ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Galileo Galilei di Montopoli in Val D'arno (PI) - 1F

Gli animali che curano il cuore Pet therapy, emozioni e legami

Il metodo che utilizza il contatto con cani o altri quadrupedi per aiutare le persone a stare meglio

La Pet Therapy è un metodo che utilizza il contatto con gli animali per aiutare le persone a stare meglio. Viene praticata in ospedali, case di riposo e scuole, favorendo il benessere psicologico, emotivo e sociale. Attraverso la relazione con gli animali, le persone imparano a riconoscere e gestire le proprie emozioni, migliorando la qualità della vita e il rapporto con gli altri. Anche nella nostra scuola abbiamo la possibilità di partecipare a un progetto di Pet Therapy grazie all’associazione «Asino a chi?», che ci aiuta a comprendere meglio il mondo degli animali e il loro modo di comunicare. Abbiamo la possibilità di entrare in contatto con i cani e gli asini, osservando le loro reazioni, interagendo con loro e scoprendo come le emozioni si esprimano anche senza parole.

Non è solo un momento di gioco con gli animali, ma un vero e proprio percorso di crescita personale. Entrare in relazione con un animale ci aiuta a essere più consapevoli di noi stessi, delle nostre emozioni e del modo in cui ci rapportiamo agli altri. Gli animali, infatti, non giudicano, non criticano e non rifiutano: ci accolgono per quello che siamo. Questo è particolarmente utile per i bambini e i ragazzi che hanno difficoltà a esprimere le proprie emozioni o a relazionarsi con gli altri.

Durante le attività di Pet Therapy impariamo ad ascoltare e a rispettare i bisogni degli animali, sviluppando un senso di responsabilità e di empatia. Se un cane si allontana o abbassa le orecchie, forse sta comunicando che ha paura o che non si sente a suo agio. Se un asino si avvicina con calma, sta cercando il contatto. Riconoscere questi segnali significa anche imparare a capire meglio le emozioni delle persone intorno a noi.

Un esempio significativo è quello di Romeo, un cane che oggi lavora nella Pet Therapy con Elisa, la sua salvatrice. Romeo era stato abbandonato in autostrada quando aveva solo otto mesi e per lungo tempo ha avuto paura degli esseri umani. Grazie alla pazienza e all’amore ricevuti, ha imparato a fidarsi di nuovo. Un giorno, in una casa di riposo, si è spaventato vedendo un uomo con la barba, probabilmente perché gli ricordava il suo ex padrone. Quando l’uomo ha scoperto la sua storia, ha deciso di radersi per non metterlo più a disagio.

La Pet Therapy nelle scuole è un’esperienza preziosa che ci aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza di noi stessi e del mondo che ci circonda. In un mondo in cui spesso si corre troppo e si parla poco, gli animali ci insegnano il valore dell’ascolto, della pazienza e dell’affetto. Per questo motivo, progetti come quelli di «Asino a chi?» sono importanti non solo per il nostro benessere, ma anche per creare una società più attenta e sensibile al valore delle emozioni e delle relazioni.

 

Intervista alla dottoressa Elisa Bozzi di «Asino a chi?».

Come è nata l’associazione? «E’ nata nel 2014 con l’obiettivo è far comprendere quanto la relazione con gli animali possa migliorare il benessere di chi li accoglie».

Qual è stato il tuo primo cane? E i primi cane e asino a fare Pet Therapy? «Il mio primo cane è stato Artù.

Il primo cane dell’associazione a fare Pet Therapy è stato Argo, la prima asina Maggi».

Come si svolge il percorso di studi? «Segue le linee guida del Ministero della Salute per diventare operatori negli interventi assistiti con gli animali (Iaa) con formazione teorica e pratica».

Ti piace il lavoro che fai? «È il lavoro più bello del mondo! Faccio la psicologa e aiuto le persone attraverso la psicologia e la relazione con gli animali. Vedere come questa connessione aiuti a stare meglio è una grande soddisfazione.

Quali sono le emozioni che provi durante le attività? «Principalmente gioia e soddisfazione. Ogni incontro è unico.

Lavorare con gli animali in un contesto terapeutico significa anche imparare ad ascoltare, rispettare i loro tempi e osservare le reazioni di chi partecipa».

Qual è stata la tua reazione quando hai conosciuto la storia di Romeo? «Prima ancora di conoscere la sua storia, mi sono innamorata di lui a prima vista. Quando ho saputo cosa aveva vissuto, ho provato tristezza, ma anche felicità per averlo salvato».

 

Articoli e foto di questa pagina sono stati realizzati dalla classe 1^ F della Secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Galileo Galilei di Montopoli: Nora Aaba, Ambra Abbondandolo, Greta Baldacci, Elisa Benevento, Anita Campinoti, Marco Caroti, Yahya Chari, Roberto Carlos Dell’Unto, Klarissa Fili, Diego Forgione, Jacopo Fuso, Filippo Giovanneschi, Elena Gorgoglione, Noemi Gufoni, Enea Kaleci, Sophia Lamorte, Viola Matarrese, Anita Niccoli, Emy Pardini, Erik Sabahi, Amadou Sene.

Docente tutor Luigi Sofia.

Dirigente scolastica Alessandra Lupetti.

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