Un salto nel passato Scoperta della nostra storia
Mostra «Persone, fatti, eventi per non dimenticare il passato» organizzata a Soiana da Veronesi
Mercoledì 12 marzo abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Marco Veronesi, nostro concittadino e organizzatore della mostra fotografica «Persone, fatti, eventi per non dimenticare il passato» che ci ha tanto interessato.
Lei non ha un accento toscano, quindi da dove viene? «Sono nato vicino a Modena ma mi sono trasferito in Toscana con tutta la famiglia. Ho conosciuto i territori dell’Alta Valdera e me ne sono innamorato, perciò da 12 anni vivo a Soiana».
Perché è tanto interessato alla storia delle nostre zone? «Amo il paesaggio rurale di queste colline e i borghi grandi e piccoli che le popolano. Sono scrigni di bellezze e di tradizioni che non tutti conoscono e mi piacerebbe che i turisti apprezzassero e che i giovani e gli adulti nati e cresciuti qui tornassero ad apprezzare».
Ci spiega meglio cos’è l’associazione Idee? «È una piccola ma energica realtà locale costituita nel 2020 coinvolgendo i ragazzi di Soiana. L’obiettivo è quello di preservare l’identità culturale della comunità, di fare qualcosa di buono per chi qui ci vive e di dare loro fiducia. Mi è sempre piaciuta una frase di J.F. Kennedy che più o meno recita ’Non chiedetevi cosa fa lo Stato per voi ma cosa fate voi per lo Stato’. Vogliamo fare qualcosa per il paese nel quale viviamo».
Perciò è stata sua l’idea della mostra? «Soiana aveva già ospitato eventi simili in passato, ma da qualche anno non ne organizzava di nuovi.
Nel 2024 ricorreva la liberazione dell’Alta Valdera dall’occupazione nazifascista e il prossimo 25 aprile celebreremol’80°anniversariodalla liberazione dell’Italia, perciò abbiamo pensato che non potevamo lasciarci scappare la possibilità di raccontare una storia piccola ma grandissima per chi abita in queste zone. Con il sostegno dell’amministrazione comunale di Terricciola e la collaborazione della dottoressa Simona Callai abbiamo organizzato un evento che avesse come tema la memoria concreta del passato, infatti oltre alle foto d’epoca abbiamo raccolto anche oggetti della vita quotidiana e reperti bellici risalenti a quegli anni. Volevamo che la mostra fosse l’occasione per ritrovare la nostra identità perché una comunità ignara della propria storia è come un albero senza radici, secca e muore».
Programmi futuri? «Qualche idea ce l’abbiamo, prima fra tutte quella di promuovere la conoscenza delle peculiarità naturalistiche del territorio comunale. Stiamo organizzando attività di trekking rivolte a singoli, gruppi e scolaresche per esplorare in sicurezza zone meno battute, alla scoperta di grotte e rifugi risalenti alla Seconda guerra mondiale. Siamo però pronti ad accogliere qualsiasi proposta arrivi dalla comunità, soprattutto dai giovani».
La Seconda guerra mondiale, iniziata nel 1939 dalla Germania e conclusa con le atomiche americane in Giappone. In Italia però era finita prima di quel tragico agosto, non a caso il 25 Aprile è la Festa della Liberazione. Solo che gli americani non hanno cacciato i tedeschi in un colpo solo: la liberazione è avvenuta a poco a poco, passando anche per l’Alta Valdera. I nostri insegnanti hanno deciso di farci visitare una mostra organizzata a Soiana. Il 25 gennaio ci siamo recati in paese dove un signore ci ha accolto in un ampio locale con tantissime foto appese ai muri. Era Marco Veronesi, presidente dell’associazione Idee e del gruppo giovani «Soiana».
Nella mostra erano raccolti non solo foto, ma anche una grande varietà di oggetti d’epoca. Le foto non erano solamente di soldati, ma anche di momenti della vita quotidiana: raccolto nei campi, festività religiose, scolaresche, adunate del cosiddetto sabato fascista. Un video riportava una serie di interviste a compaesani che, da bambini, avevano vissuto l’arrivo della guerra in Valdera, nell’estate del 1944: veramente toccante, poiché ci ha fatto capire le atrocità che un conflitto armato può causare. È stata sicuramente una bella esperienza perché abbiamo compreso come la Seconda guerra mondiale abbia stravolto la vita di chi l’ha vissuta. Stavolta però non è un libro che lo dice: sono persone che conosciamo fin dall’infanzia. Ricordiamo, per non commettere di nuovo un errore così grave.
Articoli, foto e disegni sono realizzati dalla classe 3^ B della Secondaria di primo grado «da Morrona» di Terricciola, Istituto comprensivo «Pertini» di Capannoli: Tommaso Baldini Orlandini, Diego Bianchi, Francesco Boccardo, Dante Bruchi, Tommaso Cocchiola, Anna Crecchi, Eleonora Falleni, Giacomo Guidarelli, Filippo Magni, Francesco Maioli, Chiara Martellini, Carlo Presi, Alessio Rocchi, Andrea Maria Sardelli, Alessandro Vallini.
Docenti tutor Katy Giacomelli e Sara Montesi.
Dirigente scolastica Serena Balatresi.