Piccoli scrittori crescono Un giornalista per maestro
Alla San Filippo Neri: come tenere vigile la coscienza dei cittadini di fronte agli avvenimenti
Noi di quarta della San Filippo Neri siamo fortunati: abbiamo Aurora come compagna di classe.
Suo papà, Michele Scuto, è giornalista per La Nazione ma anche per NoiTV. Il maestro Alberto non si è lasciata sfuggire l’occasione: gli ha proposto di tenerci un mini corso di giornalismo. Ora, oltre i libri, abbiamo anche il quotidiano. Questo ci permette di tenere le orecchie e gli occhi aperti sulla realtà e affinare il nostro senso critico. La storiella delle tre scimmiette “Io non vedo-Io non sento-Io non so nulla”, a noi non piace. Con il giornale ci sentiamo cittadini del mondo.
Papà Michele ci ha spiegato che un giornalista è un cacciatore di storie. Le racconta su giornali e riviste, ma anche alla radio o in televisione. Possono essere delle notizie brevi, un reportage, un’intervista o delle curiosità. Esistono giornalisti di vario tipo: quelli che scrivono cronaca bianca, rosa o nera; chi tratta sport, cultura e spettacolo; chi si occupa di economia e finanza, chi di scienza e natura e chi indaga su argomenti più complessi. Ma come si scrive un articolo di cronaca? La ricetta è quella delle 5 parole che in lingua inglese cominciano con la “W”: chi? cosa? dove? quando? come e perché. Serve prima di tutto una… “piramide rovesciata”. In un primo momento l’espressione ci ha colto di sorpresa anche perché in quel periodo studiavamo gli Egizi e sapevamo che le piramidi sono ancora dritte verso il cielo. “Piramide rovesciata” dà l’idea di come deve essere costruito un articolo di cronaca: l’attacco (lead) è un concentrato della notizia con il “chi”, il “cosa”, il “dove” e il “quando”. Deve attrarre la curiosità del lettore. Di seguito si aggiungono dettagli sul “come” e sul “perché”. Ci ha dato tanti consigli anche per realizzare un’intervista (Leggi sotto). Vanno ben curati l’occhiello, il titolo, il sottotitolo che anticipano l’intero contenuto, una specie di “aperitivo” per chi non ha tempo o voglia di leggersi tutto l’ articolo.
Dopo le spiegazioni, abbiamo preso carta e penna: “Scrivi una piccola storia o notizia, per esempio qualcosa che è successo a scuola o nella tua giornata, provando a rispondere a chi, cosa, dove, quando”. Ci siamo sentiti tutti dei giornalisti in erba. “ Adesso aggiungete delle frasi con molti dettagli rispondendo al “perché” e al “come”. Infine ognuno di noi ha letto la sua notizia. Ci vedevamo già nella redazione di un giornale. Col tempo diventeremo bravi, impareremo a scrivere una cronaca non solo dei fatti ma anche delle emozioni provate.
Dopo le spiegazioni del nostro maestro di giornalismo Michele Scuto, il compito in classe. Armati di telecamera, microfono e taccuino, abbiamo accolto in aula Elena Lari. A gruppi di tre, le abbiamo rivolto una miriade di domande. Le prime riguardavano il suo lavoro.
Ci ha risposto che è molto soddisfatta di quello che fa perché è la sua passione e perché rientra nei suoi studi all’università di Pisa.
Sull’attività al museo ci ha informato che prende le prenotazioni, narra la storia di Guadagnucci, illustra le sue opere, stacca i biglietti, organizza i laboratori insieme a Sarah Fontana e Andrea Ginocchi. Ci ha svelato che lei preferisce accompagnare i gruppi per approfondire la conoscenza delle opere. Sulla sua vita ha risposto che abita a Bergiola, il suo cognome è Lari, il suo colore preferito è l’azzurro, si alza alle 7 per andare al lavoro, le piacciono i romanzi gialli e rosa e da piccola sognava di fare la parrucchiera, la fioraia, gestire una libreria.
Qual è la scultura più bella del museo Gigi Guadagnucci? «Germinazione perché ha massa e volume, ma anche tratti delicati e fini».
Quale scultura ti dà tristezza? «Cane colpito, Brugiana mi suscita malinconia».
Quale statua ti rende felice? «Passaggio di una meteora». Quale ti dà più rabbia? «Lavandaia, perché l’ho vista brutalizzata con spray, il naso rotto, il seno danneggiato».
Come giudichi questa classe? Sveglia, reattiva, preparata ed esuberante (qualcuno un po’ troppo), nelle ripetute visite al museo si è comportata bene.
Questi i nomi dei ragazzi della classe quarta della scuola primaria San Filippo Neri di Viale Eugenio Chiesa, 64 a Massa.
Classe IV sezione unica: Aliboni Lorenzo, Antola Matilde, Battistini Anna, Bianchi Andrea, Bonni Michelangelo, Bonucelli Chiara Maria, Bottone Francesco, Cacciatori Viola, De Mattia, Angelo, Di Fazio Isabella, Gassani Tommaso, Gioia Erik, Giusti Arianna, Lauricella Domenico, Liu Moran, Magnani Sofia, Pucci Elia, Radicchi Martina, Ricci Giovambattista, Rotellini Agnese, Santi Aurelio Livio, Scuto Aurora, Zanetti Gregorio, Zappone Edoardo.