ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Anna Frank di Pistoia (PT) - 2D

«Io come Noi»: il nostro viaggio Insieme agli amici della Maic

Alla scoperta dell'abilità nella disabilità: gli studenti al lavoro con operatori e ospiti del centro Il racconto: "un albero dell'amicizia fatto con le mani di tutti, un'esperienza che nutre il cuore"

Il progetto di educazione civica ci ha insegnato come le differenze siano solo flebili apparenze. Di avventure, si sa, ne esistono tante. A volte possono sembrare facili, altre volte possono apparire difficili o quasi impossibili. Spesso però, siamo noi stessi a convincerci di non essere in grado di fare qualcosa o, peggio, di essere incapaci a rapportarci con chi vive insieme a noi la stessa avventura. C’è però qualcosa di unico dietro ogni percorso: un insegnamento che rimane per sempre e noi ne abbiamo vissuto una davvero indimenticabile. La Maic opera da sessant’anni sul territorio ed è nata su iniziativa di un gruppo di volontari, con attività a sostegno delle persone diversamente abili per tutto l’arco della loro vita. Al suo interno ci sono tantissimi volontari, che ogni giorno lavorano con grande passione con il motto: «la bellezza di riabilitarsi alla vita».

Il nostro primo incontro con i ragazzi della Maic è avvenuto presso la loro sede, dove ci siamo recati a piedi. Dopo una breve introduzione, abbiamo iniziato un lavoro di gruppo di frottage, per realizzare un bellissimo albero dell’amicizia.

Il secondo incontro è stato quello forse più complesso e impegnativo. Con la stessa tecnica abbiamo creato alcuni oggetti di Natale, grazie anche alla supervisione dei professori Marco Fontani di arte, Dalma Dadà e Agostino Curto di sostegno. Noi ci siamo dedicati alla realizzazione delle figure, mentre gli utenti della Maic le hanno personalizzate. Durante questi incontri, non solo ci siamo divertiti molto, ma abbiamo anche conosciuto delle splendide persone. Poco prima dell’inizio delle vacanze di Natale, i ragazzi della Maic, ci hanno fatto visita presso il nostro Istituto, salutandoci subito come dei vecchi amici. In aula Magna abbiamo poi addobbato l’albero di Natale della classe, utilizzando quelle decorazioni create le volte precedenti. Infine, giunto il momento di salutarci, abbiamo cantato tutti insieme le canzoni di Natale, con l’affetto di una grande famiglia. La nostra avventura si è conclusa così, ma è come se non fosse mai finita.

Aver condiviso momenti emozionanti insieme a persone così speciali ci ha davvero insegnato tantissimo. All’inizio c’è stata un po’ di timidezza, ma giorno dopo giorno, vivendo questo percorso insieme, ci siamo uniti sempre più. Abbiamo imparato che non c’è davvero nessuna differenza tra le persone e che un piccolo gesto può aiutare chiunque ne abbia bisogno. Il nostro messaggio è forse un poco banale, ma in fondo, anche quello più vero: chi trova un amico, trova un tesoro, al di là di ogni apparente differenza.

 

Tante le domande che i ragazzi hanno posto agli operatori del Maic e a cui Anna Bruschi e Pierguido Cremese hanno risposto.

Quanto vi piace il vostro lavoro? «Moltissimo. A volte, ovviamente, non è facile perché bisogna sempre essere attenti ad ogni cosa. Sapere di aiutare e di rendere felici i nostri utenti è ciò che ce lo fa amare ogni giorno».

Qual è l’aspetto più difficile? «Il capire se qualcosa che stai facendo con i ragazzi è importante per la loro crescita. Cercare di rispondere ai loro bisogni in ogni momento».

Consigliereste questo mestiere anche ai più giovani? «Chiunque sia motivato e voglia aiutare chi ha bisogno, può fare questo lavoro. Consigliamo di iniziare con il volontariato».

Cosa possono fare i ragazzi che decidono di avvicinarsi alla Fondazione? «A partire dai sedici anni si può venire a svolgere alcune attività presso il nostro Centro. Oppure in estate al mare presso la residenza a Ronchi in provincia di Massa. In questa occasione i volontari sono impegnati nell’assistenza e nell’animazione per i nostri ragazzi. Nel frattempo imparano a condividere emozioni, a fare gruppo, a conoscersi. La partecipazione ai nostri progetti inoltre è valida per il Pcto».

Sappiamo che avete fatto una crociera ad aprile: come è andata? «In occasione dei sessant’anni della Maic, abbiamo organizzato una vera e propria pedagogia itinerante nel Mediterraneo».

 

Scuola «Anna Frank» Classe 2D Alunni: Pietro Becagli, Bruno Bini, Pietro Brancolini, Jacopo Bulleri, Viola Carobbi, Irene Cecchi, Gabriele Corvino, Matteo Dini, Ginevra Ducceschi, Eleonora Ferrise, Enrico Galanda, Alan Giovannelli, Daniele Giraldi, Benedetta Lo Monaco, Diego Lunardi, Leo Magjuni, Giulia Marconato, Noemi Ponziani, Arianna Pratesi, Carolina Quartarolo, Margherita Scalzini, Edoardo Sciatti, Matteo Torracchi, Flavio Vasaj, Matteo Vergoni, Emanuele Vitali. Docenti referenti: Beatrice Terreri, Alessandro Righelli. Dirigente scolastico: Margherita De Dominicis (nella foto).

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