ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado A. Frank di Pistoia (PT) - 2D

G.E.A., un tuffo nella natura Reazioni chimiche a colori

Basi o acidi, è questo il dilemma: eccoci alla scoperta del pH con i pigmenti dei petali La nostra esperienza da scienziati in uno scrigno pieno di tesori, alle porte della città

Quando lo scorso anno abbiamo svolto un laboratorio sul suolo a Gea, siamo andati via con la speranza di tornarci perché ci era piaciuto molto. Per chi non lo sapesse, Gea è un’area verde alle porte della città dedicata alla ricerca scientifica in campo ambientale: uno scrigno pieno di tesori (serre, opere d’arte, tantissime specie di piante) messi a disposizione anche per noi studenti. Ecco, il nostro desiderio si è realizzato quando il 12 febbraio scorso abbiamo partecipato ad una attività relativa alla «chimica dei fiori» seguiti dai nostri docenti e dal professor Andrea Mucci, che ha insegnato per tanti anni alle scuole superiori.

Per prima cosa il professore ci ha parlato delle norme di sicurezza da seguire, ma noi un po’ queste cose le sapevamo visto che siamo stati al dipartimento di chimica dell’università di Firenze, ma anche perché facciamo lezione nei laboratori della nostra scuola. Poi siamo passati alla fase operativa: abbiamo triturato in alcune provette i petali di fiori di ciclamino, primula e camelia, abbiamo aggiunto dell’acqua in ciascuna di esse e poi suddiviso ogni estratto in altre provette più piccole dove in alcune non abbiamo aggiunto niente perché ci servivano come controllo, in altre qualche goccia di acido cloridrico e in altre ancora la soda caustica, entrambe sostanze molto pericolose ma erano state opportunamente diluite! In alternativa a queste ultime si possono usare limone, aceto, sapone marsiglia, bicarbonato. Abbiamo osservato come i pigmenti, molecole che danno colore ai fiori, se messi a contatto con acido o base assumono tonalità differenti: il ciclamino con l’aggiunta dell’acido diventava rosa chiaro, verde con la base.

A scuola avevamo fatto questa esperienza usando il brodo di cavolo rosso, che contiene antocianine, gli stessi pigmenti presenti nei fiori usati anche a Gea. Per misurare l’acidità e la basicità delle sostanze occorre un parametro, il pH, che varia da 0 a 14. Esse si dividono in due grandi mondi opposti al centro delle quali si trovano quelle neutre come l’acqua distillata. Abbiamo poi usato un altro indicatore non liquido, la cartina tornasole, e infine uno strumento, il «piaccametro», che rileva la misura elettronicamente con una sonda. Concludiamo con una frase di Victor Hugo che trasmette a nostro parere sensazioni di stupore e bellezza, le stesse che abbiamo provato durante questa esperienza: «Un giardino per camminare e l’immensità per sognare. Cos’altro si potrebbe chiedere? I fiori ai suoi piedi e, sopra, le stelle».

 

Quando il professor Mucci è stato ospite nella nostra scuola, ci ha fatto conoscere altri due mondi: i solventi polari (come l’acqua) e quelli non polari. Per capirlo, abbiamo sminuzzato in due provette una carota e abbiamo aggiunto in una dell’acqua e nell’altra «benzina per smacchiare». Abbiamo ripetuto la procedura con alcune foglie di bietola, utilizzando nelle due provette rispettivamente acqua e alcol. Le provette con acqua erano torbide mentre quelle con gli altri solventi erano colorate e limpide, segno che i pigmenti erano stati estratti perfettamente. Gli abbiamo poi  rivolto alcune domande. Che consiglio darebbe ai ragazzi e alle ragazze che vogliono intraprendere lo studio delle discipline Stem? «Ciascuno di voi deve capire a quale mondo del sapere appartiene e poi scegliere quello che gli è più congeniale». Perché ha scelto di parlarci degli acidi e delle basi? «Perché sono ambiti della vita quotidiana e gli esperimenti che abbiamo fatto possono essere riprodotti a casa con strumenti e sostanze semplici da trovare anche in cucina». Avrebbe mai immaginato che la sua passione diventasse un vero e proprio lavoro? «Ho iniziato con un tirocinio all’ospedale del Ceppo ad Anatomia Patologica, poi è arrivata la scuola, poi lo sperimentale biologico con un gruppo di colleghi straordinari e un’atmosfera di grande collaborazione!». Anche se apparteniamo a mondi diversi, animale e vegetale, dobbiamo vivere rispettandoci.

 

Scuola «Anna Frank» Classe 2D Ecco i nomi dei giovani cronisti. Alunni: Pietro Becagli, Bruno Bini, Pietro Brancolini, Jacopo Bulleri, Viola Carobbi, Irene Cecchi, Gabriele Corvino, Matteo Dini, Ginevra Ducceschi, Eleonora Ferrise, Enrico Galanda, Alan Giovannelli, Daniele Giraldi, Benedetta Lo Monaco, Diego Lunardi, Leo Magjuni, Giulia Marconato, Noemi Ponziani, Arianna Pratesi, Carolina Quartarolo, Margherita Scalzini, Edoardo Sciatti, Matteo Torracchi, Flavio Vasaj, Matteo Vergoni, Emanuele Vitali. Docenti referenti: Beatrice Terreri, Rossana La Verde. Dirigente scolastico: Margherita De Dominicis.  

Votazioni CHIUSE
Voti: 210

Pagina in concorso