Una nuova piazza Montessori Funaro: «E’ la chiave giusta»
Intervista alla sindaca sull’intitolazione ’femminile’ di una piazza della Manifattura Tabacchi

Una piazza fiorentina intitolata a Maria Montessori. La notizia ha reso davvero fieri noi studenti della sezione della Scuola Vittorio Veneto, che, unica a Firenze città, adotta il suo celebre metodo educativo. Come non chiederne le motivazioni, in un’intervista, alla prima donna sindaca di Firenze, Sara Funaro? E così abbiamo fatto. Ottenendo fra l’altro la promessa di partecipare all’inaugurazione della piazza. Molti adulti ricordano Montessori per la sua immagine impressa sulle banconote delle mille lire, il primo omaggio del genere concesso in Italia a una donna, riconosciuta come una delle personalità più importanti al mondo nel campo dell’educazione. La piazza sarà all’ex Manifattura Tabacchi, e si tratta di una felice coincidenza: furono infatti le tabaccaie di Chiaravalle, dove il padre di Maria era ispettore, a autotassarsi per finanziare la partecipazione di lei al Congresso femminista a Berlino. Ma passeggiando a Firenze, non capita spesso di imbattersi in strade intitolate a donne: solo una di noi abita in una piazza col nome di una Santa! «Negli ultimi anni, la tendenza però è cambiata, c’è una maggiore attenzione alla toponomastica femminile».
Così la sindaca risponde alla prima domanda che le poniamo nell’intervista che ci ha concesso in Palazzo Vecchio. Una sindaca che è anche psicologa. Attenta, per mestiere, anche al contributo dato da Montessori alla pedagogia. «Ha elaborato un metodo che valorizza in ciascuno le sue caratteristiche. Un po’ come fanno gli psicologi quando cercano di individuare la chiave giusta per tirar fuori i problemi delle persone. E come fa il sindaco, con i problemi della comunità che amministra. Anche qui, occorre trovare la chiave per la soluzione».
C’è una donna a cui lei si ispira e a cui le piacerebbe dedicare una via? «Non una sola: tante. Una è vivente, e non possiamo intitolarle strade: Liliana Segre, che si è dedicata a raccontare ai bambini quello che ha vissuto durante la persecuzione agli ebrei. O Djamila Ribeiro, attivista brasiliana che difende i diritti delle donne. E Tina Anselmi, una ministra che ha vinto molte battaglie di civiltà per il nostro Paese.
Lei non c’è più e una via a Firenze la meriterebbe».
Grazie, sindaca, a noi sarebbe venuta un’idea: scrivere su un muro di piazza Montessori un pensiero di Maria col corsivo che prende il suo nome: «Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e aiuto, non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo e di conseguenza la società».
E’ stata per noi un’autentica sorpresa l’intitolazione di una piazza a Maria Montessori proprio alla ex Manifattura Tabacchi di Firenze, e proprio di fianco a piazza delle Sigaraie. Forse non tutti sanno che con la Manifattura e le sigaraie Montessori ebbe un legame particolare. A Chiaravalle, suo paese di nascita, il padre era ispettore ai tabacchi per conto del Ministero della Finanze, in una manifattura dove, tra Otto e Novecento, lavoravano per lo più donne. Indossavano cuffie bianche e un grembiule con ampie tasche per metterci gli attrezzi. Si deve proprio a loro un contributo fondamentale nel percorso di affermazione di Maria Montessori. Trasferitasi a Roma, passando per Firenze, Maria aveva manifestato fin dall’inizio degli studi la volontà di affermarsi in campi fino ad allora riservati ai maschi. Fu una tra le prime donne a laurearsi in medicina, e venne chiamata a rappresentare l’Italia al Congresso femminile di Berlino nel 1896. Ma gli spostamenti a quel tempo non erano semplici né economici. La partecipazione di Montessori però era un’occasione importante per il movimento femminista italiano, e le sigaraie di Chiaravalle fecero una colletta per aiutarla a sostenere le spese del viaggio. Fu così che Maria a Berlino poté sostenere questioni quali la parità di salario tra uomini e donne e l’istruzione femminile. E il sogno di emancipazione delle sigaraie poté non andare in fumo.
Ecco le alunne e gli alunni della «Redazione Nettuno» a classi miste della 4 B e 5 B della Scuola primaria Vittorio Veneto sezione Montessori di Firenze.
Alvar Appellaniz Ruiz De Galarreta, Giulio Francesco Bandinelli, Vittoria Bernini, Ermione Biasci, Matteo Capiluppi, Santiago Corsi, Lorenzo El Zein, Zeno Raffaello Fantacci, Anna Florio, Mina Fregonas, Juno Lyla Funai, Olga Grana, Diana Kurilina, Alice Romanelli, Matilde Roselli, Louie Gastone Ross, Berni Ruta, Samuele Scibetta Ricciardi, Alberto Sibillia, Lorenzo Simoni, Adele Teimoorkhani Sarbandi.
Docenti tutor: Mina De Luca, Daniela Piantini.
Dirigente scolastico: Francesco Spadafora.