Carpe diem, ma l’attimo ci sfugge In terza media… fuga dal latino
Le nuove indicazioni nazionali del governo e la nobile lingua del passato
Le lezioni con la professoressa di lettere offrono spesso spunti di riflessione attraverso la lettura di quotidiani con le notizie del momento. Ed ecco fresche fresche le nuove indicazioni nazionali che sembrano interessare i futuri alunni della scuola media. Il ministro Giuseppe Valditara ha infatti espresso la volontà di riportare lo studio del latino nelle classi della scuola secondaria di primo grado inizialmente opzionale e in orario aggiuntivo. Attualmente il latino è insegnato in alcuni licei tra i quali il classico dove risulta essere la materia per eccellenza. Ed ecco che le nostre considerazioni si fanno avanti con argomentazioni a sostegno o a sfavore, pensando però che la lingua del nostro passato ha sicuramente illuminato le menti più illustri. La maggior parte delle parole che utilizziamo oggi hanno la loro ragion d’essere nell’etimologia latina e dunque ci siamo dilettati in alcune lezioni di ricerca dei vocaboli che hanno origine dal latino. I risultati hanno prodotto in noi la volontà di creare un dibattito dal quale sono emerse due opinioni diverse: sostenitori del latino che lo definiscono opportunità per arricchire cultura e conoscenze linguistiche e sostenitori delle tecnologie e discipline di «avanguardia» che lo ritengono un ancoraggio del passato.
Tra i fagocitatori della prima linea vi sono quegli alunni amanti delle discipline linguistiche che considerano curiosa la lingua dei predecessori immaginando conversazioni nel lontano Impero Romano o pensando ad arringhe di tribunale citate in lingua latina. Dall’altra parte vi sono alunni predisposti mentalmente alle discipline matematiche, scientifiche e che accolgono con maggior favore lo studio delle lingue straniere.
In relazione a tutto ciò ci siamo addentrati nella ricerca storica rintracciando il peso che la lingua di Cicerone ha avuto sulla cultura dell’occidente. Originariamente parlato nella regione Lazio, era la lingua principale dell’Impero Romano e successivamente divenne lingua franca in gran parte dell’Europa, del Nord Africa e del medio Oriente giocando un ruolo cruciale nella diffusione della cultura. Il declino ovviamente inizia con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel V secolo. Esso ebbe sicuramente un ruolo fondamentale anche nel Medioevo dove mantenne il suo predominio come lingua della chiesa, della cultura e della scienza. Era lingua liturgica e i monasteri diventarono centri di conservazione e osservazione della lingua e della conoscenza. Non possiamo dimenticarci la sua comparsa in vari passi de I Promessi Sposi… omnia munda mundis per non farci mancare la sfilza di termini che il nostro don Abbondio elenca a Renzo per confonderlo. Adesso possiamo dire di ascoltarlo ancora nella branca linguistica anatomofisiologica così come nel diritto.
Nonna, sono curiosa di sapere se studiavate il latino alla scuola media.
«Certo, sia alle medie che alle superiori perché il liceo scientifico e le magistrali lo avevano come materia di studio. Era impegnativo, non bastava studiare le regole grammaticali ma andava capita la struttura della lingua».
Qual era la parte più impegnativa? «I compiti in classe che ci creavano ansia e le traduzioni dal latino all’italiano».
Vi è sembrato utile studiare il latino per molti anni? «Certo, quando siamo arrivati alle superiori conoscevamo già molto del latino. Lo studio di questa lingua ha abituato la nostra mente alla logica e all’approccio allo studio universitario».
Sarà positivo lo studio del latino alle medie? «Aiuterà i ragazzi a capire le origini della propria lingua, formerà la mente e il pensiero in un’epoca in cui si prediligono le intelligenze artificiali. Ben vengano le lingue moderne e straniere, ma non deve essere rinnegato il passato e ciò che ha permesso di creare le basi della lingua italiana e la nostra cultura.
Sono contenta di averlo studiato».
La proposta ministeriale ci ha sicuramente dato modo di riflettere e, seppur molti di noi hanno scelto scuole dove il latino non verrà studiato, auguriamo ai futuri studenti della scuola media di considerare questa opportunità. Cura ut valeas (prenditi cura di te stesso) a tutti i nostri lettori.
Articoli e foto sono realizzati dalle 3^ F e G Secondaria di primo grado Fucecchio. 3^ F: S. Bachi, Z. Baldacci, F. Barbensi, G. Bartolotti, G. Bianchi, S. Bonsignori, K. Cela, M. Cutolo, S. Daddi, M. Dama, M. Diouf, G. Donnarumma, R. Fanfani, B. Frediani, M. Gasparri, C. Guo, J. Pagni, E. Qiu, V. Sedanetti, M. B. Seye, E. Sgherri, L. Stafuka, E. Wang, Y. Yang, V. Zheng. 3^ G: G. Altamirano Zamora, A. Banganan, L. Bonciolini, R. Campo, G. Carmignani, J. Chelini, F. C. Chikwendu, G. Costagli, C. Della Maggiora, I. M. Diop, A. Fadda, E. Giglioli, F. Hoxha, E. Khvadagiani, R. Lila, A. Micheli, I. Miritello, E. Montanelli, D. Orsini, F. Palavisini, E. Pisu, P. Poli, S. Rugolo, S. Taviani, G. Topalli. Docente tutor Barbara Billeri. Dirigente: Angela Surace.