Il Serchio oltre i misteri e le leggende Il fiume: una risorsa da proteggere
Il corso d’acqua e la sua importanza per la nostra vita: per l’uomo, gli animali e l’ambiente
Il fiume è un corso perenne di acqua dolce ed è sempre stato, fin dall’antichità , una risorsa importante per l’uomo. Infatti, durante il nostro percorso scolastico abbiamo studiato che le prime civiltà si sono sviluppate proprio vicino a corsi d’acqua, come ad esempio il Nilo.
Abbiamo anche scoperto che nel mondo ci sono popoli che fanno la guerra per conquistare territori in cui è presente una risorsa idrica. Il fiume è quindi davvero così importante? A quanto pare sì e per tanti motivi: è utile per irrigare i campi, per abbeverare gli animali, per avere acqua destinata al consumo personale dell’uomo, ma anche per produrre energia idroelettrica, un tipo di energia rinnovabile e non dannosa per l’ambiente. Esso è essenziale anche per l’economia del territorio in cui scorre perché aiuta l’agricoltura, fa funzionare l’industria, sostiene lo sviluppo del commercio e permette anche la comunicazione e il trasporto di cose o persone, naturalmente se è navigabile.
E poi, cosa non meno importante, il fiume è anche un ottimo alleato dell’ambiente perché regola gli equilibri climatici e ambientali e può modificare il territorio trasportando detriti e creando le valli, nuovi spazi per la vita dell’uomo. I corsi d’acqua sono davvero un bene prezioso per l’intera umanità tanto che dal 2005 è stata istituita per loro una Giornata Mondiale che si festeggia ogni anno il 24 settembre. Noi abbiamo la fortuna di vivere a Lucca dove scorre il Serchio, uno dei fiumi più importanti della Toscana, dopo l’Arno e l’Ombrone. Esso nasce nell’Alta Garfagnana presso il Monte Sillano (m. 1864) e, dopo 111 km, sfocia nel Mar Tirreno in una zona chiamata Bocca di Serchio, a nord di Pisa. E’ un fiume misterioso perché ci sono tante leggende intorno ad esso: anticamente, ad esempio, aveva un altro percorso e scorreva vicino alla città che veniva spesso inondata dalle sue piene.
Si racconta che, per risolvere il problema, San Frediano, Vescovo di Lucca, tracciò vicino al letto del fiume un piccolo solco con un rastrello e le acque miracolosamente lo seguirono ed iniziarono così a scorrere lontano dalla città . Tra le diverse leggende, ce n’è una relativa ad un bellissimo e misterioso ponte medioevale che attraversa il Serchio nella zona di Borgo a Mozzano: il Ponte della Maddalena, detto anche “del diavolo“. Si narra, infatti, che il diavolo aiutò il capomastro a costruirlo chiedendo però in cambio l’anima di chi lo avrebbe attraversato per primo.
L’astuto capomastro vi fece passare un animale (un maiale o un cane) ingannando così il diavolo che non ottenne ciò che sperava.
A parte le sue leggende e i suoi misteri, per noi lucchesi il Serchio è davvero un amico prezioso anche perché da qualche anno, lungo le sue sponde, è stato creato il Parco fluviale dove possiamo fare tantissime cose: passeggiare, andare in bicicletta o a cavallo, svolgere attività fisica, praticare gli sport d’acqua, come il rafting, oppure fare pic-nic e rinfrescarci durante le lunghe e calde giornate estive.
Il fiume Serchio era navigabile in molti tratti e passavano navi che portavano le merci fino al mare.
Oggi, come moltissimi altri corsi d’acqua del mondo, esso trasporta però cose che non dovrebbero trovarsi nelle sue acque: i rifiuti della Terra, soprattutto la plastica di cui siamo ancora prigionieri. Essa, finendo nei mari e negli oceani, mette a rischio non solo l’ambiente, ma anche le specie animali e tutto l’ecosistema. L’uomo continua ad inquinare e non capisce che in questo modo fa un danno irreversibile che potrebbe ridurre ancora di più la disponibilità di acqua dolce, già limitata. I fiumi sono così diventati la principale fonte di inquinamento di mari e oceani. Noi spesso non ci accorgiamo dei problemi dell’inquinamento perché siamo distratti da altre cose, come ad esempio il cellulare. Mettiamo via i telefoni e salviamo il nostro futuro! Basta poco: tenere pulito l’ambiente intorno al fiume, aderire a progetti e iniziative per la pulizia del territorio, far sentire la nostra voce ed evitare il consumo eccessivo di plastica. Oltre a tutelare il fiume, essere attenti all’ambiente aiuta a rallentare il cambiamento climatico. L’estate scorsa abbiamo notato che c’era stato un abbassamento delle acque del Serchio, tanto che in certe zone potevi attraversarlo a piedi. E’ stato sconfortante vederlo in quelle condizioni! A noi piace vedere l’acqua limpida che scorre nel letto del fiume anche se un’eccessiva quantità potrebbe causare l’effetto contrario: le inondazioni. Se non facciamo presto, rischiamo di non poter tornare indietro. Quindi coalizziamoci, affrettiamoci e agiamo! Il futuro del fiume è nelle nostre mani!
CLASSE 1 F scuola “Carducci“ (I.C. Lucca Centro Storico): Biagioni Alessandro, Casale Marco, Cisneros Lopez Estefania Mia Bella, D’Amato Giulia, De Caterina Filippo, Del Monte Giulia, Fondatori Lorenzo, Galeone Ludovica, Gambogi Pietro, Garfagnoli Massimo, Giorgetti Sofia, Guidugli Chiara, Lebbiati Kevin, Lunardi Edoardo, Matteucci Beatrice, Monottoli Lorenzo, Mordassi Arianna, Moscatelli Asia, Oprica Alexandru, Pellegrini Nives, Pelleriti Giacomo, Sicilia Marta, Sperandeo Paolo, Viola Giulio Remo.
Docente tutor: Alessandra Galloni.
Dirigente Scolastico: Professoressa Dora Pulina.
Un ringraziamento alle professoresse Di Ricco Jessica e Macrì Barbara per il loro prezioso aiuto.Â