ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Insieme di Montalcino (SI) - 2A - 2B

Torrenieri e le sue fabbriche storiche

La riqualificazione degli importanti edifici dismessi dal punto di vista dei cittadini

Torrenieri è una piccola frazione del comune di Montalcino, in provincia di Siena, che ha avuto origine nel 1330.

A partire dalla seconda metà del 1800 e per tanti anni è stata sede di due fabbriche storiche: lo stabilimento dei Crocchi (nato nel 1878) e quello delle Ceramiche Senesi, le quali hanno portato lavoro agli abitanti del luogo e dei paesi circostanti, contribuendo così anche alla crescita dell’economia del territorio. Tuttavia, nel secolo scorso, le aziende hanno chiuso e le fabbriche sono state abbandonate. Uno dei recenti obiettivi di Torrenieri è quello di rivalorizzare questi edifici dismessi. Se nei prossimi anni non verranno prese scelte importanti per recuperarli corriamo il rischio di far diventare il concetto di “territorio” solo un principio astratto.

Adesso, dunque, è arrivato il momento di dare nuova vita aqueste due fabbriche: le Ceramiche Senesi e la Silston (un tempo lo stabilimento Crocchi).

Quest’ultima era una fornace di laterizi ed è tornata recentemente al centro dell’attenzione. Infatti, la dottoressa torrenierese Martina Saladini si è laureata nel 2020 con una tesi dedicata alla loro storia e alla possibilità di riconvertirle in spazi di incontri comuni per dare nuova vita al paese.

Nel corso degli anni l’azienda ha cambiato nome ben tre volte: Sils, Silston e Sils Paroton, anche se ancora oggi gli abitanti di Torrenieri continuano a chiamarla Silston. La fabbrica era gigante e suddivisa in diverse aree. In due capannoni vi lavoravano i meccanici, i quali aggiustavano i macchinari rotti e in un terzo veniva stoccata la terra. Nel capannone più grande si trovava il forno dove cuocevano i mattoni. Era presente, inoltre un secondo edificio costruito su due piani. Il primo era adibito a spogliatoio in cui gli operai si cambiavano prima di entrare in fabbrica; nel secondo si trovavano gli uffici dei dirigenti.

Parte del materiale prodotto veniva trasportato grazie all’utilizzo della ferrovia Torrenieri-Montalcino che si trovava poco distante.

Di recente, finalmente, qualcosa si sta muovendo. Il signor Donato Pacella, il nonno di un nostro compagno ha acquistato l’edificio della Sils Paroton nell’agosto 2022, con l’idea di riqualificarla in maniera innovativa, ecologica e creativa, installando dei pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni per creare energia elettrica pulita. L’interno dei capannoni sarà occupato dai macchinari per produrre idrogeno. Per quanto riguarda gli altri capannoni, le idee sono ancora in corso di evoluzione.

 

La parola patrimonio deriva dal latino pater cioè “padre” e opus, “compito”. Indica delle meraviglie naturali come paesaggi unici, storici, artistici, culturali e musicali.

Il termine si è consolidato nell’Ottocento, quando Napoleone sottrasse un numero incalcolabile di tesori e li portò a Parigi anche se alcuni di questi furono recuperati nel tempo. Solitamente sono legati alla storia econdizionano positivamente le tradizioni del territorio.

Un esempio di patrimonio in Toscana è l’Abbazia di Sant’Antimo in Val d’Orcia, vicino a Montalcino. Il patrimonio nazionale è affidato a delle “soprintendenze”, organi periferici del Ministero della Cultura della Repubblica Italiana che si occupano di tutela e valorizzazione di beni culturali e paesaggistici.

Il reparto operativo dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale si occupa di archeologia, antiquariato, falsificazione e arte contemporanea perseguendo crimini, furti e truffe nell’ambito dei beni culturali.

La Costituzione cita il rispetto del patrimonio nell’art. 9: «La Rebubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione».

(disegno di Giulia Zannoni)

 

Per quanto ci ha lavorato? «Dal 14 dicembre 1992 al 16 settembre 1998 ho lavorato alla Sils Laterizi, che è stata chiusa fino al 1999. Poi dopo aver cambiato proprietà ha riaperto come Silston S.P.A., dove ha lavorato dal 12 marzo 1999 fino alla data di fallimento nel 2005».

Di cosa si occupava? «Controllavo il funzionamentodei macchinari che macinavano la terra».

Come funzionava il processo? «Attraverso i rulli trasportatori, la terra veniva stoccata all’interno dei silos. Poi, al momento del bisogno, veniva prelevata attraverso un carroponte, che la portava fino al punto di miscelazione dove veniva mescolata con acqua e polistirolo per formare così la sostanza base per il Poroton, il tipo di mattone prodotto dall’azienda. Successivamente la portavano alla filiera, dove veniva messa in degli stampi per dargli la tipica forma del mattone. Dopodiché venivano lasciati nell’essiccatore per 36 ore e infine posti nel forno altre 36 ore dove lavoravo controllando i mattoni».

Cosa vorrebbe ci fosse in futuro? «Vorrei che ci fosse un’altra fabbrica per dare lavoro agli abitanti di Torrenieri».

Alunni 2A: Angelini Emma, Armini Ettore, Berisha Dion, Bianchini Massimo Alberto, Bonucci Leonardo, Bucci Sara, Capaccioli Giovanni, Carpini Ginevra, Fregoli Ludovica, Grosso Ernesto, Hetti Arachchige Esadi Nilnethu, Intrieri Simone, Magri Andrea Noemi, Martini Guglielmo, Pizzolante Sveva, Rivaldo Nicolas, Rossi Viola, Salvioni Olivia, Shala Bertina, Sicomero Romualdo, Taflaj Herla, Talenti Rebecca, Veliu Lorena, Zannoni Giulia. 2B: Cisse Yacine, Cortel Johanna Supnet, Dantis Nicolas, Del Regno Christopher, Dinetti Chiara, Fiore Maddalena, Gjilaska Alesia, Loche Caterina, Machetti Febo, Martellacci Davide, Mencarelli Elia, Molla Franki, Monaci Annacaterina, Monnoyer Noah, Nerucci Gabriele, Pacella Donato Maria, Pecciarelli Paolo, Pellegrini Lucrezia, Pulcini Cecilia, Rhayem Mohamed Amine, Rosas Federico, Sicomero Maria Valentina, Zannoni Irene.

Docenti tutor: Granai Lorenza, Finucci Saul, Giambruno Ilenia, Kotlyarova Olha, Coppi Isabella Dirigente: Silvia Tegli

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