Paradiso a pochi passi da scuola Il lago della Gherardesca
La classe racconta la bellezza del lago e dell’Oasi del Bottaccio, riserva naturale del WWF
Nel nostro territorio ci sono due zone umide: il Lago della Gherardesca e l’Oasi del Bottaccio.
L’area si trova nei dintorni di Castelvecchio, non lontano dalla nostra scuola di San Ginese di Compito. Nel passato tutta quest’area era infestata dalla malaria perché zona paludosa, successivamente il territorio è stato bonificato. Tra l’altro, fra le varie curiosità che riguardano la zona, ricordiamo che qui sorse un campo per prigionieri di guerra già a partire dal 1941, che diventerà nel 1944 un vero e proprio luogo di prigionia.
Da qui passarono prigionieri inglesi, antifascisti e politici, nonché detenuti comuni ma soprattutto ebrei e in genere nemici stranieri.
Il Lago della Gherardesca, acquistato nel 2023 dal Comune di Capannori che ne ha fatto un’area protetta, è uno dei posti da visitare assolutamente a Capannori. Si estende per circa 30 ettari e sorge dove un tempo c’era il lago di Bientina. Passeggiando lungo le sue rive è possibile trovare molte piante e animali caratteristici di un tempo, tra cui varie specie di uccelli migratori e non.
In particolare il lago ospita un dormitorio di ardeidi e di aironi: qui la sera si concentrano circa 300 tra aironi bianchi, garzette, aironi guardabuoi e cormorani. Inoltre il lago, essendo una zona molto umida, è diventato un ambiente perfetto per uccelli acquatici che qui svernano e altri che arrivano con la primavera come le anatre, i germani reali, gli svassi e le folaghe. L’Oasi del Bottaccio, posta sotto la tutela del WWF, si estende per circa 20 ettari in prossimità del Lago della Gherardesca. Anche quest’area faceva parte dell’alveo del Bientina (prosciugato a partire dal 1859). Qui il paesaggio si presenta diversificato e si possono individuare quattro differenti tipologie: zona boschiva, prati umidi, canneti e “chiari”. La flora è costituita in prevalenza da farnie e ontani neri, a cui si aggiungono gli olmi minori, gli aceri, i sambuchi e altre essenze tipiche. La fauna è caratterizzata da un’elevata diversità: sono infatti presenti volpi, cinghiali, istrici e numerosi roditori.
Importante è anche la presenza di anfibi, quali il tritone crestato e il punteggiato, la rana agile e la raganella (simbolo dell’oasi). Questo posto è il punto di sosta per l’avifauna migratoria: nei chiari si osservano folaghe, germani reali, moriglioni, fischioni, morette e svassi maggiori. Gli amanti del birdwatching non hanno sicuramente tempo di annoiarsi! I bellissimi canneti danno rifugio a tarabusi, cannaiole e cannareccioni.
Troviamo anche aironi cinerini, aironi rossi, aironi guardabuoi, garzette e cicogne bianche. Crediamo di essere molto fortunati a vivere e studiare in una zona così bell.
Per quanti ancora non lo conoscono è un piccolo paradiso da venire a scoprire e gustare.
Vogliamo porre l’attenzione su alcune specie di animali presenti in queste aree umide. In particolare ci hanno incuriosito alcune specie di uccelli, che qui sono molto numerosi. Alcuni hanno nomi veramente buffi: si tratta dei guardabuoi, aironi bianchi dal becco corto e giallo, con le zampe grigie. Sono di taglia media, con un’altezza di circa 25-30 centimetri. Essi vivono di solito in colonie composte da una decina di esemplari, costruiscono i loro nidi sui salici e si nutrono di pesci, anfibi e piccoli invertebrati come gli insetti che trovano nei terreni appena arati. Questi aironi si chiamano così per la loro abitudine di accompagnare mandrie di bovini, dei cui parassiti si nutrono in abbondanza semplicemente posandosi sul loro dorso. E non è per niente raro scorgere i guardabuoi, che vivono nei pressi del Lago della Gherardesca, posarsi sulla schiena delle pecore che qui pascolano numerose o mentre beccano nei campi arati dai trattori. Tra gli altri volatili presenti nell’area figurano gli svassi (nome abbastanza curioso). Sono acquatici, non sanno volare molto bene, ma in compenso sono degli ottimi tuffatori. Infine i fischioni: la loro caratteristica è quella di emettere un fischio ben udibile (da qui il nome). Il divieto di caccia è ovunque, manco a dirlo, assoluto, perché questo è il regno incontrastato di Madre Natura.