Il cyberbullismo in Italia Un pericolo per i più giovani
Storia di un fenomeno odioso e le soluzioni per difendersi dai tanti rischi che comporta
Il 7 novembre 2024 è uscito al cinema il film «Il ragazzo dai pantaloni rosa», tratto da una storia vera, che narra del primo caso di cyberbullismo in Italia che ha portato al suicidio di un minorenne. Secondo l’indagine realizzata dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay, oggi in Italia il 63% dei giovani ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo. Nel mondo ogni anno 246 milioni di bambini e adolescenti subiscono qualche forma di violenza a scuola. Ma che cosa si intende per cyberbullismo? Il termine è stato inventato dal canadese Bill Belsey nel 2002: unisce la parola «cyber», prefisso di una parola utilizzata in ambito informatico, e la parola «bullismo», che deriva dall’inglese bullying. Può essere definito come un insieme di atti di bullismo perpetrati da un individuo o da un gruppo di individui, attraverso i moderni mezzi di comunicazione, contro una vittima che non può difendersi.
Il cyberbullo può inviare messaggi offensivi e minacce in chat o sui social network oppure può pubblicare e diffondere in rete immagini personali o rivelare informazioni riservate su qualcuno; questi comportamenti rientrano in veri e propri reati perseguibili, come il furto d’identità, il trattamento illecito di dati personali e lo stalking. In Italia è stata approvata una legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, con particolare attenzione alla tutela dei minori: la legge 71/2017, entrata in vigore il 18 giugno 2017. Questa legge ha introdotto per la prima volta una definizione giuridica di cyberbullismo e si è posta l’obiettivo di promuovere un’educazione all’uso consapevole della rete, coinvolgendo attivamente studenti, insegnanti e famiglie.
È stata istituita dal Miur, sempre nel 2017, anche la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, che si celebra ogni anno il 7 febbraio. Gli adulti hanno la responsabilità di garantire i diritti dei ragazzi, ma anche noi ragazzi dobbiamo conoscerli e mettere gli adulti nella condizione di intervenire. Cosa si può fare? Ricordiamo che sul web ogni comportamento può essere rintracciato e denunciato. Come stabilito dalla legge, se sei vittima di cyberbullismo puoi richiedere, con l’aiuto di un adulto, l’oscuramento e la rimozione del contenuto diffuso in rete al gestore del sito internet; a scuola è stato anche istituito un referente del cyberbullismo al quale puoi sempre rivolgerti. La cosa più importante da fare è sempre, quindi, chiedere aiuto a chi ci può dare una mano a uscire da questo tunnel.
È importante conoscere la differenza tra bullismo e cyberbullismo. Il sito del ministero dell’Istruzione ci aiuta a individuare le principali caratteristiche. Il cyberbullismo è la manifestazione in rete del fenomeno conosciuto come bullismo. Però il cyberbullismo non ha limiti spazio-temporali: poiché si serve della rete, non è legato a luoghi o momenti specifici; il materiale utilizzato per azioni di cyberbullismo può essere diffuso in tutto il mondo, le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24 e la vittima non è mai al sicuro, neanche tra le mura di casa. Un altro aspetto importante è che chiunque può fare il cyberbullo: i bulli di solito sono compagni di scuola o conoscenti della vittima, spesso con un carattere forte e violento, mentre i cyberbulli possono essere anonimi perché si nascondono «dietro a uno schermo» e la vittima non può mai davvero sapere con chi sta interagendo. Le loro azioni aggressive, lontane da una dinamica reale, hanno poi molta più libertà online. Il cyberbullo, attraverso la rete, si sottrae dalla propria responsabilità: può avvenire uno sdoppiamento della personalità perché le sue azioni vengono attribuite al «profilo utente» e non alla persona reale. Infine, il cyberbullo non può vedere realmente gli effetti delle proprie azioni e la reazione della vittima: non può quindi rendersi davvero conto di quello che sta facendo. Le conseguenze possono essere molto gravi ed è quindi molto importante conoscerne le caratteristiche.
La redazione della scuola Poggi di Lerici – Isa 10 è formata dagli alunni della classe 1A: Andreani Maddalena, Baudone Giorgio, Bilotta Lucy Blue, Bolognini Samuele, Braccelli Demi, Callegari Davide, D’Imporzano Marta, Freggia Sofia, Gabriele Gabriele, Galloni Elettra, Gianaretti Giada, Giannini Olivia, Iorio Valentina, Lorieri Mattia, Mazzini Flavio, Mesiani Ginevra, Musetti Alice, Nicora Elena, Romano Carolina, Sartori Samuele, Servi Elio, Stagnari Martina, Veras Lopez Freilyn. Insegnante tutor: Costanza De Luca.
Dirigente scolastica: Rossella Capozzo.