Lavorare per la parità di genere «Non siamo più Cenerentola»
I bambini raccontano come è cambiato il ruolo della donna nei secoli, dalla preistoria ad oggi E non poteva mancare la Disney con le diverse rappresentazioni dell’universo femminile
Abbiamo in questa classe 10 anni ciascuno e un sogno nel cassetto: cambiare il punto di vista di alcune persone.
Partiamo dal presupposto che noi odiamo qualunque disparità ma quella di cui vogliamo parlarvi oggi è la disuguaglianza di genere.
Abbiamo ascoltato il parere di alcune esperte prima di crearci una nostra opinione.
Ci siamo rivolti a Elisa Baccichet, che si occupa di sicurezza sul lavoro, nei suoi compiti, una parte fondamentale riveste anche il ruolo della donna nella storia.
Fin dalla preistoria, la donna, ha avuto un ruolo fondamentale nella società, contribuendo a svolgere lavori che servivano alla sopravvivenza di tutta la comunità.
Le cose cominciano a cambiare poco dopo e già nell’antica Grecia il ruolo della donna era diverso e meno flessibile, i diritti venuti meno, lasciando la supremazia decisionale agli uomini.
Per molto tempo ancora le cose non sono cambiate. Pensiamo al Medioevo quando l’unico lavoro che le era concesso era aiutare le altre donne mentre partorivano, nel Rinascimento alcune aristocratiche poterono iniziare a studiare (ma solo alcune discipline), fino ad arrivare in Italia con Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata al mondo nel 1678 (in filosofia) presso l’Università di Padova, seguita nel 1700 quando Laura Bassi Veratti si laureò in medicina! Nel secondo dopoguerra le cose migliorarono ancora e le donne ottennero il diritto di voto ma la parità di diritti era ancora lontana.
L’accesso alla scuola media, superiore , all’università non è mai stato alla portata di tutte le donne, nelle stesse zone d’Italia, sia per motivi familiari sia economici o anche per la stessa vicinanza delle scuole.
Anche la Disney ha seguito il passo dell’evoluzione, creando personaggi femminili sempre più indipendenti, pensate che da Biancaneve o Cenerentola, salvate da un principe e grazie a lui diventate principesse a loro volta, siamo passati a Vaiana, a Elsa e Anna.
Di strada ne è stata fatta tanta, costituzionalmente le donne hanno raggiunto quasi gli stessi diritti degli uomini, ma restano comunque dei pregiudizi difficili da eliminare.
Le donne hanno faticato tanto per ottenere questi traguardi, hanno avuto coraggio e anche tanta paura di non riuscire a farcela.
Adesso noi diamo tutto per scontato ma non è sempre stato così e in molti Paesi del mondo la situazione della donna è ancora molto brutta.
La speranza è quella di riuscire al più presto a superare le barriere sociali e culturali. Forza ragazze!
A Prato un punto di riferimento per i problemi delle donne è il Centro antiviolenza La Nara che da anni si occupa di queste tematiche.
Come classe, abbiamo incontrato due operatrici del centro antiviolenza “La Nara” di Prato, Donatella Pugi ed Elena Lagreca. Il centro è nato nel 1997, il primo anno 38 donne si sono rivolte per chiedere aiuto, il secondo anno sono state 81, ad oggi le donne che hanno potuto usufruire del servizio sono state circa 5000, solo nel 2024, 508. Il numero maggiore non dipende dalle violenze aumentate ma dal coraggio di riuscire a capire che la violenza subita doveva fermarsi.
C’è una frequenza maggiore di donne italiane (70%) che chiede aiuto. L’80% di uomini che usano la violenza, sia fisica che psicologica, hanno un buon lavoro e una fitta rete amicale. Le operatrici ci riferiscono quanto sia importante la prevenzione e il lavoro svolto nelle scuole, grazie ai contributi regionali, che permette loro di incoraggiare i ragazzi fin dalla più tenera età sulla parità di genere.
Il Centro di via Verdi è aperto dal lunedì al venerdì in orario 9-13 e 14-18. Il numero telefonico è 0574 34472 e la segreteria telefonica è attiva tutti i giorni 24 ore su 24. La posta elettronica è: lanara@alicecoop.it.
Questa pagina è stata realizzata dagli studenti della scuola paritaria “Cuore Immacolato di Maria“ di Prato.
Gli studenti-cronisti della classe 5° A sono: Aurora Amadori, Rachele Arcenni, Greta Bartolozzi, Emma Becherini, Aurora Casale, Tin Wan Chen, Ginevra Cocciardi, Duccio Colligiani, Nadia Cubeddu, Virginia Franchi, Aurora Frigerio, Rachele Giarrusso, Davide Guan, Pietro Innocenti, Kevin Kong, Leone Liguori, Shiui Lin, Filippo Menna, Chiara Roberto, Riccardo Vitiello, Yichen Wang, Lorenzo Yang, Laughing Zhao, Emy Zhou.
Le maestre che hanno seguito i bambini in questo percorso sono Maila Zoppi e Baldini Michela, la dirigente scolastica della scuola è Suor Stefania.
La vignetta a corredo della pagina è stata realizzata dagli studenti.