ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Puccini di San Martino in Freddana (Pescaglia) (LU) - 3S

Rap e trap sono arte o disagio? Messaggi potenti per i giovani

A volte volgare, altre profonda, la musica di questo tipo ha una forte influenza tra noi

In questi anni la musica è cambiata molto, mentre prima il Rap era una novità adesso sta diventando un minestrone girato e rigirato. Per emergere gli autori devono inventare sempre qualcosa in più per distinguersi dalla massa. Il Rap in Italia, arriva circa nel 1990, mentre in America si era già affermato da più di dieci anni ed il primo cantante italiano fu Jovanotti nel 1987, ed era un tipo di Rap molto simile a quello americano. All’inizio degli anni Duemila ci fu il cosiddetto ‘periodo d’oro’ del Rap italiano, infatti riuscì a prendere una sua espressività e nacquero artisti come Fabri Fibra, Noyz Narcos, Marracash, Gue e molti altri. Con il passare del tempo invece i temi principali delle canzoni Rap e Trap sono diventati la disparità di genere, la violenza, la rabbia, la delusione e le droghe: quasi sei canzoni su dieci contengono espressioni violente contro le donne, considerate solo per scopi sessuali.

Molti testi sono diventati più volgari inserendo parolacce, bestemmie ecc, a differenza di qualche anno fa, quando i testi erano meno volgari. Questo cambiamento della musica potrebbe essere causato da alcuni autori che hanno cominciato a usare termini discriminatori per sentirsi forti e famosi. Secondo noi il Rap è una musica che ha diversi tipi di sfumature: può essere potente e ‘sfogante’ oppure più tranquilla.

La musica Trap invece esprime di più il disagio degli artisti che hanno affrontato la criminalità e la povertà. Le canzoni Trap hanno una forte influenza sui più giovani che tendono a ricreare le azioni descritte nei testi che ascoltano; nei loro testi, i trapper e i rapper si sfogano raccontando quello che in passato, e che ancora adesso, li ha tormentati. Tuttavia, questi generi musicali hanno anche degli aspetti positivi quando provano a trasmettere come uscire da brutte situazioni.

Concludendo, il ritmo di questa musica ci piace, spesso non apprezziamo i testi e sosteniamo che sia da ingenui emulare le azioni descritte dagli autori musicali.

 

Abbiamo osservato delle canzoni scritte in periodi diversi: la canzone La Città Vecchia di Fabrizio De André e una canzone Trap di Baby Gang. Trattano entrambi l’argomento del disagio sociale, dell’alcolismo, dei possibili individui e ambienti presenti nei quartieri più malfamati. “Vecchio professore, cosa vai cercando in quel portone?… quella che sola ti può dare una lezione, …che di giorno chiami con disprezzo ‘pubblica moglie’,…che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie”. In Fabrizio De André si riscontrano le seguenti descrizioni: malessere generale, atti sessuali a pagamento, una degradante visione dell’ambiente. L’artista descrive ciò in modo articolato e corretto, servendosi di terminologie adatte e di un’ironia sviluppata. Nel testo non sono presenti volgarità, per lo meno non in una maniera esplicita, anche se le frasi alludono a un significato scurrile. Il tutto scritto in modo perfettamente armonioso e spontaneo, senza dover ricorrere all’uso di parolacce o altre volgarità. I due autori che abbiamo paragonato descrivono così il tema della prostituzione e delle vittime del disagio, ma applicando diversamente le proprie conoscenze e capacità. Il cantante Baby Gangscrive “Ho una bitch affianco, l’altra accanto, ma nonostante tutto non è cambiato un **, voglio te soltanto, te e il mio canto, sono solo un bravo ragazzo cresciuto in quel bando”. Egli tratta argomenti reali in maniera squallida e volgare, però anche se è partito dal niente è riuscito ad avere successo in maniera facile, perché nonostante non usi un buon lessico, ormai molti autori si esprimono in modo rozzo e usano il disagio per essere famosi. A tanti ragazzi piacciono queste canzoni, perché vanno di moda oggi e ascoltarle dà loro la sensazione di appartenere ad un gruppo e di essere accettati.

 

I cronisti in classe di questa settimana sono studenti e studentesse della Terza S dell’IC Puccini della secondaria di primo grado “Giacomo Puccini“ di San Martino in Freddana (Pescaglia): Diego Bertoni, Martina Bertozzi, Melissa Cortopassi, Federico Della Santa, Sara Makhlouf, M.M., Giacomo Paolinelli, Nina Pardini, Francesco Paterni, Alessia Pellegrini, Leonardo Massimo Pellegrini, Jenny Perfetti, Dennis Rocca, Tommaso Talenti, Kevin Vecoli, Nicolas Vecoli.

Vignetta: M.M., Sara Makhlouf, Nina Pardini, Docenti tutor: Alessandra Trabucchi, Marco Marradi Dirigente: Teresa Monacci  

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