Parliamo di educazione stradale Quando conoscere salva la vita
La strada, uno spazio pubblico che richiede il massimo rispetto delle regole per la sicurezza di tutti
In Italia ci sono annualmente molti incidenti. In base ai dati Aci-Istat nel 2022, nelle 107 province italiane, incidenti, morti e feriti sono tornati ai livelli pre-pandemia: 165.889 incidenti (454 al giorno), 3.159morti (8,7algiorno), 223.475 feriti (612 al giorno). Molti di questi sono causati da distrazioni tecnologiche come lo smartphone.
Alcuni studi hanno dimostrato che usare dispositivi tecnologici ad esempio per fare foto, scrivere messaggi, guardare video diminuisce del 37% l’attenzione sulla strada (gli incidenti sono aumentati del 9,2% nell’ultimo anno). Questo può mettere in pericolo la nostra vita e quella degli altri. Negli ultimi anni sono stati introdotti anche i monopattini elettrici, molto pericolosi per chi li utilizza senza protezioni. I dati riportano che la percentuale dei feriti per incidenti con i monopattini elettrici è del 47,4%.
Qualsiasi sia il mezzo che stiamo utilizzando, auto, moto, scooter, bicicletta oppure a piedi, è fondamentale che tutti i cittadini rispettino le regole presenti nel Codice della strada. Per ogni mezzo bisogna adottare diverse regole. Per le auto, ad esempio, ricordiamo l’importanza di allacciare le cinture di sicurezza, il rispetto della segnaletica stradale, non usare lo smartphone, non guidare in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Per mettersi alla guida di un motorino è obbligatorio indossare il casco, rispettare la segnaletica, non usare il cellulare alla guida, conoscere e rispettare le regole previste dal Codice della strada. Per aiutare le persone a rispettare queste regole sono state create le 3c della sicurezza stradale.
La prima è quella di «comprensione», per ribadire l’importanza della conoscenza dei segnali stradali, la seconda è quella di «comportamento», la terza è quella di «comunicazione», è sempre bene far capire alle altre persone sulla strada, con gli opportuni strumenti a disposizioni come intendiamo muoverci.
Nonostante il significativo supporto dato dalle nuove tecnologie a disposizione dei veicoli come i sistemi avanzati di assistenza alla guida (sensori, videocamere e lane assist) il fattore umano resta centrale. Ricordiamoci che non siamo multitasking, la tecnologia può essere utile, ma allo stesso tempo pericolosa, sia per la sicurezza del conducente sia per gli altri soggetti.
Non lo siamo perché il nostro cervello, pur essendo in grado di fare due o più cose in contemporanea o processare più informazioni, non riesce a concentrarsi totalmente su entrambe, quindi, è impossibile che risponda al meglio a tutti i stimoli e richieste proposti.
Un banale selfie alla guida, per il quale ci vogliono solo 14 secondi, può rappresentare una distrazione estremamente pericolosa per noi e per gli altri utenti della strada.
Emiliano Malagoli, classe ‘75, toscano, pilota di motociclismo paraolimpico, campione italiano ed europeo, primo italiano portatore di protesi a terminare la maratona di New York nel 2019 e quella di Berlino nel 2022. Emiliano, generoso ospite-protagonista di un incontro di formazione nel nostro Istituto, è stato anche lui una vittima di un incidente stradale. Una caratteristica però lo distingue da tutti gli altri: la grande forza, la volontà che mette nell’affronta-re le cose e imparare a vivere la disabilità come un’opportunità.
Emiliano fin da piccolo è stato un grande appassionato di moto e proprio a causa di questo sport un giorno la sua vita viene stravolta. Il 30 luglio 2011, mentre era in sella alla sua moto, rimase coinvolto in un grave incidente, forse causato forse dalla distrazione. Gli venne amputata una gamba. Questo fatto, pur causandogli tanta sofferenza, è stato anche uno stimolo per migliorarsi. E’ lui a dire che l’incidente lo ha trasformato in meglio. Emiliano ha pensato anche agli altri e a come poter mettere a disposizione la sua esperienza: ha fondato una onlus per persone disabili che vogliono ritornare in sella ad una moto e l’ha chiamata Di.Di. Diversamente Disabili. Con la storia di Emiliano possiamo capire che basta una piccola distrazione per mettere a repentaglio la vita. Ciò che Emiliano ha vissuto, la sua esperienza e quella di tutte quelle persone che non si arrendono alle difficoltà della vita, devono essere conosciute.
Classe 2^ C scuola Secondaria di primo grado Salvatore Quasimodo di Fornacette, Istituto comprensivo Martin Luther King di Calcinaia: Elisa Abis, Niccolò Bacci, Irene Basso, Giulia Cei, Elizabeth Cervelli, Alessandro D’Alessio, Diego Fassari, Gloria Hoxhallari, Bowen Jin, Nikita Malloggi, Gabriele Marconcini, Alessia Orsini, Aurora Parlanti, Federico Pezzullo, Nicole Maria Pierri, Leonardo Pistolesi, Sofia Quaglia, Rosa Taglialatela Scafati, Malak Tichetti, Martina Tripaldi, Gioia Yang.
Professoressa tutor Ilaria Messineo. Dirigente scolastica Elisabetta Iaccarino.