ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Cesare Zacchi di San Piero in Frassino (AR) - 4° e 5°

L’acqua è una fonte di vita Scopriamo i segreti del fiume

Nella storia dai tronchi di Camaldoli al cupolone di Firenze. I corsi puliti migliorano il mondo

L’acqua è l’elemento fondamentale per la vita, dal quale hanno avuto origine i primi esseri viventi. Per questo le prime civiltà si sono sviluppate vicino ai fiumi. La loro acqua serviva per bere, irrigare i campi e svolgere tante attività quotidiane.

I nostri antenati avevano molto rispetto e un forte legame con il fiume. Anche nel «nostro» Casentino, i tanti corsi d’acqua, sono stati utili per la sopravvivenza e lo sviluppo economico. Infatti l’Arno, quando ancora non esistevano le ferrovie e le strade erano poco praticabili, veniva utilizzato come «strada fluviale» e trasportava il legname dalle montagne alla città di Firenze.

Dalla foresta di Camaldoli, i tronchi di abete bianco, albero dritto, maestoso e pregiato, venivano portati al porto del paese di Poppi.

Da qui partivano «i foderi», cioè le zattere formate dai tronchi di questi alberi e, sotto la guida di esperti navigatori, chiamati «foderatori», giungevano a destinazione.

Grazie al fiume il legname, arrivato a Firenze, fu usato per costruire la Cupola del Brunelleschi che tuttora possiamo ammirare.

In altre zone della vallata, l’acqua dei fiumi serviva per la lavorazione dei tessuti ad opera di fabbriche chiamate «lanifici».

In altre ancora, la forza delle acque era sfruttata per far girare le turbine dei mulini, ottenere le farine, necessarie per l’alimentazione di quel periodo.

Anche oggi i fiumi vengono utilizzati per tante attività fra le quali la pesca «no kill» ecosostenibile, che permette di praticare questo sport senza uccidere i pesci.

Sono presenti, nel territorio, allevamenti di trote per salvaguardare la sopravvivenza della specie e quest’anno, dal 4 al 7 aprile, nelle acque del fiume Solano si svolgerà il 30° Campionato Mondiale di Pesca alla Trota in torrente con esce naturali.

Noi casentinesi abbiamo la fortuna di poter fare lunghe passeggiate, percorrendo la ciclopista che costeggia il corso dei principali fiumi. E ogni volta che usciamo osserviamo l’ambiente che ci circonda e apprezziamo la bellezza del paesaggio.

Questo ci permette di vivere immersi nei colori, negli odori e nei suoni della natura.

Per concludere, ci teniamo a ricordare l’importanza del mantenimento e della salvaguardia degli ambienti naturali per migliorare la condizione di vita del nostro territorio, come fa da tempo il Consorzio di Bonifica.

Certi che in futuro, tanti turisti sentiranno il bisogno di visitare questo paradiso naturale, rispetta il fiume…avrai un futuro fenomenale!

 

Quando possiamo, andiamo sempre a camminare lungo il fiume Teggina. Ci piace tanto fare lunghe passeggiate per la ciclabile o per la stradina che porta al canile. Il fiume è bellissimo.

Ci fermiamo ad ascoltare gli uccellini che cantano o il rumore dell’acqua che scorre. Qualche volta la maestra prende le buste, i guanti e andiamo a raccogliere i rifiuti. Verso il canile non ce ne sono molti. Troviamo tanti filtri di sigarette ma sembra che le persone abbiano imparato a non gettare i rifiuti. Peccato che nella ciclabile riempiamo sempre le nostre buste! In una delle passeggiate, abbiamo raccolto bottiglie di vetro, fazzoletti, una coperta, un parafango di una bicicletta, nastro da cantiere, lattine, pacchetti di sigarette e tanta plastica. Sembra incredibile ma avevano scaricato nel boschetto vicino al fiume pure un water e una rete! Ci è dispiaciuto non poterli portare via ma erano troppo grandi. Non bisogna inquinare perché è come se sporcassimo casa nostra e nessuno getterebbe mai i rifiuti sul pavimento di casa! Ci è piaciuta l’idea di andare a raccogliere la spazzatura perché è un’azione importante per la vita del pianeta e anche per noi che vogliamo giocare e crescere in un ambiente sano e pulito. Questi rifiuti ci mettono tantissimi anni per decomporsi totalmente: una bottiglia di vetro addirittura 4mila anni, il filtro di una sigaretta 2 anni e la plastica dai 100 ai 1000 anni. Noi ci siamo divertiti a raccogliere i rifiuti e se tutti facessero come noi, sarebbe più facile tenere l’ambiente pulito!

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