ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Aldi di Manciano (GR) - 3A

Una piaga sociale da eliminare Femminicidi, reagiamo!

Quasi ogni giorno si verifica un caso, ma ci sono le strutture che possono aiutare le donne

Nonostante tutte le campagne di sensibilizzazione riguardanti il problema dei femminicidi, il fenomeno continua a manifestarsi con dati allarmanti, colpendo donne di qualsiasi età e di varia condizione sociale. A conferma di ciò, è sufficiente leggere i quotidiani e guardare i telegiornali per venire a conoscenza del reale problema che sconvolge la nostra società.

Secondo recenti analisi, nel nostro Paese si verificano circa 150 casi all’anno, con una media di un episodio ogni due giorni. Indubbiamente i dati sono allarmanti e noi studenti della 3^ A del plesso di Manciano abbiamo raccolto delle informazioni sulla tematica in oggetto.

Secondo il parere di noti pedagogisti, i genitori dovrebbero educare i propri figli maschi, fin da piccoli, al rispetto altrui e all’accettazione del rifiuto, infatti, molto spesso, dietro ad un femminicidio, c’è un uomo che non sopporta il fatto di essere stato respinto o non approva la fine di una relazione. La violenza contro le donne non ha matrici passionali o amorose, è incapacità totale di gestire le proprie reazioni emotive, volontà di possesso e di dominio assoluto, come se i corpi fossero una proprietà privata.

I motivi principali che inducono le donne a non denunciare gli abusi e le violenze, sono, a volte, l’imbarazzo di rendere pubblico un fatto personale o l’illusione di avere il potere di cambiare certi atteggiamenti. Niente di più sbagliato: è stato attivato il numero 1522 con l’obiettivo di sostenere le donne vittime di violenza. Le operatrici specializzate accolgono le richieste di aiuto di chi subisce molestie, stalking e ogni tipo di maltrattamento, garantendo l’anonimato.

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Onu nel 1999, in ricordo di tre sorelle violentate ed uccise proprio quel giorno nel 1960 nella Repubblica Dominicana. Si chiamavano Patria, Minerva e Maria Teresa, ma il loro nome di battaglia era ’Mariposas’ che significa farfalle.

Negli anni Cinquanta si opposero al regime sanguinario e maschilista di Rafael Leonidas Trujillo. Le tre giovani furono adescate con la scusa di poter rivedere i loro mariti, prigionieri politici; vennero prese a bastonate, uccise e caricate su un’auto, poi gettata in un fosso nel tentativo di far sembrare la loro morte un incidente. Pochi credettero a questa versione; la scomparsa così tragica delle sorelle suscitò scalpore e, di conseguenza, il dittatore Trujillo fu assassinato il 30 maggio dell’anno successivo.

 

Siamo consapevoli che la piaga dei femminicidi sia un fenomeno che non accenna, purtroppo, a diminuire, però mai avremmo pensato che il nostro paese, Manciano, avesse fatto da sfondo ad un episodio di una crudeltà inaudita, perpetrata ai danni di una donna. Nel 1988 scomparve una ragazza di venti anni, Laura Franceschelli. Visto il suo carattere pacifico e la sua grande bontà d’animo, nessuno credette che se ne fosse andata di casa volontariamente, lasciando nella disperazione la fami-glia, a cui era molto legata. Tutta la popolazione fu colta da una vera e propria ondata di panico: le ragazze non osavano più uscire di casa da sole e i genitori vivevano in preda all’angoscia. Dall’imbrunire, le strade del paese si svuotavano, come se fosse stato imposto il coprifuoco. Giorni di ricerca confermarono i sospetti: a far del male a Laura era stato un ammiratore respinto, che la attirò con un tranello nella sua casa, dove, in quei giorni, era da solo. La partecipazione emotiva davanti a questo racconto dall’epilogo tragico ci ha spinti a parlarne con le nostre famiglie, molte delle quali conoscevano Laura e questa terribile storia. Al tempo della sua morte non c’era quell’interesse mediatico che ai nostri giorni simili tragedie riscuotono, pertanto la tragedia della nostra cara compaesana si è consumata all’interno della piccola comunità mancianese.

Con questo articolo vogliamo rinnovare la tua memoria, Laura. Sempre nei nostri cuori, anche di chi non ti ha conosciuta.

La pagina è stata realizzata dagli studenti Amar Idrizi Nuhi, Andrei Apostol, Barbini Tommaso, Bellini Lorenzo, Checconi Matteo, Checconi Michele, Cherubini Vittoria, Denei Noemi, Leandri Edoardo, Liculescu Sofia, Paliciuc Matteo Stefano e Patrasc Nicola Cristian (della classe 3A).

L’insegnate tutor che ha seguito i ragazzi nella preparazione del lavoro e poi nella redazione degli articoli è la professoressa Maria Teresa Mambrini, mentre la dirigente scolastica, invece, è la dottoressa Francesca Iovenitti.

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