ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Cuore Immacolato di Maria di Prato (PO) - 4A

Non li chiamate sempre «cinesi» Le classi miste si raccontano

L'amicizia a scuola ha avuto il potere di avvicinare compagni i nazionalità diverse Ecco il lavoro svolto insieme alla maestra per favorire e promuovere la conoscenza reciproca

Cari lettori e lettrici siamo la classe 4 A della scuola Cuore Immacolato di Maria, 23 fra bambini e bambine. In questi quattro anni, siamo cresciuti, ci siamo divertiti, a volte abbiamo pianto, a volte abbiamo riso ma lo abbiamo fatto sempre insieme, cercando di capire e apprezzare la nostra unicità. Ognuno di noi ha sempre riportato in classe le proprie esperienze, ci siamo dunque abituati a essere amici senza distinzione di luogo di nascita e di provenienza, certo per noi è facile: condividiamo gli stessi interessi, ci piace giocare, siamo curiosi, condividiamo l’amore per le feste di ogni genere dal Natale al Capodanno cinese, dalla Pasqua alla festa della luna. Un giorno la maestra ci ha chiesto di contare i bambini che appartenevano alla comunità cinese, ci siamo guardati negli occhi stupiti da questa richiesta apparentemente facile, qualcuno ha iniziato la conta e fermandosi con il dito sul capo di un compagno ha domandato: «Maestra ma K. è cinese?», la maestra ha sorriso soddisfatta. Abbiamo parlato molto quel giorno, accorgendoci che nessuno di noi aveva mai fatto molto caso che qualcuno aveva un accento e dei tratti fisici diversi… «Quindi i bambini non notano le differenze?» Ci ha interrotti subito la maestra. Diciamo che noi non le vediamo nel modo in cui le vedono gli adulti. Ci spieghiamo meglio, per qualcuno che vede un membro della comunità cinese la cosa più rilevante sarà il fatto di avere gli occhi a mandorla, per noi bambini potrebbe essere altro: un’acconciatura bizzarra ad esempio. Noi che fin dalla scuola dell’infanzia siamo stati abituati a entrare in relazione con amici di diversi Paesi come possiamo considerarli «stranieri»? Che poi con questa parola a noi viene in mente «strano» e vi assicuriamo che tutti siamo un pochino strani e questo a noi piace un sacco, lo troviamo divertente.

Abbiano voluto raccontare la nostra esperienza perché anche voi possiate vivere in pace, pensando a cancellare le differenze con le somiglianze, avvicinandovi da entrambe le parti, conoscendovi, tutto diventerà estremamente facile.

L’amicizia è la vera colla che ci tiene uniti, l’amore con cui si condivi-dono i piccoli momenti quotidiani, con cui ci si prende cura delle cose che abbiamo in comune, conoscersi e rispettarsi non è forse il primo passo per vivere bene insieme? Accettare i difetti degli altri, rispettare le opinioni senza sentirsi superiori a nessuno, perché tutti abbiamo sempre da imparare qualcosa; non giudicare mai il libro dalla copertina, non avere pregiudizi perché non ti fanno apprezzare la bellezza delle differenze; parlare tutti nella stessa lingua (quando è possibile), leggere un libro in due diverse lingue, aiutandosi con le immagini; queste regole noi le pratichiamo ogni giorno, sono facili, basta mettersi in gioco e noi nel gioco siamo fortissimi!

 

Il sindaco Matteo Biffoni e il Vescovo Giovanni Nerbini cosa pensano circa l’inclusione della comunità cinese a Prato? Cosa ha fatto per includere la comunità cinese? S: «Li ho frequentati, ho cercato di mettermi nei loro panni, mi sono aperto per conoscere la loro storia evitando pregiudizi e stereotipi, ma ho chiesto qualcosa in cambio: dialogo da entrambe le parti».

V:«Ho pensato a cosa servisse loro, quindi ho incaricato tre sacerdoti che parlano il cinese, per poterli seguire anche nelle faccende in cui sono limitati dalle difficoltà linguistiche».

Ha amici cinesi? S: «Non faccio distinzioni tra amici italiani e non italofoni. Gli amici sono amici».

V: «Certo che ho amici nella comunità cinese, spesso mi capita di andare a trovare alcune famiglie bisognose».

Quanti cittadini cinesi sono in consiglio comunale? S: «Per adesso solo due, il motivo è che l’elezione è permessa solo a coloro che hanno la cittadinanza e la Cina purtroppo non accetta la doppia cittadinanza».

Quanti cinesi si sono avvicinati al cattolicesimo? V: «Per ora nessuno della comunità cinese di Prato ha deciso di servire il Signore.

Nelle scuole cattoliche c’è una grande affluenza di bambini di questa comunità e forse in futuro qualcuno di loro potrà avvicinarsi alla religione cattolica e … perchè no diventare anche sacerdote».

Questa pagina è stata realizzata dagli alunni della 4ª A della scuola paritaria «Cuore Immacolato di Maria» di Prato.

Studenti cronisti: Aurora Amadori, Rachele Arcenni, Greta Bartolozzi, Emma Becherini, Aurora Casale, Wan Tin Chen, Ginevra Cocciardi, Duccio Colligiani, Nadia Cubeddu, Virginia Franchi, Aurora Frigerio, Rachele Giarrusso, Davide Guan, Pietro Innocenti, Kevin Kong, Leone Liguori, Filippo Menna, Chiara Roberto, Riccado Vitiello, Yichen Wang, Lorenzo Yang, Laughing Zhao ed Emy Zhou.

Gli alunni hanno realizzato anche la vignetta a corredo della pagina.

Le maestre che hanno seguito i bambini in questo percorso sono Maila Zoppi e Baldini Michela, la dirigente scolastica dell’istituto Cuore Immacolato di Maria è Suor Stefania.

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