ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Poggi di Lerici (SP) - 2B

Il viaggio nella moda nei secoli I cambiamenti dal ‘300 ad oggi

Ecco come nel corso del tempo si è evoluto il modo di vestire in alcuni Paesi d’Europa

La storia della moda coincide con la storia delle civiltà, ma fu riconosciuta solo dal 1300.

Esaminiamo i cambiamenti nell’abbigliamento maschile e femminile nelle diverse epoche.

Nel ‘400, durante l’Umanesimo gli uomini portavano vestiti larghi e sciolti invece le donne indossavano abiti che evidenziavano le forme del corpo.

Nel ‘600 il pizzo divenne molto popolare a causa dell’influenza spagnola e francese e la moda femminile fu ancora caratterizzata da rigidi busti a punta, dalla gonna a campana, dagli abiti chiusi sul busto, senza scollature, con colli importanti e rigidi di pizzo inamidato, detti a «gorgiera», e gioielli sparsi su tutto l’abito. Nel ‘700 non venne piu` utilizzato il pizzo perche´ gli uomini dell’epoca avevano uno spirito frivolo e mondano. Le donne portavano  sottogonne rigide che rendevano i vestiti larghissimi, anche fino ai 6 metri! Il secolo era anche caratterizzato dallo stile delle «pastorellerie», ovvero larghi cappelli di paglia e vestiti decorati da numerosi fiocchi bianchi, simili a quelli utilizzati dalle contadine dell’epoca. Il periodo della rivoluzione francese (fine ‘700) influenzo` particolarmente la moda femminile, dando vita al cosiddetto «stile impero» introdotto dall’imperatrice Giuseppina Bonaparte. Questo stile era caratterizzato dal punto vita piu` alto, manica a palloncino, ampia scollatura e gonna a campana. Nell’800 uscirono le prime riviste di moda, grazie alle quali la borghesia ne usci` rafforzata. Negli ultimi decenni gli uomini cambiarono il loro stile cominciando ad indossare vestiti piu` seri con pantaloni a tubo e giacche abbottonate, abbigliamento usato ancora oggi per eventi eleganti.

Agli inizi del ‘900 il punto vita divenne ancora piu` aderente, la gonna si restrinse, e, inoltre, lascio` solo un lieve strascico a terra. All’abito maschile si aggiunse il colletto inamidato e si rimpiccioli` il nodo della cravatta.

Durante la 1° guerra mondiale, poiché gli uomini erano partiti per combattere, le donne li sostituirono nelle fabbriche, cambiando anche il loro stile: gonne corte fino al ginocchio con vita bassa. Verso la fine della seconda guerra mondiale si diffusero i jeans nelle universita` degli Stati Uniti, indossati sia dagli uomini che dalle donne, capo che successivamente si diffuse anche nel resto del mondo. Negli anni 60 Mary Quant, stilista inglese, ideo` la minigonna. Sempre in questi anni venne inventato il «prêt-à-porter», cioe` vestiti pronti all’uso.

 

Le mode cambiano di anno in anno e diventano sempre piu` bizzarre. A volte la moda non ha delle belle conseguenze: pensiamo, ad esempio, alla tendenza dell’autolesionismo. L’imitazione è uno dei processi che ci permette di sentirci integrati nella società. I giovani, spesso, curano più l’aspetto esteriore di quello interiore. Accade che i ragazzi più deboli tendano a seguire la moda rispetto ad un ragazzo sicuro di sé. Lo psicologo Herbert Kelman afferma che ci sono tre modi attraverso cui si manifesta il conformismo: identificazione, interiorizzazione, conformità. I social network sono uno dei canali principali per diffondere mode e tendenze. I due stili piu` seguiti dalle ragazze sono: la ’clean girl’ e ’anni 2000’s’. La ’clean girl’, come si può notare dal nome, è una ragazza che si prende cura di sé: ama il rosa ovunque, il suo abbigliamento si basa su colori neutri ed è elegante. La ragazza “anni 2000’s“ ha un modo di vestire particolare: pantaloni a vita bassa e larghi, maglietta corta e attillata con qualche immagine e vari gioielli. I ragazzi sono divisi per lo piu` in ’maranza’ ed elegante. Il ’maranza’ veste soprattutto con tuta, scarpe Nike e borsello a tracolla. È considerato arrogante. Il ragazzo elegante si differenzia mettendo il maglione della Ralph Lauren e jeans sobri. Pensiamo che le mode si debbano seguire in base ai propri gusti, a cio` che e` piu` vicino al proprio modo di essere.

Non dobbiamo seguire trend pericolosi. Ricordiamoci sempre che «l’abito non fa il monaco».

Ecco la redazione composta dagli alunni della 2ª B della scuola Poggi di Lerici-ISA 10, con gli insegnanti tutor: Leon Almasio, Mariadiletta Angel, Lamia Bapari, Federico Barbagelata, Carlotta Bernardini, Noemi Bolognini, Gabriel Dosa, Ilaria Fazio, Ronela Gjoka, Adem Hmam, Sarra Hmam, Emanuele Lalli, Leonardo Luciani, Francesca Masi, Emma Murphy, Alessia Nardi, Mia Oldone, Matilde Pailhas, Federico Rocchi, Giorgia Rossetti, Serena Sacchi, Aly Sall, Alice Stancu, Teodora Tancau, Dennis Zanello.

Insegnante tutor: Francesca Camporeale; Dirigente scolastica: Capozzo Rossella.

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