ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Conservatorio S. Niccolò di Prato (PO) - 2A

Se l’amore è a doppio senso La relazione tra uomini e animali

Fin dall’antichità si è creato un rapporto stretto di aiuto e convivenza. Oggi esiste la pet therapyun metodo di cura che punta sulla relazione di affetto tra il paziente e l’amico a quattro zampe

Fin dall’antichità animali e umanità hanno convissuto sostenendosi l’un l’altro. Infatti non di rado noi umani siamo stati aiutati nello svolgere i lavori quotidiani. Ma questo rapporto non sempre ha avuto conseguenze positive, basti pensare ad abusi e maltrattamenti subiti dagli animali fin da tempi remoti.

Non possono non venire in mente, a tal proposito, i nostri mari pieni di microplastiche, gli allevamenti intensivi, il traffico di animali costretti a vivere in condizioni pessime, il bracconaggio e lo sfruttamento per scopo di intrattenimento, come in alcuni circhi.

Nonostante ciò è importante sottolineare che sono presenti anche vari aspetti positivi nella convivenza tra l’essere umano e l’animale.

In molte occasioni è visibile l’impegno nell’aiutare animali selvaggi e domestici grazie a luoghi e persone che danno a questi ultimi una nuova prospettiva di vita. Tutti sappiamo come i parchi nazionali offrano un luogo sicuro in cui gli animali, non solo ma soprattutto quelli in via di estinzione, possano rifugiarsi. Ma certamente non sono solo i parchi nazionali ad avere a cuore gli animali. Giusto a titolo di esempio, pensiamo in particolare al continente americano, dove sono presenti molti zoo e rifugi per animali con scarse prospettive di vita. Esistono poi persone che hanno trovato anche altri metodi per essere di aiuto nella salvaguardia degli animali, creando associazioni per ripulire gli oceani da plastiche e microplastiche. Questo loro impegno è molto importante perché questi rifiuti vengono ingeriti dagli animali marittimi.

Ma dall’altro lato anche gli animali ricambiano il favore. Dai cammelli che hanno agevolato molto l’insediamento umano, soprattutto nell’antichità (visto che possono percorrere una lunga distanza senza consumare molta acqua) ai cani da polizia, a cavalli e ciuchi che hanno trasportato a lungo merci e persone. Esiste poi un modo per prendersi cura degli animali che viene preso meno in considerazione però è fattibile da tutti quanti. E consiste nel salvarli dalla strada.

Chi ha animali domestici sa quanto la loro presenza sia di vicinanza emotiva. Inoltre, da non molto tempo è stato scoperto un metodo di cura basato sulla relazione con gli animali: la pet therapy. Lo stress, l’ansia e la depressione sono alcune tra le patologie in cui frequentemente viene applicata per migliorare sia le condizioni fisiche sia quelle psicologiche tramite la relazione tra uomo e animale. Le persone che hanno maggiormente bisogno sono bambini, anziani e malati terminali. Una vera innovazione nel mondo della medicina che può diminuire il tempo della guarigione e che sottolinea ancora una volta come questa convivenza, vissuta mettendo al centro rispetto e amore, possa far sparire i lati negativi, a vantaggio di una vita migliore.

 

Chiara Cassaresi, istruttrice cinofila comportamentale, conosce bene il mondo degli animali.

Cassaresi, che ruolo ha il cane nelle famiglie di oggi? «Il ruolo oggi è molto diverso.

In passato chi prendeva il cane aveva un particolare stile di vita, aveva il piacere di andare a camminare nei boschi e lasciare libero il cane. Con l’avvento della pubblicità e dei social si sono disequilibrate le cose. Prima chi prendeva il cane si adeguava alla vita del cane. Oggi invece viene chiesto al cane di adeguarsi allo stile di vita umano, non considerando le necessità dell’animale».

Come preparate i cani ad un percorso educativo? Usate anche tecniche specifiche? «Si parte dall’educazione, come per i bambini. Educare viene da ex ducere cioè tirare fuori ciò che è innato. Educare il cucciolo significa fargli trovare un equilibrio. Poi si passa all’istruzione che è una cosa più tecnica dove si insegnano gli esercizi. La fase successiva è l’addestramento.

C’è poi la riabilitazione comportamentale che è ciò di cui io mi occupo, un percorso curativo per tutti i soggetti coinvolti, in cui le ombre iniziali si trasformano in luci perché il cambiamento del cane è associato all’uomo».

Ci sono molte differenze tra cani di specie diverse? «I cani hanno, come noi umani, caratteri diversi. Ci sono più di 350 razze e sottogruppi».

 

La pagina è stata realizzata dagli alunni-cronisti della classe 2A della scuola media San Niccolò. Ecco gli studenti redattori: Bombardieri Vittoria, Bonucci Leonardo, Brachi Filippo, Brunelli Giovanni, Cammilli Caterina, Chen Cristina, Chiaramonti Clementina, Croci Davide, D’Alessandro Davide, Dai Jessica, Giordano Emily, Gobbini Michele, Lin Gemma, Marini Alessandro, Menchi Martelli Emanuele, Pieraccioni Nicola, Pinzauti Alessandro, Rapone Viola, Sanesi Chiara, Scalambrino Dario, Wang Alessandro, Ye Oscar, Yu Riccardo.

Le interviste e i pezzi sono stati scritti dagli studenti-redattori con la supervisione della professoressa Nadia Barducci e della dirigente scolastica Mariella Carlotti.  

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