ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

IC Anna Frank di Pistoia (PT) - 1C

Cuore di cane: una guida a 4 zampe

Corrado Migliorucci, responsabile tecnico della Scuola Nazionale di Scandicci: «Ecco come li prepariamo»

Abbiamo intervistato Corrado Migliorucci, responsabile tecnico della Scuola Nazionale di Scandicci.

Quali razze si prestano meglio alla funzione di cani guida? «Labrador e Golden retriever, cani espansivi, socievoli e tranquilli. Prima si usavano i pastori tedeschi, che però tendevano a legarsi troppo a una sola figura, soffrendo poi il distacco».

Come preparate i futuri cani guida? «A due mesi, dopo tutti i controlli, il cane viene accolto da una famiglia affidataria che lo abitua al contatto con persone e altri cani. Intorno ai due anni inizia l’addestramento, che dura sei mesi e usa ormai da tempo il metodo gentile, più veloce e rispettoso degli animali, applicato a cuccioli perfettamente socializzati. Esso consiste nel dare un rinforzo positivo con premio se il cane si comporta bene, ignorarlo se si comporta male. Infine il cane viene affidato gratuitamente a una persona che ne abbia fatto richiesta: ogni anno la scuola, attiva dal 1929, prepara 24 cani guida».

Da quale età è possibile, in Italia, avere un cane guida? «Dai 18 anni, ma la domanda può essere effettuata con anticipo e durante i due anni di attesa si può aumentare la mobilità e l’autonomia del richiedente, in modo da prepararlo».

Quali sono i tempi di attesa? «In Toscana si aggirano intorno all’anno, in altre regioni due».

Come individuate il cane giusto per ogni persona? «I parametri sono tre: si considera come lavora il cane e in quali contesti si trova più a suo agio; si valuta la compatibilità caratteriale fra cane e non vedente e infine, ma è l’ultimo fattore, si sceglie in base a corporatura e dimensioni».

Cosa avviene se il cane invecchia e/o non è più in grado di svolgere il suo lavoro? «Quando ciò accade, se per la persona non vedente non è possibile tenerlo con sé, la Scuola lo riprende (ii cani restano intestati ad essa) dandolo in custodia a una famiglia affidataria.

Nessun animale, tantomeno uno che ha svolto una missione così preziosa, va abbandonato!».

Quali altri tipi di attività svolgono i cani del Centro? «Terapia assistita con anziani oppure con disabili motori, con esercizi come portare e avvicinare oggetti».

Che differenza c’è fra cani guida e cani da assistenza? «Purtroppo siamo ancora indietro rispetto ai paesi anglosassoni. Se i cani guida sono forniti dallo Stato ai maggiorenni, per un cane da assistenza che supporti psicologicamente un malato o un minore con disabilità, se non è un’associazione a farsene carico, non c’è gratuità. Si può solo sperare che le cose cambino presto. Sarebbe il minimo, visto quanta differenza può fare…

 

Quando la volontaria Monica Chiodini ha adottato Navarre, nato senza bulbi oculari, tanti sostenevano che il suo cane avrebbe avuto una vita limitata.

Lei però non si è arresa e grazie a un percorso educativo lo ha visto diventare curioso e coraggioso. Per dare la stessa opportunità ad altri quattrozampe portatori di disabilità, sensibilizzando le persone a non aver paura di ciò che sembra «diverso», ha appena fondato assieme a Chiara Landini il progetto «Beyond your limits», che vede coinvolti l’educatrice Annalisa Gironi e lo staff dell’asilo per cani «Dog’s Life» di Pistoia. Con loro anche Simona Berto, che attualmente ospita Nyo (nella foto), cane ipovedente e ipoudente proveniente dal canile di Quercia Ferrata (in provincia di Ascoli Piceno).

La vita in rifugio non gli offriva possibilità di reinserimento; ora, invece, sta seguendo un percorso di socializzazione e ambientamento in contesto urbano che ha portato alla luce il suo carattere dolce e socievole e la sua grande voglia di vivere.

L’obiettivo, adesso, è trovare una famiglia con voglia di mettersi in gioco, pazienza e sensibilità, che non consideri il cammino da percorrere con lui un peso, ma un’opportunità.

Vederlo correre e giocare, demolendo ogni pregiudizio, sarà la migliore delle ricompense!

 

Cesare, bimbo veneto di cinque anni, ha perso la vista a soli diciotto mesi a causa della neurofibromatosi, che ha causato lo sviluppo di un glioma con cui ancora combatte. Nel momento più buio la sua famiglia ha voluto farsi un dono di speranza acquistando un cucciolo di labrador con cui intraprendere un percorso di educazione specifica per cani da assistenza. In Italia i cani guida per non vedenti sono affidati solo a maggiorenni; per sostenere le spese, dunque, è stata aperta sulle pagine social una raccolta fondi. Così Joy, per gradi, ha potuto affiancare Cesare, diventando per lui un punto di riferimento. Anche se il cucciolone, che ha ora un anno e mezzo, deve ancora terminare l’addestramento, si prende cura del bimbo con grande senso di responsabilità, porgendogli i giocattoli, aiutandolo a superare ostacoli, riportandolo alla realtà quando tende a isolarsi.

La strada per guarire è ancora lunga, ma accanto a Cesare, oltre a una famiglia speciale e un’intera comunità che lo segue con affetto, c’è un compagno fedele che non lo abbandonerà mai. Noi facciamo il tifo per loro!

Scuola «Anna Frank», Classe I C: Filippo Agostini, Gabriele Belliti, Ettore Casucci, Gabriele Cucchi, Giorgia De Berti, Niccolò Di Domenico, Francesca Ferri, Edoardo Giacomin, Jacopo Lauria, Laura Marrese, Lorenzo Mastromarino, Raoul Mazzocco, Nunzia Meo, Filippo Montemagni, Linda Panichi, Aurora Pastorini, Francesca Poli, Tommaso Priami, Mattia Prisco, Emanuele Roncioni, Morena Varlese, Sofia Varricchio, Lorenzo Vignacastrisi, Leonardo Woltmann.

Tutor: Serena Manfrida.

Preside: Margherita De Dominicis.

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