No a bullismo e cyberbullismo Parola agli studenti della Busoni
Il nostro sondaggio conferma l'importanza dei progetti di educazione civica nelle scuole
Per molte persone i dispositivi elettronici sono come il cibo: indispensabili. E lo sono anche per noi che ci passiamo una buona parte della giornata. Possiamo utilizzarli per fare ricerche, comunicare o iscriversi a corsi scolastici. Non tutti però ne fanno buon uso. Alcune persone utilizzano la rete per diffondere fake news, scaricare illegalmente contenuti, talvolta per offendere e denigrare gli altri. Da tempo si parla della diffusione tra i ragazzi del cyberbullismo, ossia bullismo commesso online, su chat e social network.
Il 6 dicembre 2023 il ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato i risultati di un monitoraggio, effettuato tra gli studenti della scuola Secondaria per valutare la presenza e l’andamento dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Dal rilevamento è emerso che il 37% degli studenti è stato esposto a contenuti di odio on line, l’8% ha subito episodi di cyberbullismo e il 7% ne ha preso parte attivamente.
Per sensibilizzare all’uso corretto di internet e dei social network la nostra scuola ha organizzato il progetto «Non cadere nella rete». Tutte le classi hanno incontrato diverse tipologie di esperti: i carabinieri, le professioniste del Centro aiuto donna Lilith e la polizia postale, con la supervisione della nostra referente per il cyberbullismo, la professoressa Laura Primavera, che ringraziamo. Ma questo progetto è stato davvero utile? Per scoprirlo e per conoscere le opinioni degli altri studenti, noi, alunni della 2^ B, abbiamo intervistato gli studenti delle altre classi seconde. Dal sondaggio è emerso che l’81% conosceva già il termine cyberbullismo, ma ben il 74% degli intervistati ha appreso qualcosa di nuovo: questo ci fa capire che il progetto è stato utile. Per quanto riguarda l’uso dei social, quasi la metà degli studenti (45%) ha dichiarato di aver assistito a episodi di vittimizzazione, il 57% ha offeso almeno una volta qualcuno in chat, mentre il 56% dichiara di essere intervenuto almeno una volta in difesa di qualcuno. Quindi, possiamo concludere che la maggior parte di noi ha usato in modo scorretto i social network almeno una volta nella vita.
Infine, ben il 93% dichiara che avrebbe piacere di svolgere altri progetti di educazione civica del genere, anche su altri temi. Siamo d’accordo: pensiamo infatti che sia importante parlare di questo argomento nelle scuole, perché bulli e cyberbulli possano capire cosa si prova ad essere dall’altra parte e rivedere i propri comportamenti.
Inoltre, bisogna far sapere alle vittime che un modo per uscire da una situazione di cyberbullismo c’è, ma non da soli, bensì chiedendo aiuto a chi di dovere.
In Italia i ragazzi hanno a disposizione il «Manifesto della comunicazione non ostile» per un buon comportamento online.
Segue la netiquette, ovvero una buona condotta sui social: netiquette deriva dall’inglese net (rete) e dal francese étiquette (etichetta, regole di buone maniere). Il manifesto è stato scritto e votato da una community di oltre trecento persone. La nostra classe ha stabilito che i punti più importanti sono il sesto, l’ottavo e il decimo. Il sesto punto, «Le parole hanno conseguenze», ci insegna che le parole hanno un peso, infatti bisogna riflettere prima di parlare, perché possono esserci delle conseguenze anche spiacevoli. L’ottavo punto «Le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare» lo abbiamo scelto perché ci insegna che ognuno ha idee diverse e ha il diritto di esprimersi senza essere insultato. Infine il decimo punto, «Anche il silenzio comunica», ci fa capire che, se ci accorgiamo di avere torto, a volte è meglio tacere. Il 6 febbraio 2024 è stato celebrato il Safer Internet Day, un evento internazionale supportato dall’Unione Europea che ribadisce l’importanza di comunicare bene in rete. Per questo abbiamo riflettuto sull’importanza di utilizzare parole ponte, ossia parole gentili per avere un buon rapporto con gli altri e di evitare le parole-muro, che offendono e ostacolano una buona comunicazione. Capire come utilizzare correttamente le parole è indispensabile per una comunicazione efficace online e faccia a faccia.
Classe 2^ B scuola Secondaria di primo grado Busoni Istituto comprensivo Empoli Ovest: Greta Ancillotti, Claudia Thea Angelini, Stella Bini, Matteo Castiglione, Isabella Cataldo, Klivio Celami, Michel Comunale, Mattia Cuomo, Daniel Elijah Dela Cruz, Evidence Osaheni Ekhator, Ayoub El Fadil, Nizar El Hadri, Matilde Fabbri, Sole Fiaschi, Manar Kassass, Rachele Marchi, Salvatore Nobis, Vittoria Pignatiello, Aurora Noemi Radogna, Angelica Stach, Giorgio Veracini, Sofia Viola.
Docenti tutor Sara Ugolini, Aurelia Zarantonello, Maria Concetta Evangelista Dirigente scolastica Maria Anna Bergantino.