ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Masaccio di San Giovanni Valdarno  (AR) - 3B

Una biblioteca vivente in classe Mettiamo al bando i pregiudizi

Nella Human Library sono protagonisti i libri «viventi» per dire no a discriminazioni ed esclusione

Ognuno di noi può diventare un libro aperto, mettendosi in relazione con gli altri, anche se non li conosciamo da tempo, e lo scambio di esperienze può contribuire a rendere i problemi punti di forza, abbattendo i pregiudizi e le discriminazioni di chi è considerato diverso. Perciò abbiamo aderito al Progetto Human Library, iniziato come attività da mostrare nel mese di dicembre scorso durante l’Open Day del nostro istituto e proseguito di recente grazie all’intervento in classe di Sandra Gambassi, presidente dell’Associazione Pandora e di Paolo Martinino, referente di Human Library Toscana.

Da anni organizzano una serie di incontri per far comprendere al maggior numero possibile di persone cosa significa trasformarsi in «libri e biblioteche viventi» creando un dialogo con chi legge. «Una biblioteca umana – spiega Martinino – formata da chi ha deciso di parlare di esperienze dolorose legate spesso al pregiudizio nei suoi confronti».

A far nascere Human Library, però, è un fatto concreto, di intolleranza a sfondo razziale, subìto da ragazzi di origine magrebina: «In risposta ad un atto così violento – aggiunge Sandra Gambassi – quei giovani hanno voluto percorrere una strada particolare, creando occasioni di incontro e di conoscenza, l’unica maniera per andare oltre i luoghi comuni che purtroppo circolano nella vita quotidiana e soprattutto sui social»».

Ma oggi il progetto è riconosciuto? «Sì – riprende Paolo Martinino – innanzitutto da un organismo internazionale che si chiama, appunto, Human Library Organisation.

Poi ci sono le istituzioni, a cominciare dal Consiglio d’Europa che considera l’iniziativa una buona prassi contro l’esclusione. Un altro riconoscimento viene dalla Regione Toscana».

Dai due promotori viene anche una certezza: solo realizzandone un gran numero le Biblioteche umane potranno essere comprese «La scuola può dare un contributo importante – è il commento finale degli ospiti – anche se Human Library per crescere, deve coinvolgere ogni settore della società.

Soltanto così si potrà garantire un’autentica inclusione sociale senza distinzioni di origine etnica, religione, orientamento sessuale, colore della pelle, genere, stile di vita, diversa abilità, età e lavoro».

A proposito, come si sfogliano i libri umani? Nello stesso modo di quelli di carta. Si possono anche prendere in prestito facendosi raccontare per mezz’ora il loro vissuto. Un testo in carne ed ossa e il lettore, quindi, si mettono faccia a faccia, si ascoltano e dialogano.

 

Dar vita alla Human Library, attività nata in Danimarca e che si sta diffondendo sempre più anche in Italia, non è stato semplice. Aprirsi agli altri e in questo caso alla classe, richiede una buona dose di coraggio e di fiducia in sè stessi. Come primo passo abbiamo raccontato le esperienze personali e ci siamo resi conto di quanto alcuni problemi incontrati durante la crescita abbiano influito sulla personalità di ciascuno di noi che è riuscito ad accettarli e a comprenderli per trasformarli in risorse. Presto la lista di pregiudizi e situazioni difficili si è allungata partendo dai commenti ricevuti sull’aspetto fisico, il modo di vestire o la provenienza da un altro Paese, per arrivare poi all’esclusione, alla dislessia e alla sofferenza mascherata.

Ascoltando le nostre storie non pensavamo che i disagi fossero così diffusi e, siccome il materiale era molto ampio, la biblioteca vivente è nata da sola. Ogni libro è stato personalizzato con titolo, sottotitolo, disegno sulla copertina, introduzione e testo.

Alcuni di noi hanno potuto presentare i lavori ad alunni e genitori in visita alla scuola prima delle vacanze di Natale.

Il progetto ha coinvolto l’intera 3B ed è stato utile per «abbattere il muro del pregiudizio», rendendoci più uniti e dando l’opportunità a ciascuno di noi di scoprire sfaccettature, qualità e caratteristiche dei «libri viventi» che ancora non conoscevamo.

La speranza è che il dialogo favorito dalla Human Library avvicini più persone possibili

.Studenti Dario Antuzzi, Cosimo Biondi, Mariem Derbali, Ettore Gavuglio, Daniil Girolami, Giosuè Iacono, Kristel Kola, Ali Gharib Moahmed Youssef Mahmoud, Emma Mariotti, Tommaso Martellini, Davide Micoli, Flavio Mirabelli, Ciro Montagna, Noemi Montella, Melissa Morelli, Maurizio Riillo, Maram Said, Lindsay Jade Tonga Sandjo, Giulia Santamaria, Stella Sollima, Giulia Stignani, Mohammed Talukder, Marco Verdiani, Ye Shi Qi Insegnanti: Giustino Bonci Fabiana L’Abbate Preside: Francesco Dallai

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