ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Tommaso Valenti di Trevi  (PG) - 2A

Prima che qualcosa vada storto Unplugged: formare e prevenire

Non basta conoscere i rischi legati alle sostanze come alcol e droga per proteggere gli adolescenti

Fin dall’inizio di quest’anno scolastico, con i nostri insegnanti, stiamo sperimentando l’“Unplugged”, un programma di prevenzione scolastica dell’uso di sostanze- fumo, droghe, alcol- pensato per i ragazzi della nostra età. Si tratta di un percorso, diviso in dodici unità, sperimentato con successo da anni in molti Paesi europei, che attraverso lo sviluppo delle life skills, le competenze per la vita, mira a prevenire la sperimentazione delle sostanze per chi non ne ha mai fatto uso e impedire che l’uso diventi abituale per chi, invece, ha già avuto esperienze. Abbiamo iniziato il nostro viaggio, caratterizzato da giochi di ruolo, discussioni di gruppo, confronto fra “squadre”, energizers, stipulando un contratto.

Un cartellone appeso in classe riporta le regole condivise che ci accompagnano nello svolgimento delle unità Unplugged e anche nelle attività ordinarie: rispettarsi, collaborare, non giudicare, condividere le opinioni… Abbiamo proseguito con la seconda unità che ci ha sollecitato a riflettere sul ruolo del gruppo alla nostra età. Ci siamo resi conto, “giocando”, che il gruppo rappresenta un ambiente comodo perché ci aiuta a crescere, ci protegge ma può offuscare le nostre personalità, le nostre preziose diversità e spingerci a fare scelte sbagliate. A questo proposito, abbiamo affrontato direttamente il problema dell’uso di sostanze disegnando e selezionando delle immagini che rappresentano per noi fattori di rischio o di protezione nei confronti del consumo di alcol: discutendo e confrontandoci abbiamo concluso che l’ autostima, l’appartenenza ad un gruppo, le passioni, la scuola possono proteggerci mentre la solitudine, la mancanza di obiettivi, la dipendenza dalla tecnologia possono renderci fragili.

Per tornare alle competenze per la vita, abbiamo messo alla prova il nostro pensiero critico. Individualmente e poi in gruppo, abbiamo fatto ipotesi sul numero di consumatori di sostanze fra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni; successivamente abbiamo confrontato le stime, in alcuni casi alte, con i dati corretti desunti da un’indagine su un campione di 100.000 ragazzi di vari Paesi europei. Abbiamo constatato che spesso non la realtà ma le opinioni, influenzate da pubblicità, siti web, film, canzoni, influenzano il nostro comportamento.

L’ itinerario “Unplugged” proseguirà nei prossimi mesi. Ci incuriosisce l’unità che ruota intorno alla capacità di affrontare le situazioni complicate: impareremo a contare su noi stessi ma anche a chiedere aiuto a un adulto!

 

Unplugged: perché viene proposto alle scuole? «È un programma di prevenzione scolastica sull’uso delle sostanze psicoattive e su comportamenti assimilabili, come il gioco d’azzardo. L’obiettivo è legato alla possibilità di ritardare e prevenire la sperimentazione di sostanze o gesti che possono generare dipendenza».

Sono stati raccolti dati regionali che testimoniano la validità di questo progetto? «La ricaduta in questo tipo di attività si misura in tempi medio/lunghi. E per noi che abbiamo iniziato nel 2017 forse è ancora troppo presto per raccoglierne i frutti. Quello che sappiamo è che negli anni, salvo una pausa nel periodo della pandemia, molti sono stati gli insegnanti formati e a cascata gli studenti che hanno ricevuto la possibilità di confrontarsi con le tematiche di Unplugged. E’ un’attività validata a livello internazionale con certificazione di efficacia ed è questo il presupposto che ha mosso la Regione a proporla alle scuole». I ragazzi della nostra età capiscono il valore del progetto? «Generalmente la proposta viene accolta con entusiasmo. La piena consapevolezza di cosa si sta facendo ha un valore non determinante per l’effettiva crescita della persona. Capita spesso che apprendiamo delle cose che sul momento non comprendiamo fino in fondo, ma ne apprezziamo i benefici nel tempo, quando nella quotidianità mettiamo in campo abilità e saperi che non pensavamo di possedere».

Classe II A.

Ecco i nomi degli studenti -reporter: Mattia Antonini, Narcisa Budulea, Andrea Coccetti, Rachele Colletti, Megi Desari, Francesco Fagioli, Alessandro Fongoli, Sofia Fortini, Matteo Gasparri, Nicolas Mario Landi, Mattia Lupattelli, Amalia Lupu, Andrea Magna, Matilde Marsini, Tommaso Mosconi, Jessica Palokaj, Noemi Ramilli, Giorgia Renai, Filippo Rossetti, Serena Sabatino, Kamila Shtjefni, Serena Sterkaj, Damiano Tracolli, Sofia Vitale.

Docente tutor Roberta Breccioni. Il dirigente scolastico è la professoressa Simona Perugini.

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