Il nostro autobus ideale È innovativo e sostenibile
Per i più giovani è momento di crescita, confronto, divertimento e apprezzamento del paesaggio
Il progetto di Autolinee Toscane, azienda con oltre 5mila lavoratrici e lavoratori, attiva nel settore del trasporto pubblico locale su gomma «Va’ dove ti porta il bus» è rivolto alle classi delle scuole Primarie e Secondarie di primo grado al fine di incentivare l’uso dei mezzi pubblici da parte dei più giovani.
Sviluppare la consapevolezza dello sguardo nello scorrere di immagini dal finestrino veri e propri quadri di storia, tra paesaggi trasformati dall’uomo in vigneti e oliveti, case coloniche e castelli, nelle campagne dell’Empolese Valdelsa.
L’autobus ideale deve avere rispetto dell’ambiente. Un veicolo che non inquina, che possa ridurre le emissioni di Co2 e l’inquinamento acustico, con pannelli solari sui tetti per il sistema di climatizzazione. Sarebbero confortevoli i sedili ergonomici, Wi-Fi gratuito e prese Usb. Migliorare l’app per monitorare in tempo reale gli orari e le fermate renderebbe l’esperienza di viaggio sicuramente migliore.
L’autobus ideale dovrebbe essere preso volentieri da tutti perché diventa piacevole proprio come esperienza. Un vero e proprio laboratorio di idee dove, non è escluso, si possa partecipare a eventi come concerti da vivo, letture, attività legate al mondo dell’arte e dello spettacolo. Anche le prestazioni per accedere a contenuti educativi potrebbero rendere il viaggio accattivante e incentivare così l’uso di questo mezzo ecologico per un abbandono progressivo dell’uso dell’auto.
L’autobus ideale è «educato» perché a bordo vigono comportamenti rispettosi. Un sistema di segnalazione anonima non è la soluzione migliore come del resto le telecamere ma il far maturare la responsabilità collettiva invece è essenziale per mantenere un ambiente sicuro e civile a bordo degli autobus. Ecco 9 regole pronte all’uso.
Non mangiare sul bus, dare la precedenza quando si entra a chi esce, non urlare e non disturbare, non accendere litigi, non fumare, allacciare la cintura di sicurezza ove presente, rimanere seduti, non disturbare l’autista.
Il nostro autobus dei desideri deve essere composto da materiali riciclati per contribuire a uno sviluppo durevole e con cestini per la raccolta differenziata. Dentro il nostro bus ideale è possibile donare soldi, cibo e anche vestiti per i senzatetto. Nel mezzo si trovano persone che aiuteranno i passeggeri e tradurranno per i turisti che non parlano l’italiano.
Nei nostri mezzi tutti sono uguali e non ci sono disparità di genere.
Il veicolo, inoltre, è dotato di un sistema di sicurezza che chiude le porte automaticamente durante rapine o incidenti e il computer che si trova accanto all’autista chiamerà in modo immediato la polizia e l’ambulanza. L’autobus dei desideri è un momento di condivisione e di crescita.
Il bullismo sugli autobus è un fenomeno diffuso che può avere gravi conseguenze. Si manifesta attraverso insulti, minacce, offese e derisioni. Ci sono vari tipi di bullismo: verbale (offese, prese in giro e minacce), fisico (spintoni, calci e furti), psicologico (esclusione di una persona del gruppo e diffusione di voci false), cyberbullismo (riprese, foto e diffusioni di episodi di bullismo). Tra le cause di sviluppo del bullismo ci sono l’assenza di conseguenze (senza testimoni adulti i bulli pensano di restare impuniti) e la noia e la frustrazione. Le conseguenze per l’utenza sono la paura di prendere l’autobus e l’isolamento sociale.
Ecco delle testimonianze. Sul bus che alle 7 porta gli studenti alle scuole superiori, un padre di un ragazzo denuncia l’episodio di bullismo, perché il figlio viene preso di mira. Sono stati tanti questi episodi, a tal punto che il figlio ha deciso di raccontare tutto, per evitare che possa succedere di nuovo. Ragazzi che sul bus si sono avvicinati adun gruppo di pari e hanno iniziato a chiedere soldi in modo insistente e maleducato. Alcuni di questi fatti fanno poi propendere i genitori, nei limiti delle possibilità, ad accompagnare personalmente i propri figli davanti alle scuole. Spesso studenti più grandi se la rifanno con studenti più piccoli. La soluzione è sicuramente la sensibilizzazione da parte dell’utenza di intervenire in caso di prepotenze perpetrate nei confronti dei più piccoli, dei più deboli, di persone in evidente difficoltà.
Articoli, disegni e foto sono realizzati dalla classe 3^ D della Secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo don Milani di Montespertoli: Karim Abamahdi, Rebecca Barontini, Dario Benedetti, Jacopo Bernardone, Viola Marianna Cantarella, Elisa Ciurdea, Niccolò Dainelli, Agnese Durazzi, Ester Falai, Lavinia Innocenti, Viola Latini, Nico Lelli, Giulia Leoncini, Leonardo Livi, Leonardo Lupi, Diletta Maionchi, Niccolò Manetti, Elisa Marino, Asia Mazzuoli, Riccardo Passeri, Giulia Pastorelli, Ngone Seck, Jurgen Vata, Ettore Vignozzi.
Docente tutor Giovanna Carli.
Dirigente scolastica Sara Missanelli.