ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado Buonarroti di Ponte a Egola (PI) - 1F

Vi presentiamo il Palio del Cuoio La gara dei cinque caratelli

Storia e curiositĂ  di una manifestazione che dal 1988 riunisce tutta la comunitĂ  di Ponte a Egola

Il Palio del Cuoio nasce come festa paesana nel 1988 dall’idea di don Gino Frediani con lo scopo di far uscire la gente di casa e farla incontrare in piazza. Ponte a Egola è famosa per la concia della pelle, anticamente lavorata con il tannino in botti di legno che venivano spostate sui piazzali delle concerie facendole rotolare. Da qui ha avuto origine l’idea del Palio. Durante la manifestazione si tiene una gara che consiste nel far rotolare una botte, detta «caratello», lungo un percorso.

Cinque rioni, in origine sei, si sfidano nella gara: Giuncheto, che prende il nome dall’antico rio Giuncheto, vicino al quale si trovava la località dei Ghetti dove vivevano barrocciai e negozianti, Leporaia, chiamata così, secondo una leggenda, perché era una zona abitata da lepri, Fornaci, che prende il nome dalle fornaci costruite dalle famiglie Marianelli, Tognarino, frazione di Ponte a Egola nominata per la prima volta nel 1834, il cui nome sembra derivare dalla forma popolare Togno del nome Antonio, il Ponte, chiamato così per la presenza del ponte sul fiume Egola; il sesto rione, Montenaso, fu sciolto nell’anno 2000.

Il Palio del Cuoio è una competizione che si svolge a Ponte a Egola nella piazza Guido Rossa durante l’ultima settimana di giugno. I cinque rioni si distinguono con due colori ciascuno e sono: bianco-verde per Leporaia, bianco-blu per Le fornaci, bianco-giallo per il Ponte, bianco-rosso per il Giuncheto, infine bianco-arancione per il Tognarino. Il palio si apre con la sfilata dei rioni e continua con le corse dei caratelli, che avvengono nell’arco di 7/8 giorni.

I caratellisti sono vestiti con maglie e pantaloncini dei colori del rione di cui fanno parte. Il caratello usato nel palio è una botte del peso di 80 chili. I caratellisti sono sei per ogni rione e si giocano la vittoria in una corsa a staffetta, spingendo il pesante caratello su un percorso rettilineo lungo 117metri e largo 3 metri, da ripetere sei volte.

Il rione vincitore viene premiato con un «groppone» di cuoio, decorato con un motivo che varia ogni anno. Il Palio del Cuoio riunisce tutta Ponte a Egola. In questi giorni c’è la possibilità di fare giochi storici, mangiare, praticare sport e fare molto altro.

Dal 2022 nel Palio del Cuoio hanno iniziato a gareggiare anche le donne, nella categoria del «Caratello Rosa». Questa manifestazione regala momenti di felicità e di condivisione agli spettatori. Per i partecipanti è un vero e proprio lavoro di squadra.

 

Abbiamo intervistato Kevin, un nostro compagno di classe.

Come si preparano le corsie per la gara dei caratelli? «Alcuni addetti posizionano le presse di fieno in piazza Guido Rossa per formare le cinque corsie dove i caratellisti gareggeranno».

Come si preparano i caratellisti? «Poche ore prima della gara si riuniscono per indossare divise e guanti poi raggiungono le corsie loro assegnate».

Che festeggiamenti ci sono prima e dopo la gara? «A mezzogiorno ogni rione si riunisce nella propria sede per pranzare insieme alla squadra.

Dopo la gara il vincitore sale sul palco per alzare il groppone».

In cosa consiste la benedizione dei rioni? «Prima della gara tutti i rioni si recano in chiesa per far benedire i caratelli dal parroco».

Quanti titoli ha vinto ogni rione? «Tognarino sette, Leporaia quattro, Le Fornaci dieci, Il Ponte cinque e Giuncheto uno». Il nostro compagno Federico ha intervistato la mamma, che conosce bene il Palio.

Come sono fatti i carri della sfilata? «Per i carri si utilizzano legno, cartone, polistirolo, stoffa e alluminio. Sono dipinti a mano e recano scritte. Ci vuole tempo per preparare i carri. Per le sfilate, fino a qualche anno fa, veniva stabilito un periodo storico e ogni rione sceglieva cosa fare oppure, per qualche anno, si sceglieva un tema e ogni rione lo svolgeva come desiderava».

 

Classe 1^ F scuola Secondaria di primo grado Istituto comprensivo Michelangelo Buonarroti di Ponte a Egola: Alessandra Altini, Martina Andrenacci, Matilde Baldoncini, Cristian Becagli, Gianna Ciccarè, Abdou Dia, Filippo Gava, Alessandro Giorgetti, Aurora Gjinika, Kevin Hasanllari, Melissa Ingenito, Damiano Larocca, Giulia Marmeggi, Ambra Pellegrino, Aurora Pieragnoli, Federico Rizzo Noemi Rossi, Samuele Santini, Divjot Singh Professoresse tutor Stefania Viti e Anna Perrone. Dirigente scolastica Graziella Costanzo.

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