Meno rischio con Anbi Toscana Le azioni di tutela del territorio
L’ente coordina i Consorzi di Bonifica e dispone gli interventi di manutenzione e quelli a guasto
Si, «Meno Rischio», un percorso formativo per enti, fra cui Anbi Toscana, associazioni di categoria e ordini professionali, promosso dalla Regione e volto a proporre nuove soluzioni contro alluvioni e frane, perché se il mondo cambia, dobbiamo cambiare anche noi, nel tentativo di ridurre il rischio di catastrofi e disgrazie. La nostra Toscana è per noi la regione più bella d’Italia, sospesa fra storia, cultura e natura che, con i suoi scenari spettacolari, sempre diversi di luogo in luogo, ci conquista ogni volta. I corsi d’acqua in particolare, ecosistemi unici inquanto habitat di tante specie diverse, sono da sempre risorse insostituibili per l’uomo, ma tanta bellezza non deve farci dimenticare che ogni medaglia ha il suo rovescio, che la natura può diventare pericolosa e dare luogo, anche in virtù del cambiamento climatico che di anno in anno si accentua sempre più, a eventi estremi, com’è accaduto nel 2023.
In questi contesti diviene fondamentale la presenza di un ente come Anbi Toscana, addetto alla gestione e alla tutela del territorio e delle acque irrigue e che coordina i Consorzi di Bonifica della Toscana, i quali, muovendosi come un organismo unico, si occupano dell’imprescindibile manutenzione ordinaria, degli interventi incidentali o a guasto, del monitoraggio, della progettazione e realizzazione di opere idrauliche nuove per il Genio Civile. Tutto ciò avviene su un territorio che accoglie ben 62 comuni, gestendo un reticolo geografico di 5.500 chilometri di acque pubbliche: un’enormità! Ovviamente per interventi di questa portata diventano fondamentali la pianificazione, che viene effettuata con il piano urbano di bonifica o Pub, e i fondi, che in buona parte arrivano dal contributo che i cittadini delle aree interessate pagano.
Cosa diversa per gli interventi a guasto, che non sono prevedibili, ora più che mai, e che necessiterebbero di un supporto maggiore e più costante da parte del Ministero. Specialmente in alcune aree, come quelle di Firenze e di Pistoia, gli interventi ordinari e straordinari sono numerosissimi: la sistemazione del bacino dell’Ombrone è costata ben 36 milioni di euro negli ultimi 5 anni! Obiettivo primario di Anbi Toscana, nella cui sede di Pistoia noi siamo stati incontrando e intervistando il neo presidente Paolo Masetti, è quello di svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi, attenendosi strettamente a quanto stabilisce la normativa, proponendo nuove modalità di intervento, ma sempre attento alle tematiche ambientali.
Paolo Masetti, presidente Anbi, è stato per dieci anni responsabile della Protezione Civile di Firenze e per altrettanti sindaco di Montelupo Fiorentino.
Quando ha capito che Anbi Toscana aveva un grosso potenziale? «Nell’arco del tempo, prima come osservatore esterno, ora dall’interno. Il nostro team si compone di 150 addetti, fra amministrativi, tecnici e operai, tutti professionisti molto qualificati». A cosa ci si riferisce parlando di un fiume per amico e percorsi d’acqua? «Sono progetti didattici per le scuole, verso le quali abbiamo sempre una grande attenzione, perché informare e far conoscere la nostra realtà è determinante per il futuro del territorio».
In cosa consistono le opere di manutenzione ordinaria? «Ad esempio nello sfalcio, cioè nell’eliminare la vegetazione che può danneggiare gli argini, o nella costruzione delle casse di espansione, depressioni del territorio dove si raccolgono le acque in eccesso dei fiumi, che poi vengono rilasciate poco per volta».
Qual è l’opera più bella che avete realizzato? «Le casse di espansione del parco della Mensola a Firenze che, quando non svolgono il loro lavoro, sono vissute dai cittadini».
Qual è la difficoltà maggiore? «Rispondere in tempo reale a tutte le richieste relative a un territorio così ampio, che ci giungono da 62 sindaci».
La pagina è stata realizzata dagli alunni della classe 2E della scuola secondaria di primo grado Anna Frank.
Ecco i nomi di tutti i giovani giornalisti: Daniele Andreini, Niccolò Bardi, Lorenzo Barsi, Bianca Beneforti, Jimmi Biagini, Alessio Capoduri, Davide Ciampi, Alessandra Cozma, Francesco Fedi, Alessio Gjerji, Gabriel Gori, Evelina Innocenti, Malika Lehbil, Serena Mariotti, Aurora Memokondaj, Armenaida Metohija , Marco Olivero, Kristian Sacchi. Tutor: professoressa Viviana Botte. Dirigente: professoressa Margherita De Dominicis.