ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Margaritone di Arezzo (AR) - 2C

Una rete contro il bullismo Le testimonianze e le risposte

Famiglia, scuola e istituzioni unite per educare i ragazzi al divertimento responsabile

Per gli adolescenti il bisogno di socialità è un elemento essenziale per la crescita tanto da essere garantito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza all’articolo 31, in cui si riconosce al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero impegnando gli Stati membri a favorire idonee attività di divertimento. Dovrebbe significare soltanto spensieratezza, ma diventa talvolta sinonimo di disagio e pericoli.

«Fa’ attenzione!» spesso è la risposta ansiosa al nostro «Mamma stasera esco». Riteniamo esagerate le paure dei genitori anche se a volte un po’ di insicurezza la percepiamo anche noi.

Ultimamente, infatti, sono accaduti brutti episodi proprio nei luoghi da noi amati: in Corso Italia due nostri coetanei sono stati aggrediti da altri minorenni e derubati di giubbotto, felpa e scarpe mentre in via Garibaldi un ragazzo di 18 anni è stato ferito con un coltello.

Aggressioni di bulli che fanno leva sul potere del branco, rese possibili grazie al silenzio di chi vi assiste, spesso progettate in rete e realizzate in piazza, come ci ha spiegato Roberto Norelli di Dog, un’associazione di operatori di strada.

L’uso improprio dei social fa aumentare i casi di bullismo. Fondamentale è conoscere il problema per evitare comportamenti scorretti. A scuola abbiamo incontrato Vincenzo Vetere, vittima di bullismo e ora leader di Acbs, associazione contro il bullismo scolastico. Vetere ci ha spiegato come non tacere sulle angherie subite.

Lui, vittima dei bulli fin da piccolo, è riuscito a uscirne grazie alla famiglia.

Nucleo che secondo l’Onu è «l’unità fondamentale della società, ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli» perciò Vetere incontra anche tanti genitori. I giovani bulli spesso hanno genitori assenti, incapaci di responsabilizzarli.

La maggior parte di noi conosce le regole del sano divertimento: usciamo in gruppo, ci incontriamo nelle piazze elette tacitamente a punto di ritrovo per mangiare una pizza, un gelato o semplicemente per passeggiare, non certo per fare i bulli.

Come è emerso nel recente convegno che si è tenuto ad Arezzo il 7 febbraio in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, nonostante l’aumento dei casi a livello nazionale, nella nostra città il fenomeno è sotto controllo grazie alle tante iniziative dirette a sensibilizzare i ragazzi. Agli adolescenti deve essere insegnato il disvalore delle condotte antisociali. E che il sano divertimento abbia inizio.

 

Roberto Norelli è un operatore di strada e il vice presidente dell’associazione Dog che sta per «Dentro l’orizzonte giovanile». Lo abbiamo intervistato.

Norelli, di cosa vi occupate? «Lavoriamo in squadra e facciamo azioni di prevenzione e informazione tra i ragazzi, con il fine di contrastare comportamenti che posso nuocere ai giovani, come per esempio l’uso di alcol o altre sostanze psicoattive».

Quali conoscenze sono richieste? «Bisogna sapere di psicologia, medicina, con particolare riferimento alle tossicodipendenze, ma soprattutto delle tecniche di comunicazione perché il nostro punto di partenza è interagire con i giovani con il loro linguaggio».

Dove fate i vostri interventi? «Nelle vie di Arezzo più frequentate dai giovani. Proviamo a creare con loro un rapporto di fiducia. Li informiamo sugli effetti nocivi di alcol e droghe. Usiamo strumenti come il pre-test alcolico, che misura il livello dell’alcol nel sangue, e gli occhiali Alcolvista che simulano la percezione visiva distorta dello stato di ubriachezza».

Chi sono i ragazzi bulli? «Spesso sono giovani che abbandonano la scuola e pensano di poter far soldi con attività illecite, quasi sempre hanno famiglie poco presenti. Sono per lo più maschi e maggiorenni, ma aumentano le ragazze e anche i minorenni perché si è abbassata l’età di accesso ad alcune forme di divertimento. Le azioni violente talvolta sono progettate sul web».

 

Studenti Veronica Albanese, Anna Bacci, Valerio Bartolozzi, Luca Belsanti, Gabriele Burzi, Gemma Ciardi, Vittoria D’Ascoli, Samuele Del Lama, Ginevra Fabbroni, Norah Farini, Giusi Fiorucci, Stefano Frangipani, Catalina Gatti, Davide Gennaioli, Riccardo Giommoni, Andrea Letizia, Greta Viola Maraghini, Margherita Mattioli, Andrea Mazzi, Michelle Medolli, Gian Maria Pasquini, Maria Vittoria Pasquini, Abdul Rafea, Vittoria Randazzo, Sabrina Simion.

Insegnanti: Franca Liporace, Sandra Pasquini Preside: Virginia Palladino

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