costa Livia, Danta Gwen, De Iulis Federico, Gallini Eugenia, Gutarra Martinez Rafaela Rosy, Howerton Henry David, Isufaj Aurora, Kamberi Mussa, Martusciello Giulia, Masi Rebecca, Monducci Alisea, Pelagotti Dario, Romeo Sophie, Sassoli Anita.
Docente tutor: Anna Di Giusto Dirigente: Mauro Emanuele Piras.