ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Salvemini - La Pira di Montemurlo (PO) - Redazione

«Ragazzi andate sempre avanti» La grande lezione di Jacopo

Gli studenti della Salvemini - La Pira hanno incontrato l'ex alunno, oggi atleta paralimpico pluripremiato, Luchini: "nonostante i molti momenti difficili, non ho mai smesso di credere in me" "

«Rimboccatevi le maniche e andate avanti». E’ così che Jacopo Luchini, un atleta paraolimpico pluripremiato, ha concluso il coinvolgente incontro con alcuni alunni della scuola Salvemini-La Pira di Montemurlo. «Sono felice di essere di nuovo qua. Questa era la mia scuola e oggi risentendo il suono della campanella sono tornato tredicenne». Luchini ha 34 anni, è sempre sorridente e ha un fisico prestante, da vero atleta. Fa sport da sempre: ha iniziato con il calcio, il nuoto e lo skateboard per poi finire a quello che da passione si è trasformato in ragione di vita: lo snowboard.

«Avevo 14 anni quando sono rimasto stregato da questo sport. Inizialmente era solo un divertimento, poi pian piano si è trasformato in qualcosa di più grande che mi ha addirittura portato a trasferirmi in montagna, negli appennini tosco-emiliani». Da lì a gareggiare è stato come un lampo che gli ha rivoluzionato la vita. «La strada che mi ha portato alle paraolimpiadi è stata tortuosa e in salita, ma mi ha regalato tante gioie. Il mio handicap? Io ci sono nato senza la mano sinistra e per me è la normalità.

Certo, molto spesso da bambino mi hanno deriso, ma io mi sono sempre ribellato, facendomi rispettare».

La sua storia trasmette passione e coraggio nell’inseguire i sogni: «Nonostante i molti momenti difficili, non ho mai smesso di credere in me e nella mia scelta. Le mie giornate sono fatte sì di rigore e sacrificio, ma anche di tanto divertimento. Se non provassi più gioia nel farlo, avrei già smesso».

Dopo essersi laureato in Scienze del Servizio Sociale, è riuscito a entrare nel gruppo sportivo ’Fiamme Oro’ della polizia di Stato grazie ai suoi traguardi. «Sono orgoglioso di indossare questa divisa e ringrazio per avermi dato la possibilità di dedicarmi allo sport che amo». Jacopo nella vita ha incontrato tanti campioni, ma per lui nessuno sarà mai paragonabile a suo zio Primo, che pur avendo 90 anni riesce ancora a macinare 70 chilometri al giorno in bicicletta. «E’ veramente un supereroe per me». Jacopo ha un entusiasmo contagioso che colpisce e le sue parole fanno riflettere, specialmente quando parla di inclusione: «Viviamo in un momento dove la diversità trova accoglienza in tutti gli sport – conclude -. Certo è importante che si garantiscano i diritti di ognuno, dividendo gli atleti in categorie giuste, ma l’importante è che a tutti venga garantita la possibilità di esprimersi e di divertirsi, in nome dello sport.

Quindi ragazzi, praticate sport e divertitevi sempre, credendo in voi».

 

Le paraolimpiadi nascono nel 1960, ma la prima gara ebbe luogo in Svezia nel 1976. Si svolgono ogni 4 anni dopo le Olimpiadi, un evento sportivo in cui partecipano atleti con disabilità. L’idea partì nel 1948 da Ludwig Guttmann, che trasformò lo sport destinato alla riabilitazione dei mutilati della Seconda Guerra mondiale in sport agonistico. Questo neurologo tedesco trasferì i concetti di uguaglianza, inclusione e opportunità nella competizione più importante e antica del mondo, che fino a quel momento era aperta solo ai normodotati. Questo segnò una vera e propria rivoluzione sportiva che coinvolse la sfera sociale, trasformando il modo di pensare. Basti pensare che il mondo era appena uscito dalla disumanità del nazifascismo, che aveva condannato non solo gli ebrei, ma anche i disabili allo sterminio. Il primo sport a fu il tiro con l’arco, a seguire l’atletica, la pallacanestro in carrozzina, la boccia e via via fino a raggiungere le 22 discipline attuali. Tra queste una delle più recenti e spettacolari è lo snowboard, che ha fatto esordio a Sochi ( Russia) nel 2014. Le para-snowboard si dividono in categorie in base alle disabilità, ma sono previste due tipologie: il banked slalom e lo snowboard cross.

In questa disciplina molti italiani negli anni sono riusciti a distinguersi. Fra questi Jacopo Luchini.

La pagina che pubblichiamo nell’ambito del campionato di giornalismo è stata realizzata dagli alunni-redattori della scuola media Salvemini-La Pira di Montemurlo del comprensivo Margherita Hack.

Ecco i nomi degli alunni Aurora Pretolani, Giada Retreta Galima, Desara Shimaj, Fracesco Thioune, Edoardo Totti, Edoardo Canneti, Claudia Zhuang, Virginia Consorti, Sofia Cozzolino, Federico Ciarolo, Roberto Yang, Fabrizio Dai Chenghao, Kelly Hong, Mario Zeng, Diego Garzillo, Alessia Migliorati, Elena Orlandi, Jhon Norena.

Gli studenti hanno realizzato anche l’immagine e la foto a corredo dei testi.

La pagina è stata coordinata dalla docente Stella Spinelli.

La dirigente è Maddalena Albano.

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