Smartphone-mania a scuola Nello zaino tutti con il telefono
Indagine sulle applicazioni più utilizzate, sul controllo parentale e i modelli più in voga Possibile che bambini da 3 a 7 anni siano già in grado di utilizzarlo da soli? I risultati dell'inchiesta
Il telefono cellulare e gli adolescenti: quanto e come lo utilizzano? A che età si iscrivono ai social? I genitori controllano l’attività sul web dei figli? La classe 2°D dell’Istituto Comprensivo Nord di 1° grado «Enrico Fermi» ha deciso di svolgere una accurata indagine su come gli adolescenti utilizzano il cellulare e quanto tempo trascorrono «connessi» alla rete.
In questo lavoro di indagine, la nostra classe ha quindi deciso di descrivere attraverso un articolo l’uso che vien fatto dello smartphone, uno strumento che ormai è molto utilizzato sia dagli adolescenti sia dai bambini della fascia d’età compresa tra i tre e i sette anni.
In base ai risultati che abbiamo ottenuto dalle interviste, fatte nelle varie classi della nostra scuola, ci siamo accorti che la nuova generazione, la cosiddetta «generazione Alpha», i nati dopo il 2012, passa molto tempo al telefono, anche più di quanto dovrebbe starci.
Tutto ciò ci ha fatto capire che il cellulare ha privato i bambini e noi ragazzi più grandi di molte attività all’aria aperta e, tramite gli stimoli continui, a cui siamo sottoposti è diminuita la nostra fantasia.
Grazie alla nostra indagine, abbiamo scoperto che gli studenti passano quasi tre ore ogni giorno sullo smartphone e che l’applicazione più usata è «WhatsApp», una nuova forma di messaggistica istantanea e veloce che si appoggia alla rete internet ed ha preso il posto dei vecchi messaggi Sms.
Questo è il segnale che sentiamo: il bisogno costante di rimanere in contatto con gli altri e comunicare, anche numerose volte durante la giornata.
Poi ci sono anche i social che vengono utilizzati tantissimo (soprattutto Instagram per la condivisione di fotografie e Tik Tok per i video) e per iscriversi, quasi tutti gli intervistati, hanno cambiato la data di nascita. In Italia, l’età minima per iscriversi ai social, prevista dal Codice della privacy, è 14 anni.
Tutti, anche i ragazzini più piccoli della scuola, quelli di 1° media hanno un telefono personale e non tutti vengono controllati dai genitori tramite un’applicazione (il cosiddetto «parental control») o con il controllo diretto. La maggioranza degli studenti possiede un telefono Android che ha un costo inferiore rispetto all’IPhone della Apple.
Abbiamo notato che molti ragazzi e ragazze trascorrono più tempo di quanto dovrebbero al telefono, su app che non sono adatte alla loro età, quando potrebbero incontrarsi all’aria aperta e chiacchierare dal vivo invece che tramite davanti a uno schermo.
La nostra speranza è che in futuro il tempo trascorso sullo smartphone possa diminuire a favore di passatempi più sani per la mente e per il fisico e che il nostro futuro sia senza la dipendenza da smartphone.
L’indagine alla scuola media «E. Fermi», con sezioni dalla A alla I sia della sede principale che della succursale, ha coinvolto in ogni classe, un campione di cinque alunni, dalla prima alla terza, per ogni sezione, per un totale di 135 studenti. I gruppi rimasti in classe, che erano tre, hanno iniziato la stesura del testo. Dai dati ottenuti abbiamo creato dei grafici che li rappresentassero: è stato un lavoro molto lungo ma alla fine anche esaustivo dell’argomento. I grafici, sostanzialmente, riportano le ragioni, in una fascia d’età compresa fra gli 11 anni ed i 14, per cui viene utilizzato principalmente il cellulare (comunicare, social e giochi), le fasce di prezzo, cioè i soldi spesi in maggioranza per l’acquisto di uno smartphone, in quanti hanno il «parental control», rispetto a quanti non lo hanno, in quanti hanno falsificato la propria età per accedere ad app social, o installare applicazioni per cui non si ha l’età minima richiesta, in quanti utilizzano un dispositivo Apple o Android, ed a quanti, fra questi, viene controllato regolarmente e direttamente il telefono dai propri genitori. Alla fine, secondo la statistica fatta, dalla totalità dei ragazzi, è risultato che tutti hanno un telefono «touch», quindi uno smartphone di ultima generazione, a «sfioramento» e che ognuno ha un telefono personale.
Questa pagina è stata realizzata dagli studenti della 2D della scuola media «Enrico Fermi» di Prato. Studenti-cronisti: Agustina Begaj, Gabriele Bernochi, Ioana Ariana Boaba, Anna Cammelli, Gaia Cardone, Silvio Casini, Matilde Composto, Bernardo Faggi, Ginevra Giacomelli, Lapo Giaconi, Alessandro Indelicato, Melissa Jeshili, Kevin Lascari, Pietro Magni, Michelle Marconi, Vittorio Martini, Viola Massenzio, Niccolò Puggelli, Emma Romano, Matteo Schiavone, Ilaria Vangjeli, Sabrina Yua e Isacco Zhang. Docente-tutor professoressa Micaela D’Elia, insegnante di lettere. Collaboratori: professoressa Francesca Catanoso, insegnante di tecnologia; professoressa Chiara Bardazzi, insegnante di sostegno e professoressa Daniela Minutoli, insegnante di arte. Il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Nord è il professor Riccardo Fattori.