ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Morroni di Ghezzano (PI) - 5A, 5B

Comunità energetica rinnovabile Il sogno degli alunni di Ghezzano

I bambini della primaria «Vasco Morroni» in questi mesi hanno studiato a lungo l’idea

Un’associazione tra Comune, Diritto allo studio, Università, Cnr, aziende artigianali locali, parrocchia, privati cittadini per produrre, scambiare e consumare energia «in loco» da fonti rinnovabili: è il «sogno» accarezzato dagli alunni delle classi VA e VB della scuola primaria «Vasco Morroni» di Ghezzano che, in questi mesi, hanno studiato a lungo le opportunità offerte da una Comunità energetica rinnovabile. In particolare, i bambini – grazie ad una piattaforma digitale – si sono collegati con Miriam Resta-Corrado, una collaboratrice del tavolo tecnico del servizio orientamento sulle comunità energetiche rinnovabili promosso dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) e che sta frequentando un master sulle Comunità energetiche promosso dall’ateneo pisano.

Comunità nate allo scopo di «ridurre l’impatto ambientale, lo spreco energetico, la spesa legata all’energia elettrica». I bambini hanno, così, scoperto, che le comunità energetiche possono essere formate da «singoli o famiglie riunite in gruppo, piccole o medie imprese, enti territoriali o amministrazioni pubbliche locali».

Esperienze di comunità energetiche ce ne sono molte nel mondo.

In Germania, ad esempio, esistono le comunità solari residenziali. In alcune aree rurali dell’India ci sono micro griglie basate sull’energia solare. In Danimarca diverse città hanno turbine eoliche cooperative. Nei Paesi Bassi ci sono quartieri ad energia positiva. In Giappone sono nate comunità energetiche virtuali. E in Italia? L’Italia ha recepito la direttiva europea sulle Comunità energetiche nel 2019. A gennaio di quest’anno, un decreto ministeriale – per favorire la diffusione delle Comunità energetiche in tutto il nostro Paese – ha previsto un contributo statale fino al 40% dei costi delle Comunità realizzate in comuni con meno di 5mila abitanti e un prezzo maggiore riconosciuto all’energia rinnovabile prodotta e condivisa in tutte le Comunità energetiche, indipendentemente da dove esse sorgano. Sono 154 a oggi – secondo un censimento di Legambiente – le Comunità energetiche presenti in Italia concentrate nelle regioni di Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Tutte condividono pannelli termici che utilizzano i raggi solari per riscaldare l’acqua destinato all’uso sanitario e all’impianto di riscaldamento. Di qui l’idea: «perché, con il consenso del nostro Comune, non dare vita, anche intorno alla scuola del nostro territorio, una Comunità energetica»?.

 

«Vogliamo lasciare una scuola migliore di come l’abbiamo ricevuta». Prendono spunto da Baden Powell, fondatore dello scoutismo mondiale, gli alunni delle classi quinte della primaria «Vasco Morroni» di Ghezzano, che quelle mura le hanno frequentate per tanto tempo e di quegli ambienti conoscono pregi e difetti e che tra pochi mesi lasceranno in eredità ai fratelli più piccoli. Ad esempio «le persiane di molte classi – scrivono in una lettera indirizzata al primo cittadino di San Giuliano Terme Sergio Di Maio – sono rotte e non si aprono bene, per cui non possiamo sfruttare la luce del sole. Finiamo, così, con lo sprecare molta energia elettrica, contribuendo ad aumentare l’inquinamento e affaticando i nostri occhi». E poi: «Ci siamo resi conto che nella nostra scuola vengono distribuite ogni settimana circa 300 bottiglie di plastica, 1350 in un mese, 10800 in un anno. E se calcolassimo tutte le scuole del Comune? Abbiamo pensato che servirebbe una fontanella d’acqua potabile per riempire le borracce e le brocche a mensa, così non utilizzeremmo più le bottigliette di plastica, che inquinano». Altra richiesta: un miscelatore per l’acqua dei rubinetti dei bagni. Ma, soprattutto, il «sogno» accarezzato dagli alunni dell’ultima classe della primaria Morroni – come scritto – è quello di veder nascere, un giorno, una Comunità energetica. Adesso la «palla» passa al sindaco, che i bambini hanno invitato a scuola, anche solo per raccontare a tutti in cosa consiste il suo lavoro.

 

Ecco i nomi dei protagonisti Livia Aghababyan, Fabrizio Bernardoni, Camilla Bonamici, Laura Bresci, Simone Corica, Azzurra De Simone, Flora Della Bartola, Ismael Frassi, Rodrigo Giaconi, Giorgio Leo, Gabriele Leonardi, Greta Luperini, Alice Marianelli, Simone Matteoni, Nicola Pardini, Marta Rizzi, Aurora Salvadorini, Dario Scatena, Diana Taddei, Samuele Tenore, Alice e Giorgia Vanni (classe V A). Aghababyan Mane, Francesco Bernardoni, Anna Bianchi, Martina Boccuni, Caterina Castellani, Tommaso Cecconi, Giorgio Comar, Sofia Controzzi, Samuele Fruzzetti, Giulio e Riccardo Guerri, Brian Horton, Cristiano Loffreda, Marta Melai, Anna Puglisi, Ilya Salnikav, Zeno Scatena, Sara Tuccoli e Martina Turdo (classe V B). 

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