ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado L. Da Vinci di Grosseto (GR) - 1A, 1B, 1D

Disagio tra ansia e depressione Ma ve ne state accorgendo?

Il 49,4% degli adolescenti vive un momento critico e grida aiuto. E il corpo invia «segnali»

Ad oggi circa il 49,4% degli adolescenti soffre di ansia o depressione e l’11% della popolazione mondiale di adolescenti sa purtroppo cosa sia la depressione, quella vera, quella porta ad isolarsi dal resto del mondo. Che significa? Significa che può succedere di attraversare «un periodo» della vita in cui i ragazzi siano profondamente tristi per svariati motivi, dalla scuola che non va, alla famiglia, ad un amore o amicizia «tossici», la fine di una relazione o la perdita di una persona cara. Gli stati europei maggiormente colpiti sono Grecia, Spagna e Portogallo; in Italia prevalgono invece la Sardegna, il Molise, le Marche e l’Umbria.

Riconoscerne i sintomi non è semplice perché sono atteggiamenti comuni che in fasi diverse della vita possiamo anche normalmente attraversare, come tristezza profonda, pianto frequente, diminuzione della presenza di amici, aumento della solitudine e alimentazione sbagliata.

Da tenere ben presente che ci sono sintomi cognitivi cioè una ridotta concentrazione o anche l’incapacità di prendere piccole decisioni, o la tendenza ad incolparsi o a sottovalutarsi e i sintomi fisici come mal di testa, tachicardia e dolori muscolari. Può anche accadere che la persona manifesti solo i sintomi fisici della depressione e se questi non sono dovuti a condizioni traumatiche, patologie, alterazioni metaboliche o sforzi muscolari potrebbe trattarsi di quella condizione definita «depressione mascherata».

La «depressione mascherata» è un fenomeno molto comune, è una forma particolare di depressione che presenta sintomi semplici che tutti conosciamo. Chi ne soffre, infatti, riflettere o somatizza sul proprio corpo tutti i disagi che non è in grado di esprimere: dolori muscolari, dolori articolari, bruciore di stomaco, dermatiti, pruriti, mal di testa e stanchezza fisica.

Concludendo, le conseguenze di questa «malattia» sono sempre gravi, ma a volte possono diventare letali e indurre a comportamenti insoliti come stare tutto il giorno in camera, davanti al pc o al cellulare oppure dormire soltanto, smettere di fare sport, non voler più andare a scuola; la perdita di interesse o del piacere per tutte le attività di svago fatte fino a quel momento, sono il primo campanello di allarme.

Capita sempre più spesso, purtroppo, che culminino con il suicidio, ecco perché è importante rivolgersi ad un medico professionista, uno psicologo, ed andare in un centro specializzato e accettare aiuto.

 

I disturbi del comportamento alimentare conosciuti con l’acronimo Dca, coinvolgono oltre 55 milioni di persone nel mondo, di cui 3 milioni solo in Italia; tra questi circa l’8-10% sono ragazze e lo 0,5-1% ragazzi. I fattori che contribuiscono allo sviluppo di tali disturbi possono essere di natura biologica, come anomalie nel funzionamento di alcune parti del cervello e nei livelli di neurotrasmettitori come la serotonina, ma anche di natura psicologica quali bassa autostima, ansia, insicurezza e forme depressive più o meno gravi. Si tratta di vere e proprie malattie psichiche a «eziologia multifattoriale», cioè causate dall’interazione di più fattori.

Tra i disturbi del comportamento alimentare più diffusi, troviamo l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Chi soffre di anoressia nervosa entra in un meccanismo in grado di ridurre dell’85% il proprio peso rispetto a come dovrebbe essere. La bulimia nervosa invece, si caratterizza per l’eccessiva abbuffata di cibo e di pratiche imparate per non trattenerlo, come il vomito autoindotto o l’uso di lassativi. Infine l’alimentazione incontrollata è quella malattia caratterizzata da episodi ricorrenti di vere e proprie abbuffate di enormi quantità di cibo, mangiate senza controllo alle quali però non seguono da comportamenti compensatori.

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