Un male dello sport: il doping Le conseguenze su chi ne fa uso
Il messaggio di Alfredo Rotondo, bodybuilder pugliese, per un agonismo che sia sano e pulito
«Doping» è un termine che nello sport indica farmaci che aumentano le prestazioni fisiche degli atleti. Se ne fa uso per migliorare le capacità condizionali, soprattutto nel ciclismo e nel bodybuilding.
Per approfondire il rapporto tra sport e doping la nostra classe ha intervistato, il 12 febbraio scorso, Alfredo Rotondo, bodybuilder pugliese, di Bovino, in provincia di Foggia, più volte campione italiano ed europeo. Alfredo si è avvicinato al suo sport per passione a circa 14 anni; da allora non l’ha più abbandonato.
«Il doping è come la droga, sta rovinando tantissime persone fisicamente ed economicamente. Più ne prendi e più ne vuoi»: questo è il messaggio che ci ha trasmesso subito, per noi il più importante. In molti fanno uso di sostanze dopanti per cambiare il proprio aspetto, ignari, però, delle conseguenze: nei maschi aumenta la peluria, compare in modo evidente l’acne, cresce l’aggressività. Nelle donne, invece, oltre all’aumento dei peli sul viso, la voce diventa più profonda, più simile a quella di un uomo.
Sia i maschi che le femmine, poi, subiscono l’aumento del volume degli organi interni, come il fegato e il cuore. Non è raro, infatti, che il doping causi infarti in chi ne fa uso. Nella sua palestra, che gestisce da qualche anno, Alfredo vieta l’uso di queste sostanze; a volte gli è addirittura capitato di cacciare alcuni allievi che volevano utilizzarle. Per poter migliorare il proprio fisico, servono tanto impegno, sforzo, sacrificio e soprattutto una buona alimentazione, niente di più. Quando partecipa alle gare, come professionista natural, gli capita di assistere alla squalifica di alcuni atleti sotto effetto di sostanze dopanti.
Prima, durante e dopo ogni gara, infatti, si effettuano dei test che verificano l’assenza di sostanze illecite dentro il corpo. Nelle federazioni non natural purtroppo, è consentito l’uso di doping, ma sempre sotto una sorveglianza medica. Oggi per quanto riguarda la reperibilità, alcune di queste sostanze sono abbastanza facili da trovare, soprattutto su internet. I costi sono piuttosto abbordabili, ma questo dipende anche dalla quantità che si vuole usare. Chi decide di usufruirne, deve stare molto attento a quanta ne assume perché se non si seguono le indicazioni e non si rispettano i grammi previsti, si incorre in alterazioni ormonali.
Tutti noi, quindi, insieme ad Alfredo, a cui facciamo un grande in bocca al lupo per i campionati nazionali, urliamo un grande «no» al doping.
L’incontro con il bodybuilder Alfredo Rotondo ha fatto conoscere a tutta la classe informazioni utili sul mondo del doping e ci ha ispirato anche per la realizzazione di un disegno con il quale esprimiamo ancora il nostro punto di vista su questa realtà. Insieme, poi, abbiamo riflettuto su un’altra nota stonata dello sport: il fenomeno del razzismo. Dilaga quando manca il rispetto e la stima nei confronti dell’avversario, preso di mira per tutte le ragioni fuorché quel-le sportive. Ci possono essere tantissimi tipi di insulti, in tanti sport. Ci siamo allora informati, trovando in rete tanti, purtroppo, episodi al riguardo. Uno su tutti lo vogliamo riportare e riguarda quanto accaduto durante un match del campionato di calcio in corso, tra Atalanta e Torino.
Il portiere della squadra piemontese, Vanjia Milinkovic Savic, ha subito dai tifosi bergamaschi insulti pesanti che riguardavano addirittura le sue origini e la sua etnia. Non si sono limitati a espressioni o parole offensive, ma i sostenitori dell’Atalanta hanno lanciato anche oggetti: bicchieri, fumogeni e bottiglie.
A fine partita il giocatore si è sentito scoraggiato e triste e in un’intervista ha affermato che questo non è sport. La sua speranza è che in futuro il razzismo venga eliminato e che al posto di questa parola ne possa essere usata un’altra: rispetto. Impariamo quindi nello sport a rispettare noi stessi e gli altri non ricorrendo al doping e condannando il razzismo.
Ecco gli alunni della classe 3 G della scuola media Sestini di Agliana che hanno lavorato alla pagina: Andrea Anamali , Alessia Bardini , Lorenzo Bartolini, Gaia Bonacchi , Doralice Borgognoni , Mattia Casati , Sara Cecchi, Martina Citarrella, Carolina Colzi, Marco D’Amore, Silvia Fabbri, Gregorio Filippi, Michela Franchina, Noemi Ftoni, Zoe Gulino.
Massimo Magnani, Anna Magnini, Tommaso Mangoni, Giovanni Melas, Alessio Nardiello, Matteo Panichi, Kevin Pukri, Alena Rocco, Siria Torracchi, Isabel Vannini, Caterina Vettori Insegnanti: Alice Allori e Michela Nicastro.
Dirigente scolastico: Angela Desideri.