ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado L. Da Vinci di Castelfranco di Sotto (PI) - 3A

Sport strumento di inclusione Gioco di squadra lezione di vita

Ecco cosa avviene a Pisa e quali sono le società che lavorano per rispetto, collaborazione e amicizia

Lo sport non è solo gare, trofei e allenamenti. È anche un linguaggio universale che parla di rispetto, collaborazione e amicizia. Per questo può diventare uno strumento potente per l’inclusione, perché riesce a far sentire parte di un gruppo anche chi, per varie ragioni, rischia di rimanere escluso.

Immaginiamo una partita di basket in carrozzina, dove atleti con disabilità dimostrano che la passione e l’impegno valgono più di qualsiasi ostacolo fisico. In questi casi lo sport diventa molto di più di un’attività fisica: è un modo per conoscersi, accettarsi e crescere insieme.

Sul sito del Comune di Pisa è stato reso disponibile l’elenco delle società sportive che offrono specifiche attività dedicate a persone con disabilità, o con fragilità, precisando l’assenza di barriere architettoniche nelle loro strutture e dimostrando come l’inclusione nello sport miri a garantire a tutte le persone la possibilità di partecipare ad attività sportive in modo equo, rispettoso e sicuro, indipendentemente dalle loro caratteristiche personali, fisiche o sociali.

Questo l’elenco delle associazioni che hanno aderito: 4 Monkeys, Abc Sport, Arcadia Asd Aps, Canottieri Antoni, Canottieri Arno, Circolo La Scepre, Circolo Pgs San Ranieri Aps, Circolo Scacchistico La Torre, Club Scherma Pisa Di Ciolo, Csi Pisa, Frecce Pisane, Freccia Azzurra, Ies Basket, Il Nuovo Fontanile, Judo Champion, Litorale Pisano, Mds Centro Ginnico, Movimentoinactor. Passion Dance, Pisa Ovest, Pisa Road Runner, Pisapadel, Pisascherma, Scintilla, Solidago Fitness, Spazio Yoga, Studio Danza Pisa, Top Fit, Tsn Pisa.

World Fitness. Queste sono alcune delle tante associazioni sportive che aprono le porte a tutti.

In questi spazi il talento non si misura solo con il cronometro o con il punteggio ma con il sorriso di chi si sente finalmente parte di qualcosa. «Un’importante sinergia – afferma l’assessore allo sport del Comune di Pisa Frida Scarpa – tra sport, disabilità e fragilità che ci ha portato a effettuare uno screening di tutte le realtà sportive del territorio che hanno segnalato le proprie attività dedicate a persone con disabilità o con fragilità».

Inoltre il Comune di Pisa ha acquistato un autobus attrezzato per trasportare persone con disabilità e che metterà a disposizione delle associazioni che ne fanno richiesta in occasione delle manifestazioni sportive che si tengono a Pisa. Lo sport, insomma, può insegnarci a guardare oltre le differenze e a scoprire quanto possiamo imparare gli uni dagli altri. Essere inclusivi significa ricordarsi che una squadra è più forte quando ogni giocatore si sente importante e parte di qualcosa. Perché, come dice un famoso detto sportivo: «Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano».

 

«Unione di persone». Questo è il significato che gli studenti delle classi terze e gli insegnanti del Leonardo da Vinci di Castelfranco hanno dato allo sport: non solo gare e competizioni ma un modo per crescere e stare insieme. Ma cosa succede quando uno studente ha una disabilità? Può partecipare alle attività sportive scolastiche? La risposta è sì e deve poterlo fare come tutti gli altri. Abbiamo chiesto cosa significasse «inclusione sportiva» e cosa possono fare le società sportive per includere i ragazzi con disabilità. La maggior parte ha dichiarato che si tratta di possibilità di praticare lo sport che preferiscono, senza discriminazioni fisiche o mentali. In molti hanno inoltre sottolineato come lo sport favorisca integrazione, solidarietà e rispetto. E’ stato chiesto cosa farebbero nei panni della Regione Toscana per migliorare l’accessibilità e la qualità della pratica sportiva: costruzione di nuove scuole e palestre, miglioramento delle strutture esistenti e adozione di politiche volte a garantire pari opportunità per tutti. Quindi la parola d’ordine è «Adattare». Infatti spesso non è necessario cambiare uno sport, ma solo adattarlo. Ad esempio per chi ha difficoltà motorie, si possono usare attrezzi speciali o proporre giochi da seduti, chi ha una disabilità visiva può giocare con palloni sonori o con compagni-guida, per i ragazzi con difficoltà cognitive, si possono semplificare le regole o lavorare in piccoli gruppi. L’importante è che nessuno si senta escluso.

 

Articoli e disegni sono realizzati dalla classe 3^ A della scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Leonardo da Vinci di Castelfranco di Sotto: Adam Akram, Mehdi Bakhri, Lorenzo Bertelli, Emy Cerundolo, Noemi Gambineri, Lorenzo Giulietti, Melissa Gjoni, Maroua Hellal, Wissal Jamea, Federico Maestrini, Francesco Novelli, Aya Ouaid, Lori Prenga, Sofia Salerno, Emaan Fatima Shahid, Adam Sindel, Papa Mor Sow, Nicole Toni, Achraf Touih, David Andrei Voicu.

Docente tutor Roberta Mazzei.

Dirigente scolastico Sandro Sodini. 

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