A tu per tu con la «Fao» Se «uno più uno fa più di due»
Problemi dell’umanità e gli obiettivi di chi si adopera per risolvere la fame nel mondo

A scuola, nell’ambito di Educazione Civica, abbiamo avuto un incontro online con Anna Rappazzo, una funzionaria della Fao, e vogliamo raccontarvi cosa abbiamo scoperto. La Fao (Food and Agriculture Organization of the United Nations) è una delle principali agenzie dell’Onu, si occupa dell’alimentazione e dell’agricoltura nel mondo ed ha un proprio mandato che prevede tre obiettivi: la sicurezza alimentare, l’eliminazione della povertà e della fame e l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, come il suolo, l’acqua e le risorse genetiche (cioè il patrimonio che racchiude tutta la biodiversità degli alimenti), a beneficio delle generazioni future.
La Fao è stata fondata alla fine della seconda guerra mondiale, il 16 ottobre del 1945 in Quebec per ricostruire il settore rurale e poter sfamare la popolazione sopravvissuta. La sede fu poi trasferita a Roma, in quello che precedentemente era stato il Palazzo del Ministero delle Colonie. Oggi è formata da 194 paesi e ne assiste 130 tramite uffici e attività. La Fao è un luogo dove i governi di tutti i paesi del mondo, da quelli più grandi e potenti a quelli più piccoli e poveri si incontrano alla pari per affrontare e risolvere insieme problemi globali. A questo punto è utile qualche dato.
Nel 2022 ben 2 miliardi di perso-ne non hanno sempre avuto cibo a sufficienza mentre hanno sofferto la fame tra i 691 e i 783 milioni, circa un decimo della popolazione mondiale. 50 milioni in più rispetto a 6 anni fa. 100 milioni di essi sono bambini, per i quali la denutrizione comporta l’impossibilità di sviluppare i propri organi. Contemporaneamente 37 milioni di bambini nel mondo soffrono di obesità e il loro numero è in continua crescita a causa del consumo di cibo ultra processato, molto calorico ma povero di vitamine e minerali. La Fao si occupa del secondo obiettivo dell’Agenda 2030 dell’Onu, “sconfiggere la fame”, attraverso4 “miglioramenti”, tra loro strettamente interconnessi: una produzione migliore, evitando lo spreco delle risorse dal momento della raccolta fino al consumo sulle nostre tavole, che oggi è pari al 30 per cento; un ambiente migliore, promuovendo agricoltura, allevamenti, pesca e silvicoltura sostenibili; una nutrizione migliore, combattendo la denutrizione (insufficienza di calorie) e la malnutrizione (alimentazione inadeguata o scorretta); una vita migliore, migliorando le condizioni economiche dei produttori del cibo i quali, paradossalmente, sono la categoria più povera del pianeta.
Tutti conoscono la Fao, ma sapete come opera questa agenzia dell’Onu? Ce lo ha spiegato Anna Rappazzo e noi ve lo raccontiamo. La Fao aiuta i Governi a negoziare strategie condivise e a collaborare. Gli Stati poveri hanno molte meno possibilità di quelli avanzati di raccogliere dati e confrontarli. La Fao colleziona i dati e le informazioni di tutto il mondo e li dissemina in modo che tutti gli Stati e tutti i cittadini possano servirsene, i primi per sapere come intervenire in modo mirato e i secondi per influenzare le scelte dei propri Governi. Per agire abbiamo bisogno di capire, e per capire dobbiamo essere informati. La Fao promuove la consapevolezza di tutti, dai politici ai contadini ai consumatori. Per fare in modo che gli agricoltori possano comprendere la loro situazione, prendere parte alle decisioni che li riguardano e migliorare le tecniche agricole, la Fao organizza scuole e lezioni gratuite nelle zone rurali. La Fao, inoltre, promuove la qualità e la sicurezza del cibo aiutando gli Stati a stabilire regole e standard di produzione su base scientifica.
Si occupa anche di fornire aiuto diretto ai contadini poveri e alle popolazioni che ogni anno soffrono la fame. Una delle frasi che ci è rimasta più impressa è stata «uno più uno, fa più di due». Rappazzo ci ha fatto capire che, in un mondo globalizzato, solo attraverso la condivisione delle conoscenze e dell’impegno è possibile raggiungere obiettivi comuni che possono dare benefici a tutti, dal Paese più ricco a quello più povero.
Ecco gli alunni della III G «Toniolo», Pisa, che hanno realizzato questa pagina del Campionato di giornalismo. Valentina Basile Giulia Bevinetto Luigi Biver Elisa Bozzi Lisa Buchignani Aurora Del Sarto Giorgia Dell’Agnello Derbali Mohamed Yassin Galli Chiara Lettera Marta Luperini Anna Martinelli Elisabetta Moretti Viola Preci Zef Sbrana Carlotta Scalsini Davide Sojati Isabel Travaglini Francesco Triscari Sprimuto Marco Ye Andrea Professoresse Tania Masi Federica Fiorio Simona Polito Viola Schiavo Federica Zimei.
Dirigente scolastico, professoressa Teresa Bonaccorsi.